1853 TURANO (UNIONE) INTERVIENE IN SENATO NELLA DISCUSSIONE SUL DPEF

20060727 14:02:00 webmaster

SIAMO UNA RISORSA PERMANENTE NON UN’ANOMALIA OCCASIONALMENTE VISIBILE E UTILIZZATA

ROMA aiseEminotizie – "È stato detto e scritto molto sul valore economico che gli italiani all’estero significano per il bilancio dello Stato italiano: rimesse monetarie, consumo dei prodotti made in Italy, divulgazione nel mondo delle nostre tradizioni e della nostra cultura che divengono ripetitori efficientissimi a propagare un’attenzione verso l’Italia che stimola il mondo a osservarci, a imitarci, a visitarci, ad apprezzarci e anche ad amarci e, di conseguenza, a portare risorse e introiti nelle casse del sistema Italia.

Tutto ciò deve essere messo a regime. Intendo dire che noi italiani residenti all’estero dobbiamo essere considerati una risorsa permanente dell’Italia, non un’anomalia occasionalmente visibile e utilizzata". Anche il senatore dell’Unione Renato Turano, eletto nella ripartizione Centro e Nord America, è intervenuto ieri a Palazzo Madama durante la discussione al Senato sul Documento di Programmazione Economica e Finanziaria sintetizzando in quattordici punti gli obiettivi che, ha ricordato, "ho posto alla base del mio programma elettorale" e che ha riportato all’attenzione dell’Assemblea "affinché possano trovare adeguati e urgenti finanziamenti".
Primo fra tutti, anche per Turano c’è il potenziamento dei fondi e dei servizi consolari degli istituti di cultura e degli enti assistenziali; seguono l’incremento dei programmi culturali italiani presentati attraverso gli istituti di cultura e facilitazioni alla comunità per accedervi; il superamento delle drammatiche carenze negli uffici pubblici locali e nazionali e nei dipartimenti ministeriali responsabili dell’erogazione dei servizi agli italiani residenti all’estero; il potenziamento dei finanziamenti ai programmi italiani nelle scuole elementari, medie e superiori e alle associazioni senza fini di lucro che li offrono. Occorrono inoltre finanziamenti adeguati per la stampa e i media in lingua italiana; un incremento dei finanziamenti per scambi culturali a tutti i livelli e quelli per le borse di studio per studenti delle scuole medie, superiori e universitari e programmi di collaborazione tra università e aziende private per staging e formazione professionale. Da non dimenticare le facilitazioni delle normative e delle legislazioni per scambi commerciali, economici e finanziari e potenziamento del sistema camerale all’estero; la riforma della legge per il riacquisto della cittadinanza italiana e quella dei Comites e del Consiglio generale degli italiani all’estero. Non da ultima il senatore dell’Unione ha ricordato "la necessità di riforma, riqualificazione e rilancio di RAI International, secondo le linee strategiche proposte dal vice ministro Franco Danieli nella sua relazione alla Commissione affari esteri del Senato e come ribadito il 24 luglio nella Conferenza programmatica, promossa dallo stesso Vice ministro, presso il Ministero degli affari esteri, cui hanno partecipato il ministro Gentiloni e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Levi". Da non dimenticare i finanziamenti per l’assistenza economica alle piccole e medie imprese di italiani residenti all’estero che importano e vendono prodotti del made in Italy; l’aggiornamento delle liste dell’AIRE e la revisione del regolamento per il voto degli italiani all’estero e, infine, l’incremento dei programmi per il recupero al sistema Italia di quegli italiani che si sono affermati all’estero nei diversi settori produttivi e culturali e il finanziamento di programmi per il rafforzamento delle tradizioni territoriali e culturali che abbiamo fatto vivere anche nei Paesi di accoglienza.
Dopo che "l’anomalia della mancanza di rappresentanza è stata corretta con il voto per corrispondenza e la creazione delle circoscrizioni estere" per Turano "non è pensabile che si possano esercitare le funzioni della nostra responsabilità di rappresentanti parlamentari senza che ci vengano date le dovute risorse finanziarie per gestire tali responsabilità".
"Dobbiamo avere – ha sottolineato – la possibilità di essere presenti nelle nostre circoscrizioni per informare i nostri cittadini e confrontarci con loro sugli sviluppi legislativi che li riguardano. Nessun Paese moderno può progredire senza confrontarsi con il mercato internazionale, a partire dalla sua capacità di innovazione e di fare sistema. Le nostre comunità all’estero sono parte fondamentale di questo sistema ed è in esse che si individuano capacità e culture innovative, ben al di là dello stereotipo che troppo spesso ci viene riportato in Italia".
"Come comunità e come singoli – ha aggiunto – pensiamo di aver dato molto all’Italia e desideriamo dare molto di più. Ma perché questo accada occorre che il Parlamento e il Governo italiano ci mettano nelle condizioni di poterlo fare al meglio. Ciò che chiediamo è una giusta attenzione alla messa a punto del nostro motore rappresentativo".
Scaduto il suo tempo a disposizione il senatore non è riuscito a far sapere ai suoi colleghi che "noi condividiamo molto l’idea e l’impostazione che il governo ha dato rispetto alla questione dell’economia e dello sviluppo e che può essere sintetizzato con queste parole: non c’è nessun sistema moderno che possa non confrontarsi con il mercato internazionale a partire dalla sua capacità di innovazione e di fare sistema. È giunto il momento che anche il parlamento italiano, i media, la politica, la società civile comprendano quanto straordinario sia per il sistema Italia nel mondo il network rappresentato da 4 milioni di cittadini con il passaporto italiano e 40-50 milioni di cittadini di origine italiana trapiantati in tutto il mondo".
Lontani dagli stereotipi e da "visioni antiche e superate" sugli italiani nel mondo che ancora dominano alcuni dibattiti in Patria, gli eletti all’estero parlano "di un valore aggiunto fatto di persone, di professionalità, di culture che vivono da tempo la dimensione internazionale e che sono un ponte per l’Italia nel mondo, un universo che bisogna conoscere meglio e che bisogna utilizzare di più". (aiseEminotizie)

 

 

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