1994 A Roma dall'11 al 13 ottobre la IV edizione mondiale di "In Difesa dell’Umanità"- 2006

20060906 15:55:00 webmaster

Si svolgerà a Roma dall’11 al 13 ottobre il IV incontro mondiale di artisti e intellettuali in difesa dell’umanità.

Nell’ambito della continuazione dell’Incontro realizzato a Caracas dal 1 al 5 dicembre 2004 e convinti della necessità di unire gli sforzi che permettano di costruire una efficace barriera di resistenza di fronte alle differenti strategie di dominazione mondiale e l’urgenza di passare all’offensiva con azioni concrete di lotta per la difesa della sovranità dei popoli e la creazione di un nuovo ed equitativo ordine mondiale, la Rete di Intellettuali ed Artisti in Difesa dell’Umanità, Capitolo Venezuela, con l’appoggio del nostro Ministero della Cultura, del Consiglio Nazionale della Cultura e dell’Ambasciata della Repubblica Bolivariana del Venezuela in Italia, organizzano il IV Incontro Mondiale di Artisti ed Intellettuali in Difesa dell’Umanità, che avrà luogo a Roma – Italia, dall’11 al 13 ottobre 2006, presso la sede dell’Organizzazioni delle Nazioni Unite per l’Agricoltura e l’Alimentazione (FAO).

In questa occasione e data l’intensificazione dei valori della libertà e del rispetto dei diritti essenziali dell’umanità, del sequestro e manipolazione dell’informazione come strumento di dominazione e la crescente inefficacia dell’ONU e di altre organizzazioni internazionali nella salvaguardia di questi valori, abbiamo considerato conveniente, in questa occasione, concentrare la riflessione e il coordinamento di azioni sui seguenti temi che saranno discussi nella tavole rotonde programmate:

·Difesa della sovranità e della legalità internazionale.
·Difesa della solidarietà e l’integrazione dei popoli.
·Difesa della partecipazione popolare.
·Difesa della veridicità e della pluralità informativa.

Di seguito, la presentazione dell’Ambasciatore della Repubblica Bolivariana del Venezuela in Italia, Rodrigo O. Chaves S.

Bienvenidos a En Defensa de la Humanidad Roma 2006
Aspettative del comitato organizzativo per il dibattito

"Roma, luogo dove accadde una delle prime ribellioni popolari civico-militari dell’umanità, a Monte Sacro; città-culla del pensiero di libertà e indipendenza del Libertador Simón Bolívar, riunirà umanisti del mondo per cercare di costruire un’offensiva basata sulla resistenza millenaria dei popoli, che permetterà di definire i lineamenti a carattere universale, rispettuosi della diversità, della pluriculturalità, per creare nuovi meccanismi di azione e di lotta per la difesa dell’umanità. Come lavoratori sociali, noi Umanisti, dobbiamo lottare attivamente affinchè si consolidi, attraverso la ragione, l’impero della giustizia sociale: unico meccanismo che può creare le condizioni ideali per raggiungere la pace di tutti gli esseri umani sulla terra, il rispetto, la dignità, la solidarietà e la tolleranza.

Oggi l’umanità vive tempi drammatici di irrispetto verso il diritto internazionale, sotto lo sguardo indifferente e complice delle Nazioni Unite, mentre la mediocrità e la codardia utilizza leader di alcune delle principali potenze economiche e militari del mondo; vive momenti in cui l’inadempimento della Convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra e protezione delle popolazioni civili, genera un ambito propizio per violare i più elementari valori e principi della dignità umana, attentando contro il diritto all’autodeterminazione dei popoli, la sovranità delle Nazioni, il diritto alla vita, il diritto all’informazione vera e opportuna, tutti trasgrediti in maniera sistematica e unilaterale.

Attualmente centinaia di milioni di esseri umani sono oggetto di aggressioni da parte di potenze del mondo, in forma diretta o indiretta. Aumentano le aggressioni per il controllo di tutte le principali fonti di energia fossile in America, Africa e Medio Oriente. Si tratta di una spirale di pazzia e silenzio “complice”, che danneggia molti paesi come il Venezuela, Irak, Iran, Afganistan, Libano, Palestina, e Sudan, tra gli altri; tutti essi vittime della prepotenza senza fine delle tendenze di pensiero unico che investe gran parte del mondo con l’intervenzionismo ed il terrorismo di Stato – meccanismi che hanno riempito l’umanità di morte, miseria, povertà e fame -, mentre le altre Nazioni, non invase o aggredite militarmente, vengono sottomesse con debiti esteri immorali e ingiusti, o meglio, attraverso il controllo di altre fonti di materia prima, fonti idriche e biodiversità, del servilismo politico, del razzismo, xenofobia, discriminazione, trattati commerciali unilaterali, con norme disuguali di commercio internazionale imposte dalla OMC, e con la concentrazione dei mezzi di comunicazione al servizio della disinformazione, fra gli altri.

Gli intellettuali del mondo pianifichiamo di nuovo un incontro, in cui non potrà avere spazio la complicità di molti intellettuali, artisti e umanisti nel mondo, se così possono essere chiamati, che approfittano di questi eventi per esibire le loro conoscenze progressiste e umanitarie. È fondamentale collegarsi e rifondare il movimento di pensatori che agiscono nel mondo, non per promuovere incontri chiusi di intellettuali che rilasciano una dichiarazione permettendo la pulizia delle nostre coscienze davanti al mondo, ma di personalità impegnate che fanno loro tutte le cause di ingiustizia e che creano meccanismi di risposta tangibili e che trasformano l’umanità nella propria ragione di vita. I tempi che viviamo non ci permettono solo di dichiararci indignati davanti all’ingiustizia, sono tempi di accordi e azioni concrete, pertanto dobbiamo partecipare con umiltà ed in forma attiva nelle associazioni e nelle organizzazioni di base esistenti in tutto il mondo, invece di voler essere solo protagonisti individuali.

Di fronte alle sfide che ci impone il debito del passato e quelle del presente e del futuro, abbiamo unito gli sforzi per riunirci nel 2006 a Roma, nella vecchia Europa, quando si compiono sessanta anni dalla creazione della frustrata Unione in uguaglianza, libertà e giustizia delle azioni, e dove si suppone che il mondo dovrebbe pianificare, realizzare ed unire volontà politiche ed economiche per abolire la fame nell’umanità – una realtà ogni giorno più distante. In questa grande occasione è fondamentale coordinare le nostre azioni con le lotte dei lavoratori e lavoratrici, dei contadini e contadine, dei disoccupati, degli sfruttati e sfruttate, degli emarginati, delle donne e uomini, dei popoli indigeni e non, degli afro-discendenti, arabi, emigrati e immigrati, minoranze sessuali, bambini abbandonati, anziani, le vittime del commercio sessuale e persone diversamente abili; i principali protagonisti della lotta sociale in difesa dell’umanità sono loro.

Uno speciale riconoscimento va agli attivisti intellettuali di movimenti di base dell’Africa, e ai popoli e governi della Repubblica Bolivariana del Venezuela e della Repubblica della Bolivia per il loro sforzo a costruire un processo di emancipazione democratico e pacifista di giustizia sociale, di equità e di pace, a partire dal protagonismo popolare e dai loro movimenti partecipativi che si sviluppano tra i popoli del Sudamerica; e per il popolo cubano e per il suo Comandante Fidel, per la sua lotta durante molti decenni quasi in solitudine, ma con la dignità della giustizia e della ragione.

Rodrigo O. Chaves S.
(Ambasciatore della Repubblica Bolivariana del Venezuela in Italia)

http://62.123.84.92/defensa/italiano/

 

 

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