1802 LUCIANA CASTELLINA: LA SOLITUDINE DI ISRAELE

20060725 12:46:00 webmaster

Dal quotidiano “Il manifesto” del 18 luglio 2006

Sono preoccupata – molto – per tutti quegli ebrei di origine assai diversa che hanno deciso di essere israeliani. Condivido l’allarme di questi giorni sulla sorte del paese che hanno creato.
Come potra’ infatti mai sentirsi sicuro uno stato che ha fatto crescere attorno a se’ tanto odio?
Come potra’ mai legittimare davvero la sua esistenza, non nelle istanze istituzionali dove e’ piu’ che riconosciuto ma nella coscienza dei milioni di arabi che gli vivono accanto e che per ragioni analoghe a quelle della diaspora ebraica si sentono anche loro fra loro solidali, se non assumendo il problema del popolo che la costituzione del loro stato ha lasciato senza patria ne’ casa?

Come potra’ il governo di Tel Aviv invocare l’applicazione – sacrosanta –
della risoluzione 1559 dell’Onu che ingiunge a Hezbollah di disarmare,
quando ha, esso stesso, da mezzo secolo, ignorato ogni altra risoluzione
delle Nazioni Unite, a cominciare dalla fondamentale 242 che gli ingiungeva
di ritirarsi entro i confini del ’48?
Come potra’ rendere convincente la propria voce che si accompagna a quella
del suo altrettanto incosciente alleato americano nel rivendicare
l’intervento armato contro l’Iran perche’ pretende di possedere un
potenziale nucleare, quando Israele stessa lo possiede in violazione di ogni
norma internazionale?
Come potranno raccogliere adesione nella denuncia degli orrendi regimi
dell’Iran, di Saddam Hussein, dei Talebani, quando intrattengono ottime
relazioni con altrettanto orrendi regimi reazionari (a cominciare da quelli
del Golfo), e di fronte al disastro cui ha condotto l’intervento
“democratizzatore” degli americani?
Come potra’ chiedere solidarieta’ contro la minaccia di Ahmadinejad, di
Hamas, di Hezbollah, che rifiutano di riconoscere ufficialmente lo stato
d’Israele, quando ogni giorno non solo insidia ma rende risibile ogni
prospettiva di creare uno stato palestinese, che infatti ancora non c’e’,
ne’ mai ci potra’ essere fino a quando a quel mozzicone di terra che
dovrebbe costituirne l’embrione e’ negato ogni attributo di sovranita’, del
controllo delle proprie frontiere, economia e risorse, esposto al kidnapping
e all’assassinio dei propri rappresentanti democraticamente eletti, ridotto
a peggio di un bantustan nell’Africa dell’apartheid?
Come potra’ ottenere una reale accettazione della propria esistenza e far
dimenticare le sofferenze e privazioni inaudite che la creazione di Israele
ha imposto a chi ci abitava ed ebreo non era, se non col coraggio di
ragionare sulla rispettiva storia e cercare con umilta’ un compromesso, non
negando con arroganza i diritti degli altri, ma riconoscendoli e chiedendo
pero’ che anche gli altri riconoscano i propri?
Come mai sara’ possibile cancellare dalla memoria dei propri vicini le
stragi quotidiane di innocenti, l’aver ridotto la striscia di Gaza a un
campo di concentramento esposto alle incursioni, senza acqua, cibo e lavoro?
Come potra’ sentirsi piu’ forte ora che si e’ giocato ogni simpatia anche in
Libano?
*
Sgomenta in queste ore, ancor piu’ che la sostanziale indifferenza verso le
vittime, la cecita’ e l’incoscienza di chi si pretende amico di Israele e
che, pur vivendo altrove, dovrebbe dunque avere il vantaggio della
lungimiranza che da’ la distanza. E invece scelgono di aggiungere le loro
grida alle grida della piu’ irragionevole, furiosa e primitiva reazione,
anziche’ richiamare quel governo alla ragione, farlo riflettere sull’errore
tremendo di aver volutamente bruciato l’interlocutore migliore che avrebbe
potuto avere, la laica Olp, e di detenere tuttora i suoi uomini piu’ lucidi
in galera, cosi’ aiutando il popolo israeliano a capire che la vera
sicurezza del paese puo’ esser conquistata solo per via politica, creando
legami sociali culturali economici con i propri vicini, dando sicurezza e
non insicurezza ai palestinesi.
E’ vero: Israele e’ sola. Avere dalla sua il paese piu’ potente del mondo, e
con esso i suoi vassalli – media governi imprese – non riduce il suo
isolamento. A chi sta a cuore salvare questo stato deve smetterla con questa
mortifera, pericolosa, cieca solidarieta’.

 

 

1802-luciana-castellina-la-solitudine-di-israele

2584

2006-2

Views: 11

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.