1838 Conferenza alla Farnesina su Rai International e l’informazione per gli italiani nel mondo

20060725 18:18:00 webmaster

In vista del rinnovo delle convenzioni la Rai prepara un nuovo progetto editoriale per l’estero

(di Goffredo Morgia)

ROMA – Per cercare di fare il punto, in vista del rinnovo delle convenzioni della Rai con la Presidenza del Consiglio, sul presente e sul futuro dell’informazione televisiva per le nostre comunità all’estero si è svolta alla Farnesina la conferenza programmatica sul tema "Rai International e l’informazione per gli italiani nel mondo".

L’incontro, dopo i saluti del Segretario Generale della Farnesina Paolo Pucci di Benisichi, è subito entrato nel vivo con l’intervento del vice Ministro per gli italiani nel mondo Franco Danieli che ha ricordato come la Rai, anche a prescindere dalle convenzioni con la Presidenza del Consiglio, abbia il dovere istituzionale dell’informazione verso il mondo e gli italiani all’estero. Un servizio, quello offerto dall’emittente pubblica, che negli ultimi anni non ha fatto sostanziali passi avanti, soprattutto per quanto riguarda l’informazione di ritorno. "Bisogna chiudere l’epoca dei seminari – ha affermato Danieli chiedendo alla Rai uno sforzo organizzativo che consenta al canale internazionale di compiere un salto di qualità – e passare ad una fase di progettualità più aderente alla realtà italiana". Un impegno, quello proposto da Danieli alla Rai, che prefigura la mobilitazione di maggiori risorse umane, la crescente copertura dei grandi eventi, la creazione di finestre informative sulle comunità all’estero e l’aumento, attraverso lo sviluppo di nuove collaborazioni con Rai News 24, della proposta televisiva nel mondo. Danieli, al termine del dibattito, ha inoltre dato la sua disponibilità ad incontrare, prima delle ferie estive, il sottocomitato del Consiglio di amministrazione della Rai che sta lavorando al nuovo assetto della proiezione televisiva dell’Italia nel mondo. Un cammino complesso che dovrebbe portare, entro la prima metà di ottobre, ad un nuovo incontro di verifica sul futuro di Rai International.
Il Ministro per le comunicazioni Paolo Gentiloni ha ricordato come la missione affidata a Rai International, e cioè la promozione dell’Italia nel mondo con la sua realtà economica e culturale, sia fondamentale per il servizio pubblico. "Nel momento in cui si rinnovano i patti fra lo Stato e la Rai – ha spiegato Gentiloni – dobbiamo interrogarci su cosa fare per ottenere il massimo possibile dal punto di vista qualitativo". Il Ministro ha inoltre sottolineato la necessità di valutare, nell’ambito del rinnovo delle convenzioni che dovranno essere molto dettagliate, sia l’adeguatezza dell’attuale assetto di Rai International – una realtà autonoma da 40 milioni di euro che produce trasmissioni, acquista diritti calcistici e negozia le modalità di diffusione del segnale – sia gli obiettivi, i risultati e la giusta utilizzazione nelle fasce orarie dei programmi autoprodotti da questo canale internazionale. Gentiloni ha anche auspicato la fattiva utilizzazione, al fine della promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo, dell’immenso patrimonio stipato nei magazzini della Rai.
Riccardo Franco Levi, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per l’editoria e l’informazione, ha evidenziato come a tutt’oggi il governo si stia impegnando per il rilancio dell’immagine dell’Italia nel mondo. A tale scopo, oltre a difendere dai tagli della spesa pubblica i giornali italiani all’estero, è stata data nuovamente via libera alla diffusione in chiaro della Rai in Tunisia. Per quanto riguarda il futuro del canale internazionale il Sottosegretario ha chiesto alla Rai, in vista del rinnovo delle convenzioni da 38 milioni di euro, di realizzare di un innovativo progetto in cui far confluire le grandi potenzialità umane e tecnologiche dell’emittente pubblica. "Io vorrei – ha detto Levi dopo aver sottolineato l’inaccettabilità del criptaggio dei programmi sportivi ed in particolare di quelli riguardante la nazionale di calcio – che Rai International possa essere vista anche in Italia e in Europa. In ogni caso non è ipotizzabile un aumento delle risorse erogate dalla Presidenza del Consiglio". La necessità di porre essere un progetto di riforma concordato volto anche a superare la mancata diffusione di Rai International in Europa è stata sottolineata anche da Pierluigi Malsani, Direttore relazioni istituzionali della Rai, che ha accolto positivamente l’invito di Danieli a porre in essere un primo confronto prima delle vacanze estive.
Nino Rizzonervo, del Consiglio di Amministrazione della Rai, ha invece evidenziato sia l’esigenza di rinnovare i contenuti delle convenzioni siglate dallo Stato con Rai International, sia l’avanzato status di realizzazione del progetto di riforma della presenza internazionale della Rai, portato avanti dal sottocomitato del consiglio di amministrazione dell’emittente pubblica.
La necessità di superare i tanti "lacci e laccioli" imposti dalle attuali convenzioni è stata ribadita anche da Massimo Magliaro, Direttore di Rai International, che ha auspicato l’ampliamento della quota prevista dagli accordi di due ore giornaliere di programmazione autoprodotta e un cospicuo aumento delle risorse, sicuramente inferiori a quelle dei canali internazionali degli altri Paesi. Una situazione difficile, in cui appare necessaria anche una razionalizzazione degli sforzi aziendali, che non ha impedito a Rai International di estendere la diffusione del suo segnale anche nel Corno d’Africa, dove sarà presente dal primo agosto.
Marco Fedi, deputato dell’Unione eletto nella ripartizione Africa Asia Oceania, ha invece chiesto di definire al più presto sia orari adeguati per la diffusione dei palinsesti nei vari Paesi di residenza dei connazionali, sia l’erogazione di risorse aggiuntive che permettano a Rai International, anche in vista del nuovo assetto che si profila nel mercato della comunicazione italiana, di offrire nel mondo un prodotto di qualità. Di diverso tenore l’intervento del giornalista Paolo Bernardi, del Comitato di redazione di Rai International, che ha sottolineato l’eccessivo uso dello strumento del precariato da parte dell’azienda – sono 38 i giornalisti di Rai International non assunti a tempo indeterminato – e la totale mancanza nel palinsesto del canale internazionale di informazione politica. Bernardi ha inoltre spiegato come a tutt’oggi sia impossibile per i giornalisti di Rai International fare dell’informazione in diretta.
Marcella Sansoni e Giovanni Celsi, rispettivamente vice direttore e dirigente del marketing di Rai News 24, hanno evidenziato come questa emittente, che viaggia sul web e per via satellite, sia pronta ad affiancare Rai International nel panorama dell’informazione internazionale, avviando una comunicazione a due vie con gli italiani all’estero. Una prima risposta parziale alle esigenze informative dei nostri connazionali che potrebbe concretizzarsi con la diffusione d’informazione regionale e con la realizzazione di rubriche mirate sulle comunità italiane nel mondo.
Oltre alla riflessione di Rodolfo Ricci, coordinatore nazionale della Filef, che ha chiesto di valorizzare anche nel mondo della comunicazione e dell’informazione le tante professionalità degli italiani all’estero, segnaliamo l’intervento del deputato dell’Unione Gino Bucchino, eletto nella Ripartizione Centro e Nord America, che ha auspicato una rivoluzione culturale sul significato dell’informazione italiana per il mondo e gli italiani all’estero. "Rai International – ha detto Bucchino auspicando lo sviluppo di un canale internazionale che faccia crescere culturalmente le nostre comunità e sappia parlare anche ai giovani ed al resto del mondo – deve migliorare la qualità del prodotto per dare all’estero un’immagine adeguata dell’Italia". Essenziale per Bucchino anche la valorizzazione del professionalità già presenti in Rai International.
Una valutazione, quest’ultima, che è stata condivisa da Marisa Bafile, deputata dell’Unione eletta in Sud America, che ha inoltre chiesto di cominciare a lavorare concretamente, con il senso di una utenza che merita, per la diffusione di una corretta immagine degli italiani all’estero.
GiuseppeAngeli, deputato di An eletto nella ripartizione Sud America, ha invece auspicato l’avvio di una fattiva e tempestiva informazione di ritorno e un miglioramento dei programmi di Rai International. Un salto di qualità che faccia conoscere al mondo, oltre alla lingua ed alla cultura italiana, le tante bellezze del nostro Paese. Ha inoltre ricordato la grande delusione per la mancata diffusione in Argentina, da parte del canale internazionale dell’Italia, delle partite della nazionale ai recenti mondiali. Un problema, quello del criptaggio dei programmi sportivi, che è stato sollevato anche da Arnold Cassola, eletto per l’Unione nella ripartizione Europa, che ha inoltre chiesto di quantificare i costi aggiunti che comporterebbe l’acquisizione dei diritti del calcio anche per l’estero.
Il Vice Presidente della Fusie Giangi Cretti ha ricordato il prezioso ruolo svolto dalle testate italiane all’estero per l’informazione dei connazionali al fianco di Rai International ed ha auspicato una riflessione sulle convenzioni con le varie agenzie che sono preposte a fornire servizi. Giangi Cretti ha inoltre sottolineato la necessità di realizzare, al fine di evitare i soliti luoghi comuni, l’informazione di ritorno con la collaborazione degli italiani nel mondo.
"Dopo tanti dibattiti sul problema di Rai International che hanno prodotto montagne di documenti – si è invece chiesto Franco Narducci, eletto nella ripartizione Europa – è possibile che l’Italia non sia riuscita ancora ad avere una strategica presenza televisiva in campo internazionale?". Narducci ha inoltre ricordato l’importante supporto che i 60 milioni di oriundi italiani potrebbero dare ad una nuova strategia televisiva del nostro paese nel mondo che cerchi di coinvolgere anche le giovani generazioni. Un piano strategico complessivo, supportato da quel minimo di risorse in più, che dovrebbe dare un nuovo senso anche alla missione di Rai International.
I numerosi dibattiti che si sono già tenuti sul futuro del canale internazionale sono stati ricordati da Gian Luigi Ferretti del Comitato di Presidenza del Cgie in rappresentanza di An, che ha sottolineato come il vero problema di Rai International vada ricercato nella mancanza delle risorse. Ferretti ha auspicato l’assunzione all’estero di giornalisti italiani ed il superarmento del criptaggio in Europa delle partite di calcio.
Fra gli altri interventi segnaliamo infine, oltre alla riflessione del Presidente della Federazione nazionale della stampa italiana Franco Siddi – cha ha evidenziato l’esigenza di rilanciare l’azione di Rai International partendo da un preciso piano editoriale, dalla promozione culturale, dal pluralismo e dalla professionalità dei giornalisti – quello di Giovanni Rapanà (Cgie Canada) che ha chiesto a Rai International di fornire un’informazione pluralistica, capace di soddisfare le nuove esigenze delle comunità all’estero.

(Goffredo Morgia-InformEminotizie)

 

 

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