1693 Lavoro transfrontaliero. Le proposte della CGIL

20060705 14:46:00 webmaster

Comunicato Stampa

Si è svolto lunedì 3 luglio, presso la sede della CGIL di Rimini, l’incontro con gli onorevoli dell’Unione, Giuseppe Chicchi ed Ermanno Vichi di Rimini e Massimo Vannucci di Pesaro. Per la CGIL erano presenti Claudio Pozzetti responsabile nazionale CGIL frontalieri, Graziano Urbinati CGIL Rimini e Stefano Ovani CGIL Pesaro.
Al centro dell’incontro le proposte relative alle problematiche del lavoro transfrontaliero (diritti, tutele e regole fiscali) nella Repubblica di San Marino, da affrontarsi in questa nuova legislatura.

I lavoratori frontalieri occupati a San Marino sono circa seimila e provengono dalle Regioni Emilia Romagna e Marche, in particolare dalle province di Rimini e Pesaro.

Il fenomeno del lavoro transfrontaliero è stato determinato dalla presenza di uno Stato confinante qual è la Repubblica di San Marino, fenomeno che, come da altre parti in Italia e in Europa, ha assunto caratteristiche sempre meno transitorie e più strutturali.

L’integrazione europea è una strada senza alternative a meno di derive nazionaliste e protezioniste o di conflitti sociali difficilmente governabili, per questo per la CGIL è necessaria un’Europa democratica, solidale, dei diritti e della pace.

In un mondo sempre più globalizzato e interdipendente si rende necessario arginare una competizione realizzata sull’abbattimento salariale e dei diritti, occorre un sistema unico di imposte europeo, occorre operare per un’economia europea in funzione degli uomini e delle donne, e, per quanto riguarda le prestazioni sociali e il mercato del lavoro, è necessario richiedere una maggiore trasparenza e uguaglianza fra lavoratori indipendentemente da nazionalità e residenza con lo scopo di superare la precarietà

In considerazione di tutto ciò il fenomeno del lavoro transfrontaliero è da vedersi come una risorsa fondamentale per il consolidamento dello sviluppo economico e per il miglioramento delle condizioni sociali dei territori interessati.

Per quanto riguarda i rapporti tra Italia e Repubblica di San Marino bisogna mantenere al centro la tutela dei diritti contrattuali, previdenziali, assistenziali e fiscali; innescare il principio di trasparenza amministrativa tra i due Paesi; applicare le normative europee in tema di eliminazione di qualsiasi tipo di discriminazione nei confronti dei lavoratori frontalieri ivi compresi i cosiddetti lavoratori atipici.

Per la CGIL è necessaria l’applicazione dell’Art.20 dell’accordo di Cooperazione ed Unione Doganale tra Repubblica di San Marino ed Unione Europea, che prevede il superamento di ogni discriminazione in materia di condizioni di lavoro,
Così come, occorre affermare l’esigenza della fruizione e della partecipazione dei cittadini italiani, che lavorano all’estero, ma che risiedono in Italia, ai servizi ed ai relativi costi, stabilendo adeguate regole per quanto attiene la fiscalità locale a carico del residente, nonché le modalità di verifica della regolare contribuzione sanitaria intervenendo presso le Regioni interessate.

Agli onorevoli presenti all’incontro è stato chiesto che il trattamento fiscale dei lavoratori frontalieri non venga inserito anno dopo anno nella legge finanziaria, bensì definito una volta per tutte da una legge specifica che abbia a fondamento i seguenti principi: la trasparenza amministrativa, con la dichiarazione dei redditi nello Stato di residenza; l’equità, attraverso una tassazione concorrente, senza quindi doppia imposizione; la salvaguardia del reddito, prevedendo una quota percentuale esente da imposizione, la progressività della tassazione, e l’applicazione in tutti i territori interessati dal fenomeno del transfrontalierato.

Coerentemente con quanto sopra è stata anche presentata una proposta fiscale che alleghiamo e che nelle prossime settimane verrà illustrata alle altre forze politiche, ai sindacati, al comitato dei lavoratori frontalieri e ai vari livelli istituzionali.

Claudio Pozzetti responsabile nazionale CGIL frontalieri
Graziano Urbinati CGIL Rimini
Stefano Ovani CGIL Pesaro

 

 

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