1843 LIBANO: GLI USA LASCIANO TEMPO AD ISRAELE

20060725 18:48:00 webmaster

Israele: «Vogliamo creare una fascia di sicurezza nel sud del Libano». La Rice a Roma, bombe su Beirut. Domani la Conferenza internazionale a Roma.

Il ministro delle difesa israeliano Amir Peretz annuncia che Israele sta combattendo nel sud del Libano per creare una fascia di sicurezza da consegnare eventualmente ad una forza internazionale. La statunitense Condoleeza Rice fa la spola tra Gerusalemme e Beirut senza risultati immediati, poi vola a Roma per il vertice di mercoledì. E i bombardamenti israeliani sulla capitale libanese riprendono dopo una effimera tregua di poche ore.
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Le operazioni militari nel Libano del sud mirano alla creazione di una fascia di sciureaaz «che potrebbe essere successivamente presidiata da una forza multinazionale». Lo ha dichiarato il ministro della difesa israeliano Amir Peretz durante una visita nell´Alta Galilea. «Non abbiamo altra scelta…Dobbiamo creare una striscia di sicurezza, una fascia di sicurezza fino a che arriveranno le forze internazionali», ha detto Peretz. Che ha aggiunto anche che chi tenterà di avvicinarsi deve sapere che sarà accolto con le armi. Non è chiaro quale dovrebbe essere la profondità di questa fascia. Fino al 2000 l´esercito di Tel Aviv presidiava una zona di un´ampiezza di circa 18 chilometri in territorio libanese, prima di ritirarsi sotto la pressione della guerriglia Hezbollah.

L´obiettivo israeliano è spiegato anche da un portavoce dell´esercito della Stella di David, il colonnello Hemi Livni, intervistato dalla radio militare. «Non abbiamo intenzione di estendere il raggio delle nostre operazione fino a 70 chilometri a nord della nostra frontiera. Ci occuperemo delle infrastrutture di Hezbollah che si trovano alla nostra portata nel sud del Paese. Sappiamo dove si trovano i terroristi, ovviamente non conosciamo tutti i loro covi o i loro arsenali ma i nostri servizi sono molto precisi e hanno svolto un ottimo lavoro». «Il nostro obbiettivo è respingere Hezbollah al di là della nostra frontiera ad una profondità di sette od otto chilometri almeno, in modo da permettere il dispiegamento di una forza di sicurezza internazionale lungo il confine».

Ma l´impresa non sembra essere a portata di mano, nonostante l´enorme potenza distruttiva impegnata. Le truppe di Tel Aviv sono infatti ancora ferme a Bint Jbeil, roccaforte delle milizie sciite di cui gli israeliani hanno annunciato la caduta martedì mattina ma dove in realtà si continua a combattere.

La partenza da Beirut del segretario di Stato statunitense, Condoleeza Rice, ha segnato anche la ripresa dei bombardamenti israeliani sulla città, sospesi per ragioni di sicurezza. Bombardamenti si sono succeduti nel pomeriggio nel sud della città, ed in particolare il quartiere di Haret Hreik, e dintorni. Le tv libanesi e quella di Dubai Al Arabiya mostrano ancora lunghe colonne di fumo levarsi dai quartieri meridionali già martellati da mercoledì 12 luglio.La tregua aveva indotto una timida ripresa del traffico automobilistico in città e la riapertura di qualche negozio. Nuovi scontri anche sul fronte israeliano. Dopo i dodici razzi che si sono abbattuti nella prima mattina di martedì su Haifa , più tardi altri missili sono esplosi provocando la morte per infarto di un anziano nei pressi della sua abitazione. Una ragazza di 15 anni è stata uccisa nello scoppio di un razzo nel villaggio arabo israeliano di Mrar, vicino a Tiberiade, in Galilea, secondo quanto hanno riferito fonti stampa israeliane.

25.07.06

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