2232 CGIE: Gli interventi dei parlamentari Micheloni, Pollastri Fedi, Venier, Forlani e Romagnoli

20061006 11:39:00 webmaster

ROMA – "Io non ho dubbi sulla necessità dell’esistenza del Consiglio Generale. E’ inimmaginabile per i parlamentari eletti all’estero affrontare il lavoro senza una struttura di collegamento con le realtà territoriali delle comunità dove operano i Comites. E’ altrettanto certo che non può essere il Consiglio generale con l’attuale struttura ad assicurare questo lavoro importante per tutti. Quindi la riflessione deve essere urgente, immediata e profonda e deve riguardare anche i Comites, ovvero l’insieme della nostra rappresentanza". Con queste parole Claudio Micheloni, senatore della ripartizione Europa per l’Ulivo, ha difeso e rilanciato il ruolo del Consiglio Generale nel corso della prima giornata dell’Assemblea plenaria del Cgie.

"Io ho dato le dimissioni dal Cgie – ha aggiunto Micheloni – perché penso che questo gesto mi consentirà di portare avanti in Parlamento un’azione più incisiva a sostegno delle proposte che usciranno dal Consiglio generale" Il senatore ha inoltre ricordato di aver chiesto la creazione, nell’ambito della Commissione di Vigilanza Rai, di una sottocommissione di indagine ed indirizzo su Rai International e Rai Europa.
La difficoltà degli eletti all’estero ad avere la giusta considerazione e visibilità in Italia è stata invece evidenziata da Edoardo Pollastri (Ulivo), senatore della ripartizione Sud America, che ha inoltre ricordato la straordinaria mole di lavoro sviluppata in questi anni dal Cgie. Un’intensa attività che però non ha trovato adeguato riscontro presso gli esecutivi. Pollastri ha auspicato la realizzazione, nell’ambito del dibattito parlamentare sui capitoli di spesa della finanziaria per gli italiani all’estero, di una triangolazione fra l’azione dei parlamentari e del Cgie e il tacito assenso dei Ministeri interessati. Un’iniziativa comune che potrà però avere successo solo in presenza di un’azione bipartisan portata avanti da tutti i parlamentari della circoscrizione Estero. Il senatore ha infine sottolineato la necessità di porre in essere una rete consolare efficiente e produttiva che tenga alta l’immagine dell’Italia nel mondo.
Dal canto suo Marco Fedi, eletto deputato per l’Ulivo nella ripartizione Asia Africa Oceania, ha evidenziato come a tutt’oggi il Cgie, che in questi anni ha portato un contributo di alto livello alla politica italiana, vada ripensato e rafforzato nell’ambito del rapporto con le istituzioni e gli eletti all’estero. Secondo Fedi dal Cgie può inoltre giungere un valido contributo alla riflessione politica e istituzionale; a questo scopo verrà chiesta alla Fondazione della Camera dei deputati la realizzazione di un apposito momento di approfondimento, sulla futura forma federalista dello Stato. Una collaborazione, quella dei parlamentari della circoscrizione Estero con il Cgie, che sarà fondamentale per ogni ipotesi legislativa in favore degli italiani nel mondo, come ad esempio la riforma della legge 153/71 per la diffusione della lingua e cultura italiana all’estero o l’istituzione dell’assegno di solidarietà. "Dobbiamo chiedere al consiglio di amministrazione della Rai – ha detto Fedi che ha annunciato le sue dimissioni da consigliere del Cgie (diverranno operative prima della prossima Assemblea plenaria) – di farsi carico del rinnovamento di Rai International, evitando valutazioni a priori rispetto alle scelte e assumendo ciascuno le proprie responsabilità".
L’esigenza di mantenere dei fattivi rapporti fra il CGIE e il Parlamento è stata evidenziata anche dall’on. Iacopo Venier, responsabile Esteri del Partito dei Comunisti italiani, che ha inoltre ricordato come le nostre comunità abbiano saputo essere protagoniste delle dinamiche sociali e politiche dei paesi residenza e fornire un valido contributo alla sprovincializzazione della politica italiana, ancora lontana dalle dinamiche della globalizzazione. "La una nuova idea di cittadinanza che emerge dagli emigrati – ha poi aggiunto Venier – che deve valere anche per gli immigrati che giungono in Italia".
Oltre alla testimonianza dell’on. Alessandro Forlani (Udc), della Commissione Esteri della Camera, secondo cui l’importante svolta del voto oggi consente di affrontare con maggiore tranquillità i problemi degli italiani all’estero che vanno dalla disoccupazione alla politica scolastica, segnaliamo l’intervento di Massimo Romagnoli (Forza Italia), deputato della ripartizione Europa che, dopo aver ringraziato Mirko Tremaglia per la vittoria del voto, si è riservato di verificare, al di là degli annunci del Governo sull’erogazione di 14 milioni di euro per gli italiani all’estero, gli eventuali tagli su altri capitoli di spesa della finanziaria, come ad esempio quelli per la rete consolare. Romagnoli si è poi detto d’accordo sulla necessità di conservare e riformare il Cgie. Un nuovo organo di rappresentanza che dovrà dare risposte concrete ai connazionali all’estero e controllare l’operato dei Comites, delle associazioni, dei patronati e della stampa nel mondo. Al deputato di Forza Italia ha replicato il Segretario Generale del Cgie Franco Narducci ricordando come i 14 milioni di euro stanziati dal Governo, che si vanno ad aggiungere ai 76 milioni di euro a disposizione della Direzione generale del Mae per gli italiani all’estero, saranno utilizzati per i capitoli di spesa più urgenti per i nostri connazionali nel mondo.

Novità anche nell’attuale composizione del CGIE
Durante il dibattito il consigliere Carlo Consiglio, nominato in rappresentanza del CTIM, ha sollevato una mozione d’ordine chiedendo, alla luce delle sentenze del Tar e del Consiglio di Stato che hanno portato ad una nuova nomina dei consiglieri di nomina governativa, il rinnovo elettivo dell’intero Comitato di Presidenza o quanto meno del Vice Segretario per i consiglieri di nomina governativa. La proposta è stata respinta da Narducci che ha ricordato come la questione sia già stata valutata dall’Ufficio legale del Ministero degli Affari Esteri e dall’Avvocatura dello Stato. Narducci ha comunque assicurato che nell’Assemblea plenaria di dicembre si provvederà all’elezione delle cariche scoperte, prima fra tutte quella dello stesso Segretario Generale del Cgie. Un annuncio di dimissioni da parte di Narducci, che si aggiunge a quello di Fedi ed a quelli già esecutivi di Micheloni e di Gianni Farina, che sono stati sostituiti dai primi dei non eletti per la Svizzera, Gianfranco Gargazzola e Massimo Bocci.
In ogni caso, per quanto riguarda la questione sollevata da Carlo Consiglio, il Segretario Generale si è detto pronto a chiedere un parere "pro- veritate" sulla materia al Consiglio di Stato. Assicurazioni sulla piena legittimità dell’Assemblea sono giunte sia dal Direttore Generale del Mae per gli Italiani all’estero Adriano Benedetti, che ha ricordato come dopo le sentenze sia stato in definitiva sostituito solo un consigliere di nomina governativa, sia dal vice Segretario per i componenti di nomina governativa Andrea Amaro che si è detto disponibile a mettere in gioco il proprio incarico all’Assemblea plenaria di dicembre.

(Goffredo Morgia Inform/EMINOTIZIE)

 

 

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