1845 Furio Colombo: Perché la verità su Genova

20060725 16:55:00 webmaster

A 5 anni dal G-8 di Genova e dall’uccisione di Carlo Giuliani
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Domanda Pierluigi Battista: «Ma davvero c´è qualcosa di essenziale ancora da scoprire?». Battista si riferisce a Genova, si riferisce al milione di giovani dimostranti nei giorni del G8 (luglio 2001), tutti a volto scoperto, tutti intenti a dimostrare alla luce del sole (e delle telecamere) il loro impegno non violento e di pace, fra preti e suore e bande musicali. Si riferisce al migliaio di misteriose e violentissime gangs distruttive, che sono improvvisamente comparse nelle strade di Genova (mai insieme ai partecipanti delle grandi manifestazioni di pace) a volto coperto, hanno lavorato quasi indisturbati a danneggiare e distruggere.

E sono scomparsi come erano arrivati, mai intercettati, mai identificati, neppure un´ipotesi su reazioni o intenzioni o mandanti o rapporti con i veri manifestanti.

Si riferisce al fatto che ha colto di sorpresa il mondo (i giovani di Genova si erano dati appuntamento com´era già accaduto prima e dopo, da molti Paesi e continenti diversi) per gli attacchi e i pestaggi violentissimi subìti senza apparenti ragioni da quei giovani. Si riferisce ad un assalto avvenuto di notte contro giovani che dormivano, colpiti a sangue benché mancassero provocazioni o persino sospetti o indizi.

Si riferisce agli episodi della caserma Diaz che hanno dato all´Italia, all´improvviso, poche settimane dopo l´insediamento del governo Berlusconi-Fini, una cupa immagine di insensata violenza di Stato e di negazione dei diritti.

Si riferisce all´uccisione di un giovane non ancora ventenne, Carlo Giuliani, quell´immagine del morto che giace nel sangue dopo lo sparo, dopo che una camionetta gli è passata sopra due volte. Un evento che non è stato dimenticato perché non si può dimenticare, è stato ormai visto da tutti in Italia e nel mondo, in due sequenze visive diverse. In una inquadratura stretta si vede un cerchio di ragazzi con intenzioni aggressive intorno ad una camionetta delle forze dell´ordine che sembra isolata. Ma in una inquadratura molto più larga si vede un cerchio di forze di polizia intorno al gruppo di ragazzi con intenzioni aggressive.

La domanda di Pierluigi Battista è dunque ragionevole e legittima. Lo è al punto che – nella tradizione retorica anglosassone che lui conosce benissimo – posso dire che gli sono grato per questa domanda.

Gli eventi accaduti a Genova durante il G8 sono, infatti, nella storia italiana, una serie di misteri, di fatti mai chiariti, di colpi di scena degni di un film (purtroppo un film sudamericano). Ci sono protagonisti e autori di fatti gravissimi rimasti ignoti. Ci sono vittime innocenti e una morte archiviata dal punto di vista della procedura giudiziaria. Ma può essere archiviata la sequenza ben più complessa di eventi che hanno preceduto e seguono quel terribile "incidente"?

Vorrei dire a Battista, proprio perché ha posto la domanda giusta, che c´è tutto da chiarire. Che cosa faceva, o meglio che cosa ha fatto Gianfranco Fini, allora vicepresidente del Consiglio, nel centro che dirigeva e coordinava tutte le diverse forze di polizia presenti sul posto? Era un illustre spettatore o un direttore di strategie, nelle lunghe ore trascorse – durante i momenti peggiori – in quel punto caldo di coordinamento?v Come mai all´improvviso tanti, in Italia e in Europa, hanno avuto l´impressione che l´Italia avesse due polizie, una democratica e impegnata ad agire secondo le norme della Costituzione e un´altra – piccola se vogliamo, ma certamente diversa per grado di violenza, aggressione e nessun interesse per i diritti dei cittadini – che ha attaccato, aggredito, lasciato segni di sangue e vicende, molte volte narrate, ma inspiegabili, di intimidazione e di umiliazione?

Chi ha ispirato e che cosa ha motivato vampate di violenza del tutto slegate dagli eventi e gravi al punto che nessuno ha potuto dimenticarle?

Il mistero dei black blok resta un incubo da spiegare. Distruzioni gravissime e nessuno di loro identificato. Non c´è per loro né un prima né un dopo. Sono comparsi e scomparsi dopo avere compiuto la loro missione di estrema violenza. Per conto di chi?

Su tutto ciò che è accaduto a Genova nei giorni del G8 grava una domanda che vale la pena di riproporre. Come spiegare un grado così alto di allarme in terra, in mare, in cielo, in quei giorni a Genova, la decisione di alzare cancelli e di bloccare la città a grande distanza dai luoghi dell´evento, in quei giorni di luglio del 2001 in cui non c´era guerra, non erano in atto episodi di terrorismo, non si conoscevano altre minacce e pericoli che non fossero la fiera disordinata dei "no global" che avevano già debuttato senza sangue in altre città del mondo?

Perché una commissione parlamentare d´inchiesta, si domanda Pierluigi Battista. Buona domanda, mi sento in grado di ripetere, usando l´espediente retorico di cui ho già parlato. Perché è proprio una commissione parlamentare il luogo per porre le domande su Genova che – quasi tutte – sono rimaste senza risposta, ma si sono incastrate nella memoria di molti come un serio tentativo di spaventare, e dunque di limitare, la democrazia.

Come si vede sono domande politiche. E il senso di una commissione parlamentare non è di fingersi una sorta di supremo tribunale come Telekom-Serbia (rimasta famosa per i suoi testimoni falsi) o di pettegolezzo, di insinuazione (e se possibile di calunnia) come era nelle intenzioni della ingloriosamente defunta commissione Mithrokin.

Qui si tratta di ritrovare la testa o le teste politiche che hanno dirottato e usato (e anche umiliato) una parte delle forze di polizia inducendole ad agire fuori della Costituzione e della legge che – invece – polizia e carabinieri italiani sono impegnati a difendere.

Conclusione: la domanda è opportuna e la risposta è sì. Genova e il ragazzo che vediamo ancora adesso sul selciato di Piazza Alimonda, valgono una inchiesta seria, profonda, per riportare un frammento allo sbando del nostro passato nella memoria collettiva e condivisa di un Paese democratico.

www.unita.it

 

 

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