20060908 12:46:00 webmaster
A ROMA E ORVIETO L’ASSEMBLEA DELLA FAI
ROMA- Rimettersi in cammino ragionando sui problemi e sulle tematiche che riguardano gli italiani all’estero. Così Roberto Volpini, rappresentante delle Acli al Cgie, ha sintetizzato l’obiettivo di “Gli italiani nel mondo: più cittadinanza, più partecipazione, più rappresentanza. Ruolo dell’associazionismo”, seminario che ha aperto a Roma, la II Assemblea congressuale della Fai, Federazione delle Acli d’Italia, che prosegue ad Orvieto.
Oltre ai rappresentanti del direttivo e agli operatori provenienti dai patronati Acli all’estero erano presenti all’incontro il Vice Ministro degli Esteri con delega per gli italiani nel mondo, Franco Danieli, e il deputato della Margherita e Segretario Generale del Cgie, Franco Narducci, “amici che ci conoscono bene” li ha definiti Michele Consiglio, Responsabile Acli emigrazione ed immigrazione aprendo i lavori del seminario. Con il voto di aprile, ha esordito Consiglio, è stata intrapresa una “via di non ritorno”, un passaggio fondamentale cui l’associazionismo ha dato un grosso contributo “contribuendo all’informazione e dunque alla partecipazione dei connazionali al voto potendo contare su una rete di strutture e rapporti”. Il voto, ha aggiunto, “ha cambiato la percezione politica dell’emigrazione, dando legittimità politica agli italiani all’estero, che non sono più visti con sufficienza”.
In questo contesto, considerando i cambiamenti e la comparsa di “nuovi soggetti che interessano l’emigrazione, mi riferisco alle nuove generazioni, che hanno nuovi bisogni che non sostituiscono i vecchi, ma che si aggiungono ad essi”, cambiano le “esigenze di rappresentanza e, dunque, i rappresentanti”.
Due, per Consiglio, le questioni centrali: i diritti culturali e quello al lavoro. I primi, ha spiegato il responsabile Acli, vanno dalla riforma dell’ormai nota legge 153 all’interesse mostrato dai giovani per la cultura italiana emerso dal rapporto Iref del 2004. Il diritto al lavoro, invece, comprende orientamento, tutela e trattamento diversificato da Paese a Paese. Senza dimenticare, ha aggiunto Consiglio, che gli italiani all’estero invecchiano (un quinto dei nostri connazionali emigrati ha superato i 65 anni) e che, allo stesso tempo, i giovani pagano ancora una sorta di esclusione sociale (emblematico il caso-Germania).
Quanto al rapporto tra Comies e Cgie, per Consiglio si corre un “pericolo di scavalcamento da parte dei 18 parlamentari eletti all’estero, la cui presenza potrebbe svuotare il ruolo di entrambi gli organismi di rappresentanza” che dunque dovrebbero essere “potenziati”.
Rappresentare i connazionali all’estero, però, non è solo appannaggio di Comites e Cgie. Per Consiglio “si dovrebbe dare un riconoscimento formale anche ad enti come la Cne” senza dimenticare, ha concluso, che ci sono leggi, come la 152 sulla riforma dei patronati, che ancora non sono applicate.
Le trasformazioni in atto nel mondo, la globalizzazione e la centralità della questione-cittadinanza sono stati i temi trattati da Giovanni Bianchi, Presidente dei Circoli Dossetti, che nel suo intervento ha voluto sottolineare come “l’associazionismo debba rafforzare la sua presenza sul territorio mettendosi in gioco rivisitando il proprio patrimonio per darsi un profilo organizzativo all’altezza della situazione attuale”.
Per Bianchi, dunque, le associazioni devono essere “capaci di aderire alle diverse circostanze” sempre in prima linea al fianco dei connazionali all’estero, soprattutto in materia di cittadinanza e previdenza. Che la prima sia un tema caldo lo suggerisce non solo la cronaca degli ultimi giorni, ma anche il fatto che nella scorsa legislatura ben nove proposte di legge riguardavano la cittadinanza.
Quanto alla rappresentanza, Bianchi ha posto l’accento sulle ONG, le Organizzazioni Non Governative “ultima espressione dell’associazionismo” e su quelle regionali anch’esse chiamate a ripensare il proprio ruolo.
“L’associazionismo – ha concluso – ha un grande passato e un presente di notevole impatto”. (ma.cip.aiseEMINOTIZIE)
2012-il-ruolo-dellassociazionismo-tra-cittadinanza-partecipazione-e-rappresentanza
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2006-1
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