1709 VARATO IL DPEF: MANOVRA PESANTE DA 35 MILIARDI DI EURO

20060708 16:46:00 webmaster

Consiglio dei ministri: varato il Dpef, manovra da
35 miliardi, vale 2 punti di Pil

Visco: nessun aumento delle tasse,sappiamo dove colpire l’evasione

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Manovra per il 2007 da 35 miliardi di euro, necessaria a riportare il deficit sotto il 3%, con taglio di cinque punti di Pil del cuneo fiscale in un’unica soluzione a partire dal prossimo anno. Il tutto nel rispetto di un mix di interventi per coniugare rigore, sviluppo e equità sociale.

Il Consiglio dei ministri ha varato, con la sola astensione del ministro Ferrero, il Dpef 2007-2011. «Il documento – ha detto il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa Schioppa – rappresenta ciò su cui si baserà il governo in materia di finanza pubblica per gli anni a venire».

Padoa Schioppa, nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri ha spiegato quali siano state le linee direttirci che il governo ha deciso di seguire per arrivare a stilare il Dpef. «La manovra che ci stiamo proponendo di mettere in atto – ha affermato – è molto garnde. Vogliamo fare ripartire il Paese, che da dieci anni non cresce più. Al tempo stesso dobbiamo, come è noto, risanare la gravissima situazione dei conti pubblici. Per coniugare questi due obiettivi le linee guida saranno quelle che già stavano alla base della manovrina. Sviluppo, equilibrio, equità».

A grandi linee la correzione di 2 punti di Pil per il 2007, che si aggiungerà a quella pari allo 0,5% già effettuata con la “manovrina” varata 7 giorni fa, sarà ripartita per oltre la metà sui tagli e risparmi e per il resto sul versante delle entrate. Il menù fiscale continuerà a fare perno sulla lotta all’evasione. Ma ci sarà anche spazio per una serie di interventi più organici come il riordino della tassazione delle rendite finanziarie, la reintroduzione dell’imposta di successione per i grandi patrimoni e con un corposo tetto di esenzione che riguarderà la prima e la seconda casa.

Il viceministro dell’Economia, con delega alle Finanze, Vincenzo Visco, ha posto ancora una volta l’accento sulla questione dell’evasione fiscale. «Non abbiamo alcuna intenzione di aumentare la pressione». L’esponente dei Ds ha presenziato alla presentazione del rapporto annuale per il 2005 dell’Agenzia delle Entrate, assicurando che la macchina anti-evasione sta cominciando a girare a pieno regime e ad incrementare i controlli.

Negli ultimi cinque anni «come emerge dalle relazioni tecniche ai provvedimenti c’è stato un aumento dell’evasione – spiega Visco -. Ma noi sappiamo con una certa esattezza dov’è. Il sommerso, secondo i dati Istat, è pari al 17% del pil – ha detto Visco – e l’evasione è stimata tra i 100 e i 200 miliardi: questo è un problema».

L’ambito su cui occorrerà lavorare con rigore è quello riguardante il lavoro nero. Il viceministro dell’Economia ha riferito di avere incontrato il presidente dell’Istat, Luigi Biggeri: «Mi ha portato una mappa divisa per province e settori produttivi che evidenzia, con diversi colori, dove si trova il lavoro illegale. La confronterò con i dati che ci risultano dagli studi di settore e sono certo che alla fine coincideranno e che si potrà arrivare ad individuare i singoli soggetti».

Il quadro macroeconomico del Dpef mostra segnali di ripresa a partire dal Pil, che per quest’anno nel documento è stato rivisto al rialzo dell’1,5% rispetto all’1,3% precedentemente indicato dal Governo.

Il rapporto deficit/Pil, a fronte di un tendenziale che viaggia nel 2006 intorno al 4,1%, è previsto in discesa nel 2007 al 2,8% grazie alle misure di contenimento che l’esecutivo metterà in campo con la manovra di bilancio e comunque si attesterà sotto la soglia prevista dai parametri di Maastricht e concordata tra il Governo italiano e Bruxelles.

Il debito, invece, si manterrà stabile al 108,2% per poi scendere sotto il 100% solo nel 2011, alla fine della legislatura.

Mentre l’inflazione programmata si collocherà all’1,9%, molto vicino, quindi, a quella reale che è intorno al 2%.

Sul piano dei tagli della spesa, il ministro Padoa Schioppa ha confermato che sarà necessario intervenire per correggere l’andamento della spesa negli Enti locali, nella sanità, nelle pensioni e nel pubblico impiego.

«Sono quattro capitoli – ha detto il ministro – che ammontano oggi all’80% della spesa pubblica. Tramite la concertazione con le parti sociali vogliamo fare in modo di ottimizzare i fondi destinati a questi aspetti sociali, e, al tempo stesso, investire per lo sviluppo la spesa eccedente che era stata destinata ai quattro campi prima citati».

Alla base della decisione del titolare del dicastero di via XX settembre, c’è la necessità di riportare la spesa pubblica entro limiti coniugabili con la situazione in cui versano attualmente i conti italiani. Limiti ampiamente superati durante i cinque anni di gestione Tremonti.

In questo senso vi è la volontà del governo di arrivare a scelte condivise attraverso la concertazione, ma anche la consapevolezza che per riportare i conti in ordine come promesso a Bruxelles sarà inevitabile intervenire.

Lo stesso Padoa Schioppa, in conferenza stampa, ha affermato che da parte dei sindacati non c’è stato nessun atteggiamento di ostilità nei confronti del governo. Le parti sociali – ha detto – hanno espresso le loro preoccupazioni ed è una cosa che va considerata positivamente. Tutti noi siamo preoccupati, ci aspettano due, tre mesi in cui dovremo centrare gli obiettivi che ci siamo prefissi, senza mai dimenticare che dietro il risanamento ci sono persone, diritti e lavoro».

http://www.dsonline.it/allegatidef/dpef2007_201135704.pdf

 

 

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