1747 PITTELLA (DS): DPEF – Risanamento delle finanze, rilancio dello sviluppo e Mezzogiorno

20060713 16:39:00 webmaster

Il Documento di programmazione economica e finanziaria presentato dal Ministro Padoa Schioppa è all’attenzione di analisti economici, politici ed economisti, che commentano la manovra da 35 miliardi con la quale il Governo Prodi cerca di mettere mano ai problemi delle nostre finanze. Il Dpef italiano definisce un quadro preciso prevedendo tagli nel pubblico impiego, riduzione del cuneo fiscale e l’impiego di misure volte a far ripartire il Mezzogiorno. E da Bruxelles le prime reazioni sono positive.

Il commissario per gli affari economici, Joaquin Almunia, ha espresso infatti soddisfazione per le scelte che l’Italia si impegna ad operare in materia di liberalizzazioni ed aspetta di vedere il profilo della prossima finanziaria di settembre. Inutile ricordare che la situazione economica e finanziaria dell’Italia non è affatto tranquillizzante. I dati contenuti nella relazione annuale della Svimez sono allarmanti soprattutto riguardo la situazione nel Sud Italia. La constatazione che il Mezzogiorno non sperimentava più segnali di recessione da oltre 10 anni, come invece sta avvenendo secondo i dati del 2005, è una ragione in più per imporre, senza ulteriori ritardi, una drastica inversione di tendenza. Un buon inizio dunque apprendere che sono ben 13 i miliardi che il Dpef stanzia per il sud e che è previsto, per il prossimo quinquennio, un aumento degli investimenti pubblici per il meridione di circa 4 punti percentuali. Un chiaro segno di voler invertire rotta rispetto alla totale indifferenza dimostrata dal precedente governo rispetto ai problemi del Mezzogiorno. Entro l’estate l’Italia definirà, inoltre, il Quadro Strategico Nazionale 2007-2013 per accedere all’utilizzo dei fondi europei. Nel prossimo settennio 2007-2013, in base all’accordo sulle Prospettive finanziarie dell’UE raggiunto lo scorso mese di dicembre, le risorse comunitarie da utilizzare con Programmi nazionali, regionali e interregionali ammonteranno a circa 29 miliardi di euro. Ampiamente condivisibili le priorità individuate nel Dpef su come utilizzare tali fondi, indirizzandoli allo sviluppo di circuiti della conoscenza, al miglioramento dei tassi di sicurezza e inclusione sociale, al potenziamento delle filiere produttive e per agevolare l’internazionalizzazione e modernizzazione delle imprese. Siamo del parere che le regioni del Mezzogiorno non debbano perdere l’occasione dell’ultima erogazione dei Fondi strutturali dell’UE, utilizzandoli al meglio e con una progettualità mirata.

Ritengo che Padoa Schioppa abbia incassato i primi segnali di approvazione dall’Europa proprio grazie all’evidenza con la quale con questo Dpef il Governo di centrosinistra ha la manifesta volontà di agire contemporaneamente su due versanti: risanamento delle finanze pubbliche e rilancio dello sviluppo. Ma la buona reazione di Bruxelles deriva anche dal fatto che si tratta di un documento perfettamente in linea con gli indirizzi, in materia di politica economica e riforme strutturali richiesti dall’Europa in questi anni. Ho già avuto modo di ricordare come la riforma delle professioni e l’intervento strutturale di liberalizzazione in atto in Italia, seguano in pieno le indicazioni e le scelte europee. Restando in Europa credo che il governo Prodi debba insistere sulla Commissione europea per ottenere il via libera per quella "fiscalità di vantaggio" che rappresenta uno strumento importante per la crescita e lo sviluppo del Sud. Con il Dpef la squadra di Prodi si è impegnata al rispetto di importanti misure programmatiche. Sono certo che a settembre, quando il confronto si sposterà sulla legge finanziaria, il Governo confermerà ancora una volta la concretezza delle scelte e il rispetto delle indicazioni europee.

Gianni Pittella

Membro della commissionee economica e monetaria del Parlamento europeo

 

 

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