1965 Dal 31.08 al 3 settembre, a Bari: «Sbilanciamo» l'economia per le periferie dimenticate

20060901 14:58:00 webmaster

di Paola Zanca (da l’Unità)

È partita dalle periferie la quattro giorni di Bari dedicata a «l´impresa di un´economia diversa». Il IV forum organizzato dalla campagna Sbilanciamoci! giovedì mattina ha scelto di iniziare il suo giro di incontri e dibattiti dai luoghi lontani dal centro cittadino. Quindici chilometri, non molti, ma quanto basta per aprire gli occhi sui problemi di una città e di una regione che stanno sperimentando con difficoltà la sfida di un nuovo rapporto con la legalità, con lo sviluppo, con i diritti e con l´ambiente. I temi, insomma, che il forum vuole mettere sotto la lente d´ingrandimento.

I quindici chilometri che separano il centro di Bari da Enziteto, quartiere tristemente noto per una vicenda di cronaca accaduta un anno fa, quella della morte per fame, freddo e incuria di una bambina di sedici mesi, Eleonora. Proprio dalla drammatica fine di questa neonata è partita la riqualificazione territoriale e sociale di questa periferia abbandonata. Una periferia che non ha nulla di più di una scuola elementare, un piccola bottega, una macelleria, un bar. E cinquemila abitanti, quasi tutti senza lavoro. È anche a questo disagio che vuole provare a rispondere il forum di Bari, che si svolge in concomitanza con l´incontro degli industriali di Cernobbio, a questi «esempi di quel mezzogiorno, di quelle periferie, dei luoghi ormai "non luoghi" – secondo Giulio Marcon, portavoce della campagna Sbilanciamoci! – che per l´establishment di Cernobbio sono solo degli "effetti collaterali" dello sviluppo economico».

E per parlare di questa regione, la Puglia, che ha iniziato a "sbilanciarsi", arriva al forum il presidente Niki Vendola. Dalle periferie alla facoltà di Scienze politiche, dove hanno sede i dibattiti del forum, per parlare del tema giorno, i beni comuni: Vendola non ha voluto discutere solo di acqua, di energia, di ambiente – e quindi, nel caso pugliese, soprattutto di rigassificatori, di abusivismo edilizio, di lotta alla privatizzazione delle coste – ma soprattutto ha voluto parlare dei beni comuni più a rischio mercificazione: il lavoro e la cittadinanza. Dunque, spiega Vendola, la tutela dei beni comuni è innanzitutto tutela della vita: le morti nelle fabbriche e nei cantieri, i diritti negati dell´infanzia. L´Ilva ed Enziteto, purtroppo, insegnano.

Ma ad animare la discussione del tavolo d´incontro, sono anche i temi legati alle scelte economiche del governo Prodi. Un governo "amico" certamente, ma a cui la campagna Sbilanciamoci! non ha mancato di tirare le orecchie: «Il Dpef presenta luci ed ombre – dicono da Bari – particolarmente pesanti sono quelle dei previsti tagli al sociale, alla sanità, agli enti locali». La ricetta alternativa proposta dal forum è un nuovo piano di giustizia fiscale, «da un aumento dell´imposizione sulle rendite e sugli scaglioni più alti di reddito, alla reintroduzione della tassa di successione per i grandi patrimoni». L´economia diversa che dà il titolo al convegno, insomma, non chiede cose così rivoluzionarie: chiede un fisco giusto e un mercato sano, dove, per usare le parole di Alex Zanotelli, missionario comboniano intervenuto al convegno «non possa esistere che solo un quarto dell´attività finanziaria è reale, mentre il resto dei soldi sono solo fantasia». O dove, come ha spiegato Riccardo Petrella, presidente dell´acquedotto pugliese, «l´acqua non sia considerata solo un bene economico ma venga riconosciuta la sua natura di bene sociale comune».

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Dal 31 agosto al 3 settembre 2006 torna il forum "L’impresa di un’economia diversa"
Sbilanciamoci! sbarca a Bari: la Puglia al centro del confronto fra governo e società civile: la contro-Cernobbio arriva nella regione-laboratorio delle pratiche innovative con i beni comuni e le economie alternative come temi portanti. Tanti gli ospiti dall’Italia e dal mondo fra politici, amministratori, economisti e associazioni. Fair e FairWatch saranno presenti con due proposte di workshop aperti al pubblico

Sabato 2 settembre 2006 – Facoltà di Scienze Politiche – Università di Bari
FILIERE TESSILI DELL’IMMAGINARIO. INDOSSARE NUOVE IDENTITA’ A TUTELA DEI DIRITTI
Promosso da Fair, ICEA e Mani Tese

Il ruolo delle economie alternative e del consumo critico è stato fin dalla loro inizio quello di permettere al cittadino che consuma di poter esercitare il proprio diritto di scelta. Sostanziando il concetto che sta alla base dell’idea di società dei consumi, la possibilità cioè di avere un gran numero di possibilità di scelta apparente avendo di fronte molti prodotti apparentemente diversi, il consumo critico ha saputo contaminare l’approccio "consumo dunque sono" con comportamenti responsabili, altruistici, solidali. Penetrando all’interno del dispositivo ne ha, almeno in parte, sovvertito gli esiti, arrivando persino a proporre scelte di non consumo. Il consumo critico diventa quindi una riappropriazione del’atto del consumo da parte del cittadino, maggiore libertà, maggiore democrazia.
Ma questo ragionamento, base teorica del consumo critico, è reale o rischia di essere un obiettivo futuribile, ma di difficile applicazione?
La filiera tessile è uno degli elementi cardine di tutto il ragionamento, le grandi corporations del tessile abbigliamento, dalle grandi firme alle linee più sconosciute, adottano spesso il doppio binario della delocalizzazione produttiva, dell’abbassamento di diritti e costo del lavoro da una parte, e della creazione di un immaginario tranquillizzante, familiare o stimolante. Utilizzando grandi nomi come testimonial, o spot dalla fotografia accattivante o coinvolgente, il tutto però con l’obiettivo di creare comunità. E’ necessario quindi ripartire dal concreto, dalle condizioni reali dei produttori di cotone, passando per la catena di montaggio informali delle industrie di manifattura, per poi arrivare a trattare dei collegamenti con l’immaginario, il marketing, la creazione dell’identità.

Sabato 2 settembre 2006 – Facoltà di Scienze Politiche – Università di Bari
MASS MEDIA ANCH’IO: POVERI, LIBERI E PATINATI
Promosso da Fair, Carta, Amisnet, Agenzia Metamorfosi, Centro Ricerche Studi Culturali dell’Università La Sapienza di Roma, Periodico Cercasiunfine, Gli altri media in Italia

I care, mi riguarda. L’italia ha una antica tradizione di media locali, di strumenti comunitari e sociali di collegamento e di rappresentazione di pratiche di cittadinanza e di solidarietà. Sotto la spinta congiunta dei processi di globalizzazione e di innovazione tecnogica, anche nel nostro Paese abbiamo assistito al moltiplicarsi dei media alternativi. Web, radio, le più tradizionali versioni cartacee, agiti e rinterpretati con sobrietà ma in forme sempre più attraenti, tecnologiche e professionali, questi nuovi media sono "altri" dai media per contenuti, stili espressivi, modalità produttive, distributive e di consumo. Diversi, ma proprio per questo sostenuti da un pubblico sempre più ampio e attivo.
La proposta che vogliamo cominciare a esplorare e delineare insieme, nel corso della seconda parte del Workshop, attraverso un dialogo attivo e fattivo con tutti i partecipanti, è quella della creazione di un Osservatorio dei media alternativi sulla politica. Per raccontare, commentare e accompagnare la politica del nuovo Governo italiano, ma anche delle istituzioni e organizzazioni internazionali delle quali gli "altri" media si occupano, per individuare tendenze, aperture, iniziative, derive e promuovere insieme nuove forme di partecipazione e di formazione politica.
Questo workshop è uno spazio aperto ai media-attivisti e alle loro reti, ai bloggers, agli studiosi, agli studenti, ai lettori, attori e consumatori dei media indipendenti, ma anche ai semplici curiosi. Uno spazio aperto nel quale trovare strategie comuni per un lavoro politico, sociale e di comunicazione.

per informazioni: informazioni@faircoop.it
per registrarsi ai workshop:
http://www.sbilanciamoci.org/index.php?option=com_iscrizione

 

 

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