20060901 12:12:00 webmaster
DI Michele COLOMBINO
Con la preziosa e determinante collaborazione del Comune di Frossasco in provincia di Torino che pionieristicamente e con contributi specifici della Regione e della Fondazione CRT ha ristrutturato e messo a disposizione gli ex locali delle Scuole elementari nel centro del Paese, nasce e si inaugura sabato 16 settembre alle ore 15,00 il Museo Storico dell’Emigrazione Piemontese, una struttura ancora mancante alla cultura e alla storia migratoria del nostro popolo per rileggere uno dei fenomeni che nei due secoli passati hanno segnato in modo indelebile la vita e la identità della nostra Regione.
Non si tratta ancora di un’opera da ritenere ultimata per l’incompletezza di alcune infrastrutture tecnologiche e telematiche che dovranno necessariamente essere integrate nel minore tempo possibile, ma un primo grande passo per testimoniare che il Piemonte con le sue istituzioni d’avanguardia mira a rimuovere con iniziative concrete il fenomeno migratorio per recuperarne la memoria, con possibilità documentate di studiarne gli elementi umani e sociali, riannodare relazioni permanenti con i piemontesi nel mondo, ricostruire e ritrovare le proprie radici.
E’ anche il completamento di una intensa attività internazionale dell’Associazione Piemontesi nel Mondo iniziata nel lontano 1974 con la promozione del Monumento di San Pietro Val Lemina (Torino) ad opera della locale Amministrazione Comunale, proseguito con la fondazione di centinaia di Associazioni piemontesi in 28 Nazioni estere, e una sequenza ininterrotta di iniziative quali: l’istituzione della FAPA (Federazione Associazioni Piemontesi Argentina) e della FAPIB (Federazione Associazioni Piemontesi in Brasile); la realizzazione di 50 gemellaggi fra Piemonte e Argentina; la creazione del premio Internazionale <
Il Museo , che evidenzierà anche molte delle iniziative sopra descritte, nelle varie sequenze illustrative, conduce con discrezione alla conoscenza dell’aspetto certo più evidente del fatto migratorio: si parte dal paese lasciato serbando solo il bagaglio della nostalgia (i ricordi, il lavoro, il cimitero, la terra, le colline, i monti), per raggiungere le tappe salienti dell’iter burocratico: documenti per l’espatrio, certificati, passaporti, piccoli ricordi, lettere; e ancora, sulle ali della ricostruzione storica, il lungo e faticoso viaggio per finire, superati gli stenti, le tribolazioni e le difficoltà di integrazione, all’adeguamento per la raggiunta stabilità socio-economico-familiare.Un’opera museale da considerare patrimonio di tutti e per tutti che dovrà diventare un <
In tempi di globalizzazione è indispensabile conoscere tutto quanto è accaduto prima di noi per sapere meglio come e dove andare.Queste, a grandi linee, sono le finalità del Museo dell’Emigrazione Piemontese che Comune di Frossasco e Federazione Internazionale Piemontesi nel Mondo sabato 16 settembre prossimo al momento dell’inaugurazione, simbolicamente consegneranno agli Enti Istituzionali, alla cultura e alla storia del Piemonte come patrimonio gelosamente da custodire e valorizzare. Michele COLOMBINO
1951-il-museo-dellemigrazione-piemontese-una-realta-per-non-dimenticare
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