1918 Al villaggio Pestalozzi in Svizzera soggiorno dei giovani di Palermo

20060821 12:53:00 webmaster

La Scuola interculturale: è iniziato presso la Fondazione del Villaggio Pestalozzi di Trogen un breve stage dei Ragazzi del Centro Padre Nostro di Padre Puglisi di Palermo

Anche quest’anno presso il Villaggio Pestalozzi è iniziato lo stage che i Ragazzi del Centro “Padre nostro di Padre Puglisi” di Palermo, effettueranno per due settimane ospiti qui a Trogen nell’ambito di un progetto interculturale approvato dalla Fondazione per favorire l’incontro-recupero dei 35 ragazzi palermitani con giovani di altre nazionalità.

Come noto, da alcuni anni la Fondazione Pestalozzi riceve una serie di progetti interculturali rivolti al mondo dei giovani che hanno problemi familiari, o comunque di inserimento sociale, riunendoli in comunità abitative interculturali sotto la guida di personale qualificato della Fondazione. In questo contesto, bambini e ragazzi appartenenti a comunità di vari Paesi con problemi sociali conclamati hanno l’opportunità di conoscere la cultura svizzera, senza dover rinunciare alle proprie radici. In questo “ambiente armonico”, come diceva Pestalozzi, nascono gli adulti di domani migliorando le proprie aspettative e nei corsi di piu’ lunga durata anche le proprie chance professionali.

Il Progetto sottoposto alla Fondazione dal Dr. M. Artale Direttore del Centro Padre Nostro di Padre Puglisi fa parte di oltre 70 progetti ed iniziative che il Comune di Palermo ha approvato, ai sensi della legge 285/1997, a favore delle persone svantaggiate attivando circa 20 convenzioni con comunità italiane per attività di assistenza sociale. Essi costituiscono un nuovo modello teso ad affermare il rapporto servizi-diritti che vuole dare attenzione ai più deboli, i bambini, e non solo, che aspirano ed hanno diritto ad una vita normale. Questo progetto, che ripete analoga iniziativa effettuata nel 2000 dal Comune di Palermo, riguarda la protezione dei bambini provenienti da famiglie bisognose di Palermo dei quartieri piu’ a rischio. Infatti quelli giunti ieri sera da Palermo provengo dai quartieri Brancaccio, Falso Miele, San Filippo Neri, oltre ovviamente dalle Case Famiglia “Coccinella e Tartaruga” del Centro di Padre Pugliesi. Attualmente, il Sindaco di Palermo, Diego Cammarata, e la Regione Sicilia, grazie all’interessamento del Presidente Cuffaro, hanno sostenuto i costi per il viaggio mentre quelli di soggiorno e per l’organizzazione e l’ospitalità sono a carico della Fondazione che ha accolto i 35 giovani, dai 7 ai 14 anni di età inserendoli nel Progetto interculturale con ragazzi provenienti dalla Serbia, dalla Bosnia e dalla Croazia per la durata di 15 giorni. Intenso il Programma che si disarticola tra visite alle località piu’ importanti della Svizzera orientale, agli interscambi culturali con le altre comunità giovanili presenti nel Centro provenenti dai Paesi della ex Jugoslavia, alla partecipazione di un “corso di radio” ove questi giovani impareranno a comunicare e ad organizzare un programma radiofonico. Tutte realtà che gli faranno assaporare in profondità questo stage. Il 21 agosto i ragazzi palermitani termineranno il loro soggiorno con una rappresentazione teatrale dal titolo “Insieme come in un sogno”. Un titolo che rende appieno non solo lo stato d’animo con il quale vivranno questo soggiorno culturale e formativo, ma le attese e le riflessioni che nei loro cuori nascono da simili confronti umani. Sarà una rappresentazione toccante che ci deve far comprendere quanto sia importante per loro che gli si possa e si debba offrire simili opportunità tese ad aprirgli spiragli concreti per le loro giovani vite e sia, nel contempo, un utile elemento di riflessione anche e principalmente per le Autorità Regionali e Comunali affinché realizzino questi “sogni” avviando un programma di partenariato con la Fondazione Pestalozzi con progetti di recupero di piu’ lungo termine che possano dare un segno determinante e di svolta per il futuro di questi ragazzi.

Infatti, il Progetto interculturale ha precisi scopi socio-culturali: in primo luogo, quello di permettere ai ragazzi di vedere un’altra realtà sociale, totalmente diversa da quella che la quotidianità della vita palermitana gli ha offerto e gli offre, permettendogli di confrontarsi con le problematiche di ragazzi di altre nazioni, e, secondariamente, quello di consentire alle Madri di avere, durante la loro assenza, la disponibilità ed il tempo di gestire alcuni problemi familiari che diversamente la quotidianità non gli consentirebbe di poterli affrontare. Un confronto che matura le loro, seppur giovani menti, consentendogli di apprezzare, valutare e decidere.

Interessante le risposte date dai ragazzi palermitani alle domande della sociologa Cristina Flückiger della Fondazione su come vedessero questa esperienza. Giovani risposte al primo impatto, ma che già nel loro piccolo avevano percepito le differenze tra i luoghi ove essi vivono e questa diversa realtà: per loro giustamente da sogno. Hanno in sostanza sentito le differenze che distinguono i due diversi mondi, quello da cui provengono, e quello con il quale si stanno confrontando, comprendendone l’importanza per una convivenza fatta di valori e di regole senza le quali non puo’ coesistere.

I benefici effetti psico-sociologici di questa esperienza hanno indotto il Direttore del Progetto, Artale, a proporre già sin d’ora alla Fondazione l’accoglimento di un ulteriore periodo di soggiorno di un mese, per consentire anche ad altri ragazzi di vivere questa benefica esperienza che non puo’ che rafforzare quei principi che gli consentiranno di radicare in loro questi modelli di vita rafforzandogli le scelte in linea con gli obiettivi di una “vita normale” avulsa dai contesti familiari sovente caratterizzati da espedienti in collusione con la malavita ed il mondo del crimine.

A questo riguardo, da parte nostra non possiamo che auspicarci che il Comune di Palermo e la stessa Regione sostengano la prosecuzione di questo meraviglioso Progetto. Il Console d’Italia, Gianpaolo Ceprini, ed il Presidente del Comites, Sergio Giacinti, nel dare il benvenuto ai ragazzi ed ai loro accompagnatori, giunti ieri sera, non hanno mancato di ringraziare il Direttore del Villaggio Pestalozzi, il Dr. Markus Mader, la Dott.ssa Carmelina Castellino, la sociologa del Centro Pestalozzi, Cristina Flückiger, per quanto stanno facendo per questi Giovani palermitani. Un particolare ringraziamento è stato, inoltre, rivolto anche alla Presidente della Fondazione, Brigitta M. Gadient, che ha permesso di realizzare questi sogni siciliani.

 

 

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