20060908 13:14:00 webmaster
L’Ue parteciperà al vertice del 14-15 settembre a New York. Obiettivo: individuare strumenti e percorsi per incrementare i vantaggi delle migrazioni in termini di svilluppo, riducendo al minimo gli effetti negativi
MILANO – Migrazioni e sviluppo: l’Unione Europea si prepara a partecipare al vertice in calendario il 14-15 settembre a New York. Obiettivo dell’assemblea al Palazzo di Vetro, sede dell’Onu, sarà l’individuazione di strumenti e percorsi per massimizzare i vantaggi delle migrazioni in termini di svilluppo, riducendo al minimo gli effetti negativi.
In aggiunta alle sessioni plenarie, il vertice prevede 4 tavole rotonde interattive su altrettante tematiche: effetti della migrazione internazionale sullo sviluppo economico e sociale; misure per assicurare rispetto e protezione dei diritti umani per tutti i migranti e per prevenire e combattere la tratta dei migranti; aspetti multidimensionali delle migrazioni internazionali e dello sviluppo, incluse le rimesse; promozione della costruzione di collaborazioni e capacità di costruire e dividere le migliori pratiche a tutti i livelli, inclusi quelli bilaterali e regionali, per il vantaggio degli Stati e dei migranti. Per seguire anche a distanza i lavori ci si può connettere al sito del vertice www.un.org/esa/population/hldmigration.a quello della presidenza finlandese dell’Unione europea www.eu2006.fi oppure su quello della Commissione globale sulle migrazioni internazionali www.gcim.org.
“Con i processi di globalizzazione e cambiamento demografico stiamo fronteggiando una nuova era -scrive l’Unione europea in un documento preparatorio al vertice-. Con almeno 200 milioni di migranti internazionali nel mondo, è necessario sottolineare il dialogo e la cooperazione tra governi, con l’intento di agire in un modo più coerente. (…) L’Unione europea sta ponendo una crescente attenzione alle interrelazioni tra migrazione e sviluppo. Può essere fatto un importante passo avanti verso l’obiettivo ultimo: che le persone possano migrare per scelta piuttosto che per necessità. L’Unione europea è convinta che i legami tra migrazione e sviluppo siano complessi ma che la migrazione, quando viene gestita adeguatamente, possa avere un impatto sostanzialmente positivo sia per il paese di destinazione che per quello di origine”. In questo senso, il documento dell’Unione europea ha sottolineato che “è importante un approccio coerente: politiche interne ed estere non possono essere affrontate separatamente2.
Anche il Consiglio Europeo, in un documento del dicembre scorso, ha sottolineato la necessità di un approccio bilanciato, globale e coerente, in cooperazione con i paesi del Terzo mondo, “legando i benefici della migrazione legale e comprendendo le politiche per combattere l’immigrazione illegale”. E’ stato ricordato che i temi dell’immigrazione sono un elemento fondamentale delle relazioni tra Unione europea e paesi terzi: “L’impegno dell’Unione europea per sostenere lo sviluppo dei paesi d’origine e il passaggio è anche parte di un processo di lungo termine per rispondere alle opportunità e alle sfide della migrazione. A questo proposito, il Consiglio Europeo ha riconosciuto l’importanza di occuparsi delle cause alla radice del fenomeno migratorio, per esempio attraverso la semplificazione delle opportunità di sostentamento e lo sradicamento della povertà nei paesi e nelle regioni d’origine, il buon governo e la protezione dei diritti umani. (…) Dev’esserci un’opzione vitale per vivere nel proprio paese. La migrazione può diventare una decisione volontaria solo quanto la libertà di scelta e i diritti umani sono salvaguardati nel paese d’origine. L’Unione europea riconosce anche la necessità di azioni di breve periodo per affrontare la tratta di esseri umani e altri problemi scottanti”. (ar)
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2006-1
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