1720 Inca Cgil: 50 anni dalla tragedia di Marcinelle

20060706 17:38:00 webmaster

MARCINELLE – “Le istituzioni italiane si inchinano di fronte ai lavoratori morti 50 anni fa nella tragedia della miniera del Bois du Cazier”. Con queste parole il Presidente della Camera Fausto Bertinotti è intervenuto alla manifestazione della Cgil e del suo Patronato, l’Inca, in occasione del cinquantesimo anniversario della tragedia mineraria di Marcinelle. “Mai più la morte intervenga sui minatori, mai più il carbone e nessuna merce valga più di una vita umana.

Il lavoro, le lavoratrici, i lavoratori sono il fondamento della civiltà contemporanea, mai più essi debbono essere ricordati da morti, ma onorati da vivi. La dignità del lavoro appartiene a tutti, i diritti dei lavoratori sono indivisibili, perché non debbono esistere divisioni di razze e religioni. Nel nostro Paese muoiono ancora 4 lavoratori al giorno e il lavoro del sindacato e del Patronato sono per questo motivo insostituibili”. Il Presidente della Camera ha altresì auspicato che si realizzi in Europa un patto tra istituzioni, mondo del lavoro e Paesi membri della Comunità europea e che si affermi la dignità del lavoro per tutti i cittadini. Concludendo il suo intervento Bertinotti ha affermato con grande passione che i diritti dei lavoratori sono indivisibili. Insieme al Segretario generale della CGIL Guglielmo Epifani hanno deposto corone di fiori al Cimitero della miniera che ospita i resti di gran parte dei minatori deceduti, una cerimonia toccante che ha vissuto attimi di grande commozione.
Concludendo la manifestazione, il Segretario generale della CGIL Guglielmo Epifani ha voluto ringraziare prima di tutto i minatori superstiti che hanno lavorato per venti, trenta anni nella miniera, i veri protagonisti dell’evento. “Il 50mo di Marcinelle è una storia di tragedie, di morti sul lavoro, una storia che si ripete ogni giorno. La memoria e l’impegno dell’Inca e della Cgil sono indispensabili per la sicurezza sui luoghi di lavoro e per dire no alla logica dello sfruttamento. 50 anni fa mentre la gente moriva all’interno del pozzo di Marcinelle, nelle altre miniere del Belgio migliaia di minatori dovevano continuare a lavorare. Oggi sarebbe impensabile una situazione di quel tipo, la presenza del sindacato nei luoghi di lavoro, impedisce che si ripetano situazioni così drammatiche”. La tragedia di Marcinelle fu una tragedia di tutta l’Italia, di tutto il mondo, perché se è vero che il maggior numero dei morti provenivano dalla regione italiane più povere, come l’Abruzzo, i minatori che persero la vita nel Bois du Cazier provenivano anche dal Belgio, Polonia, Grecia, Francia, Ungheria, Germania, Gran Bretagna, Olanda, Russia. Ma la memoria serve anche a ricordare che quello che è stato può ripresentarsi anche nel mondo moderno. Fra le cose più belle del monumento, realizzato da Antonio Nocera, su richiesta dell’Inca per il Museo Le Bois du Cazier, che hanno emozionato il segretario della CGIL ci sono “…le rondini che rappresentano il simbolo rovesciato della miniera, leggerezza e non pesantezza, libertà e non costrizione. Ci sono lutti che si sono consumati in silenzio per anni e anni, una scia di dolore che la Cgil non vuol lasciare sola attraverso un impegno quotidiano di lotta e di lavoro”.

 

 

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