20060929 10:09:00 webmaster
SIGÜENZA/SPAGNA (Migranti-press/EMINOTIZIE) – "Migrazioni e Giovani: una chance per la Chiesa e la società in Europa": è stato questo il tema dell’incontro annuale dei Direttori nazionali per la pastorale dei migranti in Europa che si è svolto a Sigüenza, in Spagna, dal 21 al 24 settembre scorso.
All’incontro, promosso dal Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE), hanno partecipato una cinquantina di delegati tra vescovi, esperti e direttori nazionali responsabili per le migrazioni di 25 Conferenze Episcopali d’Europa, oltre a rappresentanti della Santa Sede, della COMECE e di Caritas Europa. Per l’Italia era presente il Direttore generale della Fondazione Migrantes, Mons. Piergiorgio Saviola.
L’incontro si è concluso con un appello per politiche di sviluppo ed accoglienza dei giovani immigrati in Europa: il fenomeno immigratorio – hanno affermato i partecipanti – è "conseguenza di una ingiusta situazione di povertà e di sottosviluppo che colpisce soprattutto i giovani i quali si lanciano nell’avventura di conquistare il ‘sogno’ europeo con il desiderio di fuggire dalle loro povertà e di quelle delle loro famiglie".
In apertura dell’incontro mons. Aldo Giordano e Mons. Luis Pelâtre, rispettivamente Segretario generale e Presidente della Commissione per le Migrazioni della Ccee, salutando gli ospiti hanno affermato che oggi la pastorale delle migrazioni in Europa deve rappresentare un laboratorio per l’ecumenismo e incentivare gli incontri tra le religioni nei vari continenti. Un fenomeno, quello dei giovani in emigrazione che deve interrogarci come Chiesa e come operatori pastorali impegnati nel campo delle migrazioni soprattutto quelle dei giovani che lasciano i propri Paesi alla ricerca di condizioni di vita e di lavoro migliori. I giovani in emigrazione, infatti, sono una realtà incontrovertibile: è urgente dialogare – ha detto Mons. José Sanchez Gonzales, Presidente della Commissione per le Migrazioni della Conferenza Episcopale Spagnola – con loro per costruire una società giusta ed armonica.
La sfida – gli ha fatto eco il prof. Lorenzo Prencipe, Direttore del Centro Studi Emigrazione (Cser) – è far sì che i giovani immigrati extraeuropei possano far parte integrante delle società in cui vivono. Fino a quando questi giovani, provenienti da Paesi extraeuropei non trovano in Europa diritto di cittadinanza non riusciremo a rispondere alla sfida della loro completa integrazione nella realtà delle nostre società. Questi giovani – ha aggiunto poi Josè da Silva, direttore della Pastorale dei Migranti della Conferenza episcopale francese – non sono estranei alle nostre società, non sono il futuro ma rappresentano il presente.
Quando guardiamo a questi giovani non dobbiamo guardare alle le loro bandiere – ha detto Rui Manuel Da Silva Pedro, Segretario della Commissione Episcopale per le Migrazioni della Conferenza Episcopale Portoghese portando la sua esperienza in Portogallo – ma a coloro che portano le bandiere.
Sul tema della trasmissione della fede nelle giovani generazioni è intervenuto don Josè Magana, responsabile della pastorale degli emigrati di lingua spagnola in Belgio secondo il quale una situazione propria o specifica dei giovani in emigrazione che influisce sulla loro fede è la frattura generazionale per quanto riguarda l’aspetto religioso. Nella trasmissione del cammino religioso conta molto il contesto in cui uno cresce: le tradizioni dei proprio genitori non li trova vissuti nel contesto in cui vive ed difficile per lui aderirvi.
Al termine dell’incontro – il primo sul ruolo e l’importanza dei giovani nella pastorale dei migranti – alcune raccomandazioni che i partecipanti hanno voluto inviare alle Conferenze Episcopali Europee oltre ad un messaggio di solidarietà a Benedetto XVI: i partecipanti aderiscono al suo appello al dialogo interreligioso ed autocritico, facendo propria la sua richiesta di rinunciare a ogni tipo di violenza praticata nel nome della religione.
(R.Iaria/SIR/Migrantes/EMINOTIZIE)
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