1728 ITALIA CAMPIONE DEL MONDO: da Berlino a Buenos Aires, da Montreal a Melbourne, la festa italiana

20060710 11:51:00 webmaster

F.Ansa

Dalle città europee, in particolare quelle tedesche, ma anche da Londra, a New York e Los Angeles, all’America Latina e al Canada e all’Australia, la festa degli italiani nel mondo si è allargata su un tappeto globale fatto di tante storie accomunate dal calore verso il paese e dalla voglia di identità e rivalsa dei migranti italiani che il gioco del calcio alcune volte nell’arco di un secolo, riesce a regalare.

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MIGLIAIA DI TIFOSI IN FESTA IN CENTRO LONDRA
LONDRA – Migliaia di italiani in festa per la vittoria degli azzurri sulla Francia hanno trasformato il centro di Londra in un mare di bianco rosso e verde. Soho, Piccadilly e Trafalgar square sono state invase da tifosi che sventolano bandiere, soffiano nei fischietti e suonano i clacson delle auto e tamburi.

Il traffico nel centro della capitale britannica si è praticamente bloccato quando alla fine della partita i tifosi sono usciti dai pub e dei bar dove avevano assistito all’incontro e si sono riversati nelle strade festeggiando rumorosamente.

Centinaia di italiani hanno affollato fino all’inverosimile il il piccolo Bar Italia, a Soho, dove su un grande schermo è stata trasmessa la partita. I molti che non hanno trovato posto all’interno hanno dovuto contentarsi di ascoltare la telecronaca dall’esterno.

Mentre la festa va avanti la polizia controlla i tifosi e richiama all’ordine i più intemperanti. Un giovane avvolto nel tricolore che era salito sul tetto di un autobus rimasto bloccato dal traffico a Piccadilly è stato allontanato da un agente.

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MONDIALI: BROOKLYN FIUME AZZURRO E TRICOLORE
NEW YORK – ”Campioni del mondo!”, grida un ragazzone affacciato al finestrino di un’auto con la targa di New York, ma tutta dipinta coi colori del tricolore italiano.

Un fiume in piena di maglie azzurre e di bandiere tricolori ha invaso le strade di Brooklyn, New York, subito dopo il rigore decisivo di Fabio Grosso. La 18th Avenue, la strada che taglia in due il quartiere, e’ diventata un unico carnevale.

Le auto festanti diffondono a tutto volume le note di ‘Sono un italiano’ di Toto Cutugno; e viene sventolata una gigantesca bandiera tricolore, larga quanto tutta la strada.

La gente urla di gioia, in una lingua che mescola il dialetto italiano dei padri e l’inglese dei figli.

Qui, buona parte della comunita’ italo-americana di New York, s’e’ data appuntamento per la finale; e c’e’ chi ha fatto piu’ di due ore di macchina dal New Jersey per esserci.

Diversi gruppi di turisti italiani hanno scelto questo posto per seguire la partita. ”Ci e’ stato consigliato di venire qui dall’agenzia di viaggi”, dicono dei ragazzi di Prato, mentre si mischiano agli ‘italians’ nella festa.

Siamo a Brooklyn, New York, quartiere di Bensonhurst, sede di una delle piu’ numerose comunita’ italo-americane della Grande Mela. Gia’ alla fine del tempo regolamentare, la strada ha fatto le prove generali dei festeggiamenti: un po’ per scaricare la tensione, ma anche perche’ nessuno voleva pensare che potesse finire male. Fuori dallo Sciacca Social Club, uno dei numerosi centri di ritrovo della zona, gli abitanti fanno esplodere batterie di petardi sotto lo sguardo vigile ma divertito dei poliziotti.

Frank Ragusa, 73 anni e da 50 emigrato in America, spiega che ogni club della zona ha il nome di una citta’ siciliana: ”Qui quasi tutti vengono dalla Sicilia – dice -: io sono di Castellamare del Golfo. Per noi la nazionale di calcio e’ il modo migliore per sentirci vicini a casa”.

Sulle pareti dello Sciacca Club sono appese immagini sacre e vedute della campagna siciliana. In un angolo, sotto la statua Di San Calogero, ci sono dei dollari lasciati per devozione, ma anche per garantirsi l’intercessione del santo. ”Oggi ci sono molti soldi perche’ la gente chiede la grazia della vittoria ai mondiali”, dice Frank ridendo.

E San Calogero ha ascoltato! Uno dei pochi a non essere soddisfatto del suo pomeriggio e’ l’agente di polizia Fabio Cucchiara, entusiasta del risultato: ”Ero di turno di servizio in strada e non ho potuto vedere la partita. Pero’, adesso sono smontato e recuperero’ facendo festa”.

Anche in altre aree italoamericane di New York, s’e’ fatto festa per strada. Fabio Cassella, che ha 29 anni e vende mozzarelle a Arthur Avenue, la Little Italy del Bronx, racconta: ”Non dormivo da due notti per l’agitazione. Ce l’abbiamo fatta a diventare campioni del mondo!”.

Di sicuro Fabio non dormira’ molto nemmeno stanotte. L’amico Paul Vallucci, infatti, dice: ”Il calcio e’ la nostra droga. Stasera i festeggiamenti andranno avanti per tutta la notte. Enon solo nei quartieri italiani”.

Dalle due del pomeriggio, a Meatpacking District, un’ex zona commerciale oggi molto alla moda, due ristoranti vicini, uno francese, l’altro italiano, si sono dati battaglia a colpi di pistole ad acqua: tanto per spegnere la tensione del match. Anche a Boston s’e’ festeggiata la vittoria: a North End, il quartiere italiano, dove c’era un maxi-schermo, la piazza era gremita di tifosi gia’ dalla mattina.

A Washington, un’alleanza sportivo-diplomatica tra l’Italia, la Francia e la Germania aveva organizzato una festa europea: i tifosi francesi (e anche qualche italiani) hanno assistito alla partita nel grande auditorium dell’Ambasciata di Francia. Ma, alla fine, i francesi avevano il groppo in gola e gli italiani che erano li’ non se la sentivano di gioire a fondo.

Per tutti, c’erano le magliette e i gadgets dei Mondiali portati li’ dai tedeschi, che avrebbero voluti distribuirli alla loro festa se in finale ci fossero arrivati loro (ma l’Italia li ha battuti ed eliminati).

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MONDIALI: LOS ANGELES, ISPANICI ADOTTANO AZZURRI
LOS ANGELES – Anche a Los Angeles, un boato ha accolto la vittoria dell’Italia: diverse erano le feste organizzate per permettere ai tifosi di assistere alla finale di Coppa del Mondo su maxi-schermi e le piazze si sono soprattutto riempite di latinos che, dopo l’eliminazione del Messico, avevano adottato gli azzurri come squadra preferita.

Al contrario di citta’ come Boston, New York o San Francisco la comunita’ italiana di Los Angeles non vive in un’area ben determinata della citta’ e per questo la festa non aveva un baricentro preciso.

Molti tifosi hanno deciso, com’e’ tradizione in California, di riunirsi a piccoli gruppi in case private dove tv e barbecue erano padroni.

La finale ha pure destato interesse del pubblico americano: quasi tutti i locali pubblici hanno sintonizzato le televisioni sulla diretta della partita.

L’Istituto di Cultura italiano ha co-organizzato un evento all’Egypthian Theatre su Hollywood Boulevard, con tanto di maxischermo di circa venti metri di fronte al quale si sono assiepati un centinaio di tifosi, che hanno poi festeggiato invadendo pacificamente Hollywood Boulevard, sventolando bandiere e inneggiando alla nazionale.

Anche a Downtown, centro economico della citta’ del cinema, erano stati piazzati alcuni maxischermi, ma li’ non c’e’ stata ressa, forse per via della giornata caldissima. Alla fine, nonostante Los Angeles sia citta’ di autostrade piu’ che di strade, qualche italiano e’ sceso in strada a festeggiare strombazzando con l’auto imbandierata, ricevendo gli applausi dei passanti.

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