2087 LA PROCURA DI ROMA APRE UNA ROGATORIA INTERNAZIONALE PER PRESUNTI BROGLI SUL VOTO ALL’ESTERO

20060919 16:33:00 webmaster

PER GIANNI FARINA (L’UNIONE) LA CONSULTAZIONE "È STATA DI UNA STRAORDINARIA MATURITÀ DEMOCRATICA"

ROMA – La prima consultazione elettorale a cui hanno partecipato gli italiani all’estero "è stata di una straordinaria maturità democratica". È calmo e fiducioso l’on. Gianni Farina (L’Unione) che, eletto proprio in quella occasione alla Camera dei Deputati nella ripartizione Europa, non si scompone più di tanto alle notizie diffuse in quest’ultimo fine settimana dalla Procura di Roma. Questa ha, infatti, chiesto al Ministero della Giustizia il via libera per due rogatorie internazionali per l’acquisizione di atti in Canada e Belgio, dando seguito alle denunce di presunte irregolarità del voto all’estero avanzate da esponenti di Forza Italia e Alleanza Nazionale.

La Procura ha, così, avviato un procedimento contro ignoti nel quale si ipotizza la violazione della legge elettorale, con riferimento alla normativa n.459 del 27 dicembre 2001, la cosiddetta "Legge Tremaglia", che disciplina il diritto di voto dei connazionali all’estero.
L’inchiesta prende avvio da un esposto presentato ad aprile, subito dopo le elezioni, dai tre eurodeputati di Forza Italia Antonio Tajani, Alfredo Antoniozzi e Stefano Zappalà, per i quali vi erano decine di casi di manifesta irregolarità del voto nella circoscrizione estero. A loro si era aggiunto l’ex Ministro per gli Italiani nel Mondo, Mirko Tremaglia, con un secondo esposto, che in sostanza ribadiva la presenza di brogli alle elezioni politiche (vedi aise del 21 aprile 2006 h.17.29).
"L’iniziativa della magistratura dimostra che la denuncia era fondata", ha dichiarato il presidente degli eurodeputati di FI Tajani. E, ha aggiunto Antoniozzi, "mi auguro che si faccia luce rapidamente sui fatti accaduti durante lo spoglio". Mentre per Zappalà, "se l’ipotesi dovesse essere confermata, in Italia si starebbe consumando la più grande violenza politica della storia della Repubblica".
Ma per l’on. Farina, contattato dall’Aise mentre sta rientrando a Roma per la riapertura dei lavori parlamentari ed in particolare della Giunta per le Elezioni di cui fa parte, non c’è nulla di strano. Piuttosto "il problema è che in Italia non siamo abituati al voto per corrispondenza", che è ormai una prassi consolidata in altri Paesi come gli Stati Uniti e la Svizzera – dove, ricorda Farina, "il 70% della popolazione sceglie di votare per corrispondenza", nonostante vi sia anche l’opzione di voto ai seggi dei Comuni – ed "il voto per corrispondenza esige un elevamento fortissimo della coscienza civile e democratica di ogni soggetto". Per il nostro Paese, prosegue Farina, "è una novità storica e importante", ma "è evidente che l’elettore che ha ricevuto a casa la scheda elettorale era di fronte alla sua coscienza e poteva fare di quel plico ciò che voleva". L’auspicio, continua il deputato de L’Unione, è che ne abbia fatto "un uso appropriato, ma se poi, nel contesto di 2milioni e 800mila elettori nel mondo ciò non sempre è accaduto" si tratta, in sostanza, di una evento straordinario.
Gianni Farina, che sta seguendo personalmente l’evolversi dei lavori di verifica della Giunta per le Elezioni, ribadisce dunque ciò che già il presidente dell’Ufficio centrale della circoscrizione estero, Claudio Fancelli (vedi aise del 6 luglio 2006 h.16.39), ed il Direttore generale della Farnesina, Adriano Benedetti (vedi aise del 25 luglio 2006 h.17.12), avevano affermato in occasione delle loro audizioni alla Giunta stessa. E cioé che il bilancio delle prime elezioni con voto per corrispondenza è un "bilancio positivo" e che, se vi sono state delle schede annullate, si è trattato "essenzialmente di errori fatti dai connazionali".
Intanto "la rogatoria è stata avviata perché qualcuno ne ha fatto richiesta", ma per Farina le basi di tale richiesta sono per lo più "dubbi" o "sospetti" al limite del "pettegolezzo", quando invece, ribadisce, "io ho assistito a cose straordinarie e mi auguro che in futuro continui questa tradizione di maturità elettorale".
Ad ogni modo, la Giunta riprenderà a giorni i propri lavori: le riunioni, spiega Gianni Farina, "si terranno adesso forse anche più volte alla settimana" e si "lavorerà seriamente non solo per l’estero, ma anche per l’Italia", perché "vi è una grande urgenza di sapere che tutto è andato bene, sì, ma con grande serietà".
"Entro i primi di ottobre avremo i dati conclusivi sulle divergenze tra i verbali e gli statini", assicura il presidente della Giunta per le elezioni, Donato Bruno. Poi, "passeremo a controllare le schede bianche e quelle nulle" ed "entro la fine dell’anno avremo i risultati definitivi dell’intero riconteggio".

(r.aronicaaiseEMINOTIZIE)

 

 

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