2219 Universo latino: viaggio tra i sudamericani d'Italia

20061006 10:51:00 webmaster

Il Sud America non è solo quello delle gang giovanili. Sono 321 mila gli immigrati latinoamericani in Italia, alle prese con problemi di alloggio, lavoro, e con l’ostica normativa italiana. Barriere mentali prima che economiche

MILANO – Latin Kings, Comando, Soldatos Latinos. Le ultime notizie sugli immigrati sudamericani in Italia parlano delle bandillas, gang di ragazzini in guerra tra loro per spartirsi le periferie metropolitane. Le accuse: rissa, rapina, lesioni personali aggravate, violenze private e tentato omicidio. A Milano, in giugno, 18 di loro sono finiti in manette: tutti minori, ecuadoriani e peruviani.

Un episodio grave, da non generalizzare. Perché il colore del Sudamerica in Italia non è solo quello della cronaca nera.
"Il problema delle bande giovanili è importante ma del tutto marginale rispetto alla realtà dell’immigrazione latinoamericana i n Italia", conferma Daniele Cologna, esperto di fenomeni migratori per l’agenzia di ricerca ‘Codici’ di Milano.
"I minorenni rappresentano circa un quarto della comunità sudamericana della Lombardia (circa 115mila persone, dati Ismu 2005), ma non più di 150 sono implicati in reati ascrivibili alle bandillas -dice Cologna-. Il fenomeno, tuttavia, ha una rilevanza notevole sul piano simbolico ed è la punta di un iceberg: sono ragazzi che manifestano i problemi che nascono in seno alla loro famiglia e che dovrebbero stimolare il nostro sistema educativo e socio assistenziale".
Problemi di alloggio e di lavoro, che negli anni sono cambiati insieme alle modalità del flusso migratorio: "Oggi non si tratta più di sistemare una persona sola, ma di trovare sistemazioni a coniugi con figli -dice Cologna- in situazioni in cui magari uno dei genitori è precario e i ricongiungimenti familiari vengono effettuati al di fuori delle norme".
La tendenza è confermata da una ricerca sulle famiglie migranti, condotta dall’Iref (che la pubblicherà a ottobre): ormai, il 37 per cento degli immigrati arriva in Italia con un parente.
"E i gruppi etnici che tendono a trasferirsi con tutta la famiglia sono proprio quelli che arrivano da più lontano, come i sudamericani -spiega il ricercatore dell’Iref
Gianfranco Zucca-. Inoltre, il 34,7 per cento degli stranieri sceglie di stabilirsi dove già ci sono altri connazionali, utili nel primo contatto con la società italiana e fonte di sicurezza per costruire un progetto migratorio di lungo periodo".
È così ad esempio a Genova, dove la comunità ecuadoriana arriva dai villaggi della provincia di Guayaquil . E dietro le cifre, si nascondono le storie, come quella di Daniel e Alba, una coppia ricongiunta dall’amore e dal lavoro.
Ma non tutte le storie d i migrazione sono a lieto fine.
"Negli anni il flusso di arrivi dall’America Latina ha allargato le maglie –prosegue Daniele Cologna-: arrivano anche persone con progetti migratori abbozzati, senza una rete di sostegno che li metta in grado di costruire in tempi brevi condizioni accettabili di vita e di lavoro. Malgrado la supposta vicinanza linguistica, infatti, i Latinos conoscono poco la normativa italiana e la rete dei servizi che potrebbero aiutarli". Per questo diventa prezioso il lavoro di Kevin Silva e di sua moglie Gina, peruviani. Ogni giorno dal salotto della loro casa di Melzo, nella periferia di Milano, trasmettono il Tg Latino, un telegiornale in lingua spagnola che va in onda su Più Blu Lombardia. Un servizio importante, uno strumento utile per far conoscere agli immigrati i propri diritti e le opportunità della società italiana, che fatica a liberarsi dei soliti cliché.
"All’interno del mercato del lavoro i sudamericani vivono una sorta di segregazione -prosegue Cologna-. Per loro, sembrano non esistere alternative. Le donne si ritrovano nel lavoro-stereotipo di cura alla persona e collaborazione domestica. E la capacità di assorbimento dei maschi latinoamericani nel nostro tessuto economico è limitata a pochi settori: edilizia, pulizie e corrieri, con qualche traccia nelle agenzie di trasferimento di denaro e negli internet point".
Barriere mentali, prima che economiche, che rischiano di ingabbiare i Latinos in un percorso obbligato di presunta integrazione.
Una via troppo stretta, che qualcuno sta cercando di allargare, anche attraverso l’impegno culturale. Come fanno le volontarie dell’Associazione donne brasiliane in Italia, impegnate nell’assistenza alle connazionali detenute nel carcere di Rebibbia e nell’animazione culturale della capitale. Organizzano corsi ed eventi per avvicinare anche gli italiani alle tradizioni
carioca. Perché, al mondo, non esiste solo Pelé.

(Andrea Rottini-Terre di mezzo/EMINOTIZIE)

Home

 

 

2219-universo-latino-viaggio-tra-i-sudamericani-ditalia

2999

2006-1

Views: 3

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.