2023 MA CHE C’”AZZECCAVA” DE GREGORIO CON NOI?

20060909 10:17:00 webmaster

E CHE CI “AZZECCA” CON GLI ITALIANI NEL MONDO?

DI MASSIMO BERNACCONI

Prima di mettermi a scrivere queste poche note ho volutamente lasciato passare quel minimo di tempo necessario perché l’ennesimo “affaire” De Gregorio si sedimentasse e l’emotività derivatane lasciasse il posto a quella serenità disincantata che sola permette di analizzare i fatti con la necessaria oggettività ; almeno quella che e’ concessa a chi, come il sottoscritto, e’ stato attore [o comparsa] degli accadimenti che poi e’ costretto a ricostruire a posteriori.

Dico costretto perché se avessi potuto scegliere avrei voluto evitare di dover intervenire sulla vicenda; ma non posso farne a meno viste le dichiarazioni del Sen. De Gregorio, che annuncia di voler costituire un “rassemblement” dietro l’etichetta “italiani nel mondo”. Non posso non intervenire in questa polemica in quanto non voglio che resti alcun dubbio sul reale ruolo che il Sen. De Gregorio ha avuto nelle vicende interne di Italia dei Valori, in particolar modo sulle relazioni intercorse fra egli e la struttura di IDV che coordina gli italiani nel mondo [o all’estero, che dir si voglia], di cui mi onoro di essere alla guida da ormai qualche anno.
Il nome di Sergio De Gregorio e la sua “squadra” si incrociano con il Dipartimento Esteri di IDV a fine 2005 – inizio 2006, in occasione delle accidentate [giusto per usare un eufemismo] consultazioni che porteranno poi alla formazione delle liste de l’Unione nella Circoscrizione Estero ed alla decisione di IDV di correre con una propria lista nella sola Europa ed unitariamente agli altri partiti della coalizione nelle altre tre ripartizioni.
IDV aveva all’epoca [ed ha tuttora] una rete di relazione con esponenti dell’emigrazione di tutto rilievo, come il risultato elettorale ha poi dimostrato. A completare queste relazioni “ufficiali” [disponibili e consultabili anche sul nostro sito Internet : www.italianiestero.antoniodipietro.it ] vi sono poi, come in tutti i partiti, le dirette conoscenze ed il “network” politico creato dai vari dirigenti politici a tutti i livelli [in primis dal Presidente di IDV Antonio di Pietro]. Questa rete “informale” supporta ed integra quella ufficiale in caso di necessita’.
E’ noto che le elezioni politiche del 2006 sono state le prime a coinvolgere gli italiani nel mondo tramite il voto per corrispondenza; l’esperienza passata dei partiti si basava sugli esperimenti referendari, sulle Elezioni Europee limitatamente agli Stati de l’Unione e sulle consultazioni dei Comites, tutte tornate elettorali evidentemente non comparabili a quella per il rinnovo delle Camere.
Nessuno poteva quindi prevedere esattamente come sarebbero andate e tutti i calcoli erano basati su supposizioni alquanto aleatorie, che in alcuni casi si sono verificate corrette [ad esempio il seggio conquistato con il meccanismo dei resti da IDV], in alcuni casi meno [il flop di Tremaglia].
A questo quadro generale si deve poi aggiungere la grave impreparazione logistico-organizzativa e la pressoché totale assenza di investimenti finanziari diretti sul territorio da parte di quasi tutti [per non dire tutti] i partiti relativamente alle procedure di presentazione delle liste e di svolgimento della campagna elettorale, dovuta generalmente ad una colpevole sottovalutazione da parte delle Segreterie dell’importanza strategica del collegio estero [importanza poi emersa nella sua evidenza al Senato], unita ad altri fattori di carattere managerial-culturale che non vado ad analizzare in questa sede e che persistono tuttora.
In quest’incertezza il “figliol prodigo” De Gregorio reduce da 10 anni in Forza Italia, durante le consultazioni che porteranno alla sua candidatura al Senato in Campania con IDV, si accredita presso i suoi “sponsors” interni e presso la Presidenza di IDV come portatore in dote di tre elementi che, in un’ottica del “tutto fa brodo” apparvero alquanto accattivanti:
1. L’essere titolare del marchio “Italiani nel Mondo”
2. L’avere a disposizione una TV satellitare [italiani nel mondo
channel]
3. L’avere a disposizione a Napoli una segreteria che aveva il compito
di supportare la “struttura” di IDV all’estero in caso di bisogno.
Va da se che la decisione finale fu di presentare i due simboli fusi in un solo logo sulla scheda elettorale Europa [con tanto di minaccia di azioni legali per chiunque avesse utilizzato la stessa dicitura] e furono trasmessi spot a ripetizione da parte della predetta tv [sulla qualità e sulla capillarità della quale ci sarebbe da dire parecchio, ma non e’ questa la sede].
Riguardo alla Segreteria, considerata la scarsità di mezzi a disposizione della mia struttura, essa ci fu di grandissima utilità al momento dell’espletamento delle formalità per la presentazione delle liste, evitandomi inutili spostamenti tra Roma e Praga, dove vivo.
In cambio di questo “sostegno” il gruppo di De Gregorio aveva richiesto la possibilità di inserire alcuni nominativi all’interno della lista di IDV nella ripartizione Europa.
Essendo io il Coordinatore della “Regione” Estero era mia responsabilità la composizione della predetta lista sulla quale, chiariti nel frattempo alcuni malintesi iniziali ed essendoci trovati d’accordo sui nominativi in quota IDV nelle altre circoscrizioni, avevo avuto ampia autonomia dal Presidente di IDV.
Risposi alla richiesta, esercitata peraltro in maniera assai garbata, riservando quattro posti in “quota” De Gregorio, di cui due al Senato e due alla Camera.
Almeno tre di questi posti provenivano da ambienti esterni al De Gregorio e contattati con la proposta di una candidatura “last minute” insieme a molti altri, in quanto presidenti dei Comites, di Associazioni e di Federazioni.
Ad essi va dato atto di essersi spesi durante la campagna ed hanno espresso l’intenzione di rimanere con IDV anche dopo le elezioni, nonostante alcuni di essi abbiano sperimentato amare delusioni, talvolta anche costose economicamente, ed un generale sbigottimento una volta spiegato loro chi erano effettivamente certi personaggi e quale fosse la loro “agenda”.
L’unico “organico” alla cerchia del De Gregorio ritengo essere un tale candidato che ha persino presentato formale ricorso contro l’elezione dell’On. Antonio Razzi, non si capisce bene con quale motivazione.
Detto questo, i 400 delegati annunciati per la costituzione del movimento organizzato dal Sen. De Gregorio, se non sono giusto una boutade rappresentano forse l’auspicio per la “campagna acquisti” in corso …
In conclusione: chi ora si sorprende per la “separazione consensuale” visti i precedenti o e’ cieco o fa finta di non vedere che si tratta solo del naturale epilogo di un aberrante amplesso contro natura che non avrebbe mai dovuto essere consumato, la cui conclusione ridona dignità ad entrambi i protagonisti di questa vicenda [IDV ed il Sen. De Gregorio], riportando al contempo chiarezza negli impegni e nei metodi del mio partito nei confronti degli italiani nel mondo.
Qualcuno dei nostri simpatizzanti sosterrà [a ragione] “…io l’avevo detto…”. Verissimo. Qualcuno, meno “uomo d’apparato” del sottoscritto, l’aveva anche formalmente scritto a tutti i livelli decisionali del partito, senza peraltro ricevere riscontri apprezzabili, a parte la mia “difesa d’ufficio” di una scelta compiuta per motivi sui quali non ho né il tempo né [soprattutto] la voglia di scavare a fondo.
Per quanto mi riguarda, chiarito che il Sen. De Gregorio ha ben poco a che vedere con gli italiani nel mondo ed ancor meno con la cultura politica di fondo di IDV do’ l’addio a Sergio, uno dei miei referenti istituzionali visto che e’ il Presidente della Commissione Difesa del Senato, senza rancore.
Facendo per un momento astrazione dalle valutazioni di ordine morale sul suo comportamento, gli va dato atto quanto meno di una destrezza e di un fiuto non comuni per le opportunità che il “vuoto pneumatico” di e della Politica in Italia consente di sfruttare a chi ha abbastanza pelo sullo stomaco per coglierle.
E’ triste ammetterlo, ma egli non e’ una anomalia; il caso De Gregorio e’
semplicemente una della manifestazioni [e certamente neppure la più deleteria] della distorsione e dello sbandamento strutturali in cui versa un sistema politico italiano allo sfascio. Ed e’ preoccupante che proprio Partiti come IDV, che hanno il merito di aver articolato istituzionalmente il disagio e l’insofferenza spontanea provocata in parte della popolazione dal malcostume dilagante, ne siano vittima.
In buona fede, certo, abbiamo sbagliato. Ma per favore che sia questa l’ultima volta in cui ci facciamo fregare!

Massimo Bernacconi, coordinatore dipartimento "Comparto Estero" di Italia dei Valori

 

 

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