1743 Marco Fedi (Ulivo): “Limitatezza delle risorse, ostacolo comune da superare”

20060712 23:13:00 webmaster

ROMA – Le dichiarazioni di Ferretti non mi sorprendono. Non condivido la lettura che Ferretti fa del mio intervento in sede di Comitato di Presidenza del CGIE (v. Inform n. 136, Ferretti (An): “Gli Italiani nel mondo dimenticati dal Governo Prodi”, ndr). Condivido invece le preoccupazioni – che anche Ferretti esprime – per il rischio – davvero reale – di trovare sulla strada delle riforme e sul cammino dei provvedimenti a favore delle nostre comunità all’estero, un ostacolo: quello delle risorse.

La grave situazione di bilancio, ereditata dal Governo Berlusconi, che rischia di compromettere questi percorsi, deve essere da noi considerata come “ostacolo” comune da superare.
Il DPEF, come d’altronde le prossime leggi di bilancio, debbono consegnarci un quadro economico nell’ambito del quale sia possibile fare le riforme e far camminare provvedimenti prioritari.
Questo obiettivo deve unire Comites, Cgie, rappresentanza parlamentare e Governo.
In questo senso, avere due pagine o tre righe di pure enunciazioni non ci aiuta. Come non ci ha aiutato, nella trascorsa legislatura, a bloccare il decreto taglia-spesa, con gli effetti sui finanziamenti ai Comites. Come non ci ha aiutato, nella trascorsa legislatura, ad arrestare l’emorragia di risorse dalla rete consolare. Come non ci ha aiutato, nella trascorsa legislatura, a far andare avanti le riforme o la Conferenza mondiale dei giovani. Ci aiuterebbe, invece, far comprendere al Parlamento, soprattutto all’opposizione – che in questi mesi, della rappresentanza parlamentare degli italiani all’estero, ha detto che è stata eletta con brogli, che non dovrebbe esserci poiché si tratta di “italiani” che non pagano tasse, che non merita la dovuta attenzione in rapporto alla richiesta di avere i lavori parlamentari a sessioni – che davvero gli italiani all’estero sono parte del sistema Italia, anche quando questo richiede sacrifici.
Che davvero siamo nelle istituzioni e pertanto non chiediamo privilegi ma semplicemente ragionevolezza. Sono talmente convinto di ciò che arrivo a sostenere che il DPEF, come le prossime leggi di bilancio, ci riguardano e ci riguarderanno sempre poiché i cittadini italiani all’estero hanno rapporti economici, culturali, sociali e politici con l’Italia che li rendono pienamente partecipi delle scelte del nostro Paese. Le “implicazioni” di questo ragionamento sono ovvie: dobbiamo tutti fare il nostro dovere per evitare ulteriori drastiche riduzioni degli impegni finanziari dell’Italia nei confronti delle nostre comunità all’estero.
Il nostro lavoro deve partire da un presupposto: ogni provvedimento richiede la costruzione di “consenso” tra le forze politiche ed i gruppi parlamentari.
Per costruire questo consenso occorrono strumenti di analisi e riflessione, anche parlamentari. Procediamo all’insediamento del Comitato permanente per gli italiani nel mondo in sede di Commissione Esteri della Camera e del Comitato per gli italiani nel mondo del Senato. In quelle sedi iniziamo una riflessione di carattere parlamentare.
Il vice ministro Franco Danieli – nell’audizione in Commissione Esteri del Senato – ha illustrato le linee programmatiche del Governo Prodi per quanto riguarda gli italiani nel mondo. Il confronto deve aprirsi su quei temi tenendo conto che il risanamento economico, le scelte di indirizzo prioritarie e agli obiettivi da raggiungere, sono presupposti necessari per fare un lavoro serio e coerente. (Marco Fedi*)
* Deputato dell’Ulivo, Circoscrizione Estero, ripartizione Africa-Asiaa-Australia

 

 

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