2073 IL SENATORE MICHELONI SI DIMETTE DAL CGIE

20060916 13:03:00 webmaster

DESIGNATO ALLA COMMISSIONE DI VIGILANZA RAI: RAI INTERNATIONAL E RAI IN EUROPA LE MIE PRIORITÀ

Lo ha già annunciato nel suo intervento di ieri pomeriggio alla riunione della Commissione continentale Europa-Nord Africa del Cgie riunita in questi giorni a Bruxelles: domani, alla fine dei lavori, Claudio Micheloni rassegnerà le dimissioni da consigliere.
Eletto al Senato nella ripartizione Europa, membro della Commissione Affari Esteri e, da questa mattina, ufficialmente, anche della Commissione di Vigilanza Rai, Micheloni aveva già da tempo espresso la sua idea in merito. Idea che finora non ha potuto concretizzare solo perché il Cgie era rimasto in quarantena dopo l’ormai nota sentenza del Tar.

"Ho deciso di non aspettare la plenaria di ottobre – ha spiegato all’Aise il senatore – perché mi appare un’assoluta scorrettezza partecipare ancora da Consigliere ad un’assemblea che sarà di rilancio dei lavori e di rinnovo delle cariche interne e poi dimettermi. Non farei altro che prendere decisioni che influenzeranno il lavoro di chi mi sostituirà da lì in poi, un nuovo consigliere che, però, non avrebbe avuto l’occasione per dire la sua su cariche e commissioni perché al suo posto c’ero ancora io".
Che i consiglieri eletti al Parlamento dovessero dimettersi, Micheloni lo ripete da tempo. "Dimettersi dal Cgie significherebbe garantirne l’indipendenza e l’efficienza mettendosi al tempo stesso a servizio del Consiglio. Io – ha ribadito con forza il senatore – sono al servizio permanente del Consiglio non solo dando il mio sostegno esterno ma facendo la mia parte in quanto parlamentare". Le dimissioni, insomma, per Micheloni non sono sinonimo di allontanamento. "Noi 18 – ha spiegato ancora – dobbiamo essere elementi al servizio del Cgie con tutte le risorse umane e politiche che saremo in grado di mettere a disposizione".
Al contrario di quanto affermato da altri circa il rafforzamento di un Consiglio Generale che annoveri al suo interno alcuni parlamentari, Micheloni è di tutt’altro avviso. "Rimanere nel Cgie creerebbe non solo una confusione di ruoli ma anche un indebolimento del Consiglio che presterebbe il fianco a critiche strumentali. Se i parlamentari non si dimettessero – ha spiegato il senatore – qualsiasi presa di posizione del Cgie potrebbe essere strumentalizzata: potrà esserci chi accuserà il Cgie di essere solo una copertura per le decisioni che i parlamentari hanno preso in tutt’altro contesto". Al contrario, il sostengo da esterni al Cgie, attraverso il lavoro in Camera o Senato "non farebbe altro che far acquisire più forza al Consiglio Generale ma anche all’intervento del parlamentare che non può essere accusato di strumentalizzazione".
"Non volersi dimettere subito, voler essere ancora presenti per rifare le nomine o prendere altri provvedimenti – ha sottolineato ancora Micheloni – anche se non ci sono incompatibilità dal punto di vista giuridico mi appare tuttavia una grossissima inopportunità politica".
Quanto al suo nuovo incarico all’interno della Commissione di Vigilanza della Rai, insediatasi questa mattina a Roma, Micheloni ha ben chiaro quali saranno le sue priorità. "Ho già parlato col mio capo gruppo dicendogli che intendo ben utilizzare questa mia presenza nella Commissione da subito per affrontare con urgenza e determinazione il tema di Rai International e quello della Rai in Europa, perché due sono i problemi. Spero – ci ha detto prima di ripartire alla volta di Bruxelles per la seconda volta in due giorni – che da quella posizione su questi due temi si possa aprire una lavoro trasversale visto che, a mio parere, questa non è un’attività politicamente colorata ma di interesse generale per tutti gli italiani all’estero. Per questo – ha concluso – spero di trovare una larga concordanza per intervenire con determinazione ed urgenza su questi due problemi".

(manuela cipolloneaiseEMINOTIZIE)

 

 

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