2067 In un blog la voce delle seconde generazioni di immigrati senza passaporto italiano

20060916 11:03:00 webmaster

Nati e cresciuti in Italia, rischiano di essere espulsi nel Paese dei loro genitori dopo i 18 anni. Un network nazionale li tiene in contatto dal 2005. Cittadinanza, identità, cultura i temi più discussi

ROMA – Nati e cresciuti in Italia, rischiano da un giorno all’altro di essere espulsi nel Paese dei loro genitori. Bastano alcuni mesi di disoccupazione, una rinuncia agli studi, un contratto non rinnovato. Sono i figli dell’immigrazione, considerati dalla legge immigrati a tutti gli effetti e relegati nella serie cadetta dei diritti. "Fino a 18 anni non ci sono problemi – spiega Mohamed Tailmoun, di Roma – poi iniziano le file alla questura per il rinnovo del permesso di soggiorno, il rischio di essere espulsi perché non hai il lavoro, il divieto di iscriversi agli ordini professionali e l´impossibilità di fare esami per concorsi pubblici o di fare sport in squadre nazionali".

Per partecipare in prima persona al dibattito sulla cittadinanza italiana, Mohamed e altri giovani figli e figlie di immigrati hanno scelto di unirsi in un´associazione. Ne è nato un network nazionale che dal 2005 tiene in contatto i giovani della capitale con quelli di Milano, Torino, Napoli, Mantova, Genova, Bologna, Reggio Emilia e Prato attraverso un blog (http://www.secondegenerazioni.it). On line articoli e appuntamenti per la campagna sulla riforma dell’accesso alla cittadinanza, ma anche discussioni sull’identità e la cultura delle seconde generazioni senza passaporto italiano.

"Mi alzo in piedi, con sguardo basso e voce tremante, confesso: `Sì, è vero parlo malissimo la mia lingua d’origine´. – scrive pipit – Non solo la parlo malissimo, ma la parlo buffa. I miei cugini si sganasciano quando provo a parlargli in dialetto. Una mia carissima amica ha lasciato il mio messaggio registrato in segreteria per quando si sente triste. Ho comprato un sacco di grammatiche, cassette, fumetti e vocabolari. Ma proprio non mi riesce a perfezionarla. Eppure ho una passione per le lingue. Una seconda generazione dovrebbe avere due lingue madri, con una sola ti senti un po’ monca. Però – conclude – dentro c’è la mia seconda lingua, lo so. La sento parlare da sempre. E’ impossibile che non ci sia. Chissà perché si rifiuta di venire a galla". Ma G2 non è soltanto un blog. Il 23 settembre alle 22 presenterà al festival giovanile Enzimi, a Roma, il video girato con l´artista Maria Rosa Jijon "G2 ad alta voce: forte e chiaro". "Vogliamo urlare quello che pensiamo! – si legge sul blog – Soprattutto le frustrazioni quotidiane trascinate per anni. Le file al commissariato, le bocciature alle nostre richieste di cittadinanza. Le umiliazioni dei nostri genitori, le nostre umiliazioni". (gdg)

www.redattoresociale.it

 

 

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