1981 FONDI STRUTTURALI UE: NON RIPETERE ERRORI PASSATO

20060906 11:25:00 webmaster

di Gianni Pittella

Ora che, con la decisione del Tribunale per il riesame, la vicenda in cui è stato coinvolto l’on. Pacenza, a cui rinnovo la mia solidarietà, si va chiarendo positivamente, si può fare una riflessione più puntuale su come la precedente Giunta Regionale della Calabria ha utilizzato i fondi europei.
Lontano dai "fuochi d’artificio" che le inchieste giudiziarie producono, ho posto in qualità di relatore permanente sui fondi strutturali della commissione bilanci del Parlamento europeo, ripetutamente nella scorsa legislatura, il tema del corretto utilizzo delle risorse, sia in termini di quantità che di qualità della spesa.

Ho più volte sostenuto che il principio del disimpegno automatico dei fondi non spesi dopo due annualità (N+2) e della qualità della spesa devono restare il nodo centrale dell’attività della Commissione, degli Stati membri e delle regioni affinché la politica di coesione conservi il suo ruolo di realtà dinamica creatrice di risorse.
Con la regola del disimpegno automatico abbiamo cercato di garantire un’esecuzione ordinata degli stanziamenti per assicurare che il loro impiego avvenisse in un tempo limitato, pena la loro perdita e restituzione alle casse di Bruxelles.
Accanto all’impegno sulla "quantità" delle risorse da assegnare alla nostre regioni abbiamo sostenuto la necessità di assicurare una programmazione di "qualità" in linea con le priorità strategiche dei Programmi Operativi Regionali, denunciando a più riprese l’operato di alcune regioni, in primis la Calabria, che si ergevano paladine di un livello di esecuzione degli stanziamenti pari al 100%, camuffato attraverso l’espediente dell’utilizzo insistente dei cosiddetti "progetti sponda" (per citarne alcuni: reti ecologiche, aggiustamento delle aiuole, illuminazioni di alcuni santuari), in violazione del rispetto del principio di addizionalità, minando lo spirito e la sostanza della programmazione e sacrificando le vere priorità per lo sviluppo (ricerca, formazione, reti infrastrutturali, ambiente).
A fronte di tale situazione, e a seguito del maggiore decentramento nella gestione dei programmi, il Parlamento Europeo ha sottolineato più volte l’esigenza di rafforzare i dispositivi di controllo esistenti, in modo da poter verificare in qualsiasi momento che la gestione delle operazioni si svolgesse correttamente ed ha richiamato ripetutamente l’esigenza di un più saldo partenariato pubblico privato e interistituzionale.

È giusto dunque che sia fatta la massima chiarezza, e non solo perché chi è stato coinvolto in una inchiesta giudiziaria e i cittadini che contribuiscono al Bilancio comunitario hanno il diritto al pieno accertamento della verità, ma anche perché esiste il sacrosanto dovere di non ripetere gli errori del passato.
Abbiamo fatto un miracolo assicurando alla Calabria, e alle altre regioni del Sud, lo stesso importo di Fondi europei per il 2007-2013 nonostante l’ingresso nella UE di 10 nuovi Paesi con un PIL inferiore al nostro.
Ora questa grande opportunità non va sprecata. Sono certo che il governo regionale, tutte le istituzioni e le forze politiche, socio-economiche calabresi saranno all’altezza di questa sfida.
Dal Parlamento europeo non mancherà il nostro consiglio e la nostra vigile attenzione affinché la scommessa possa essere vinta.

Gianni Pittella
Parlamentare europeo

 

 

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