1974 INTERVENTI: Schiavone (DS Svizzera), sulla attuale fase politica

20060906 10:57:00 webmaster

Il forte slancio con il quale l’Italia, grazie al nuovo corso della diplomazia, é ritornata sulla scena internazionale, intervenendo da protagonista nell’auspicata soluzione del conflitto israelo-libanese e proponendosi quale paciere nella disputa tra l’Iran e l’ONU sulle questioni nucleari, è premonitore di una ritrovata verve e credibilità in politica estera, che riconsegnano al nostro Paese ed alla stessa Europa un ruolo di primo piano nelle questioni geopolitiche. E’ emblematico il riconoscimento espresso qualche giorno fa dal vicepresidente del consiglio israeliano Shimon Peres in visita a Palazzo Chigi: “… l’Italia da grande Paese costruttore di ponti, si sta rivelando un Paese costruttore di pace”.

Questa ritrovata fiducia ci porta a credere e a sperare che il periodo buio per il nostro Paese sia oramai superato e che anche nell’azione politica verso gli italiani nel mondo il nostro governo riponga quelle energie necessarie per costruire nuove opportunità e si esca finalmente dalla letargia in cui era caduto negli anni scorsi, si superino le strettezze finanziare che avevano minato e messo in stand by le attività delle rappresentanze diplomatico consolari, e che con rinnovata fiducia ci si riorienti verso forme e modi tali da far ripartire gli ingranaggi della macchina politica. I primi successi del governo Prodi costituiscono la garanzia che anche in questo ambito si arrivi ad una svolta e si incominci a edificare. Le attese sono tante. Tuttavia, molto dipenderà dal lavoro che riusciranno a svolgere i18 parlamentari eletti nella circoscrizione estera durante i prossimi mesi in cui dovranno affrontare nelle aule del parlamento italiano, partendo dal documento di programmazione economica e finanziaria (DPEF), la tortuosa discussione sulla legge finanziaria. In questo nuovo scenario, al loro lavoro andrà ad aggiungersi anche l’apporto che con i migliori auspici riusciranno a dare gli organismi di rappresentanza delle nostre comunità: i Comites e il CGIE. Le recenti elezioni legislative italiane hanno segnato un punto di non ritorno, riconsegnando a questi organismi tutto quel peso per il quale sono stati istituiti, e quindi attribuendo loro maggiore responsabilità nella programmazione e nelle scelte della politica verso gli italiani all’estero. In questa fase, quindi, si rende necessario rilanciare con autorevolezza il ruolo svolto in questi ultimi anni dai partiti, dalle rappresentanze delle forze sociali, dai movimenti e dalle associazioni per recuperare ad un rinnovato protagonismo tutti i soggetti attivi in emigrazione, coinvolgendoli nelle scelte di fondo e investirli di maggiore responsabilità per aprire tavoli di confronto con le istituzioni italiane. Oggi più che mai, visto che da più parti si percepisce un diffuso disorientamento nei confronti delle istituzioni, invece di sparare sul pianista occorre stabilire delle priorità e indicare gli interventi urgenti, anche qui, partendo dal documento programmatico presentato dal Viceministro Franco Danieli in occasione dell’audizione al Senato prima del suo insediamento alla Farnesina.
Anche in Svizzera dove le rappresentanza politiche, sociali ed associative italiane continuano ad svolgere un ruolo di primo piano nei confronti delle istituzioni italiane, con la presenza dei nuovi quattro parlamentari eletti nella lista dell’Unione si aprono nuovi scenari ed un cambio di paradigma: occorre intervenire sulla scena svizzera con la stessa convinzione con cui si investe sulla politica italiana. Finalmente si presenta un’inedita grande occasione per dare un segno compiuto ai diritti di cittadinanza della nostra comunità e a promuovere una rinnovata proposta di partecipazione alla vita politica e sociale in tutti i cantoni della Confederazione elvetica, che deve andare oltre la generica promozione dell’ integrazione per far affermare gli standards praticati nei Paesi dell’Unione europea. L’occasione si presenta già a brevissimo termine con i referendum sull’asilo, sulla legge degli stranieri e sulla distribuzione degli utili della banca nazionale all’Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS) in votazione il prossimo 24 settembre. Conoscendo la posta in gioco e gli effetti nefasti che queste tre leggi avrebbero sulla futura organizzazione sociale di questo paese, e tenendo conto dei sondaggi leggermente favorevoli alle proposte degli schieramenti progressisti e riformatori, siamo chiamati a compiere uno sforzo straordinario per convincere almeno i doppi cittadini a partecipare alle votazioni, chiamandoli a sostenere la legge a favore dell’AVS e a respingere le altre due leggi sull’asilo e quella sugli stranieri. In prospettiva è necessario tenere in dovuta considerazione l’appuntamento con il rinnovo del parlamento confederale previsto il prossimo anno ed a questo proposito vagliare tutte le possibilità per portare una presenza e una voce italiana anche nelle camere federali.
I Democratici di Sinistra in Svizzera sono consapevoli delle responsabilità e dell’onere dei quali sono investiti, perciò sono impegnati nel perseguimento di questi obiettivi su entrambi i fronti con i propri parlamentari e con il lavoro continuo svolto sul territorio da tutti i propri dirigenti e militanti. Dopo le vacanze estive con la ripresa delle attività politiche si è riunito a Zurigo il consiglio direttivo nazionale che, con un rinnovato spirito d’iniziativa, ha aggiornato il calendario politico dei prossimi mesi e ha sancito il riassetto degli organismi dirigenti.

 

 

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