2033 La Confraternita della Misericordia modenese lascia la gestione dei due Cpt emiliani

20060909 15:42:00 webmaster

Dopo l’annuncio è di ieri, parla il presidente Daniele Giovanardi: ”Grazie, abbiamo già dato”. Per l’organizzazione mancano ”le condizioni di sicurezza per chi lavora all’interno dei centri di permanenza temporanea”

BOLOGNA – "Grazie, abbiamo già dato”. Con queste parole Daniele Giovanardi, fratello dell’ex ministro e presidente della Confraternita della Misericordia modenese, ha lasciato la gestione dei due Cpt emiliani: quello di Modena, per l’appunto, e quello di Bologna, anche se il lavoro degli operatori nei centri continuerà fino a dicembre, data di scadenza della convenzione con il Viminale.

L’annuncio è di ieri, dopo l’ennesima pesante lettera minatoria ricevuta in mattinata dalla direttrice della struttura bolognese Anna Maria Lombardo, lettera che prendeva di mira anche la sua famiglia e in particolare i due figli, e dopo la bomba che Giovanardi aveva ricevuto sempre per posta a maggio. Ma la decisione probabilmente era nell’aria già da un po’ di tempo. “Un mese fa ho mandato una lettera, senza mai ricevere risposta, al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al ministro dell’Interno Giuliano Amato in cui, come Misericordia di Modena, ricordavo al Governo quali fossero per noi le criticità della legge Bossi-Fini, proponendo al contempo una serie di azioni correttive per noi utili a migliorare la situazione all’interno dei centri di permanenza temporanea”. Le proposte avanzate, si legge nella lettera inviata alle autorità competenti e datata 14 agosto, riguardavano “la possibilità per amministratori locali e mezzi di informazione di far visita alle strutture, la separazione degli spazi fra i clandestini colpevoli solo della loro clandestinità e quelli malavitosi, una collaborazione efficiente tra enti gestori, assessorati alle Politiche sociali, Ausl, associazioni di volontariato, forze dell’ordine e Prefetture”, fino alla proposta, sul modello inglese degli asylum seekers, di premiare chi non è in regola, ma lavora, con il permesso di soggiorno. “Abbiamo così accolto con grande soddisfazione la decisione del Governo di attivare una commissione apposita sui cpt, ma finora verifiche sui due centri emiliani non si sono avute”, dice Giovanardi, anche se la settimana scorsa il cpt di Bologna è stato visitato dal sottosegretario all’Interno Marcella Lucidi, come ha assicurato la parlamentare Katia Zanotti.

"E oggi non ci sono i presupposti per proseguire la nostra opera. Mancano le condizioni di sicurezza per chi lavora all’interno dei centri di permanenza temporanea – continua Giovanardi -. Adesso ci sarà la ‘Settimana dell’odio’ indetta dai Disobbedienti per protestare contro queste strutture. Siamo stanchi di essere criminalizzati come delinquenti farabutti e assassini quando la nostra colpa è solo quella di gestire delle strutture che non abbiamo deciso noi di istituire ma il Governo, e con i suoi modi”. Il presidente della Confraternita della Misericordia di Modena ha poi tranquillizzato i sindaci delle due città coinvolte, Sergio Cofferati e Giorgio Pighi, che hanno criticato la scelta di Giovanardi “di recedere” dall’impegno di gestire i cpt. “E’ una decisione grave, difficilmente comprensibili e sostanzialmente non accoglibile – hanno affermato i due primi cittadini -. La continuità di operato di una struttura pubblica deve essere garantita sempre e comunque; non è giusto rinunciare a un incarico delicato in un momento difficile come questo”. Giovanardi infatti ha dichiarato che il lavoro della Misericordia nelle due strutture emiliane continuerà normalmente fino a quando non scadrà la convenzione con il ministero dell’Interno, a fine anno. Non sarà più la Confraternita modenese a gestire i cpt, ma un’altra Misericordia dell’Emilia-Romagna o quella di Firenze. (mt)

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