2245 COOPERAZIONE, Fao: Irrilevanti i risultati della lotta per l’alimentazione globale in 10 anni

20061006 12:44:00 webmaster

In vista del vertice di novembre fra i capi di stato e di governo dei paesi Fao, il comitato italiano per la Sovranità Alimentare lancia un mese di mobilitazione per ”obbligare” i governi a cambiare politica

ROMA – Irrilevanti. Sono i risultati raggiunti in dieci anni di "impegno” mondiale sul versante della lotta alla fame del mondo. Irrilevanti, perché il numero di coloro che vivono in una situazione di malnutrizione e di denutrizione non solo non è calato, ma è perfino aumentato: diciotto milioni di persone in più rispetto al 1996. Il che conduce alla cifra record di 852 milioni di persone che soffrono la fame.

Non sono solo opinioni raccolte fra le organizzazioni non governative operanti in questo settore: sono fatti, confermati appena due giorni fa anche dai primi dati diffusi dal Segretariato della FAO, l’agenzia delle Nazioni Unite per l"alimentazione e l’agricoltura. Un vero e proprio fallimento, dunque, che appare all’evidenza alla vigilia del 32° Comitato per la Sicurezza Alimentare della FAO, previsto a Roma dal 2 al 4 novembre prossimi alla presenza di capi di stato e di governo di tutto il mondo.

Doveva essere, e effettivamente sarà, l’occasione per valutare le azioni finora intraprese nel cammino che avrebbe dovuto portare al raggiungimento del primo obiettivo del Millennio: il dimezzamento della fame e della povertà entro il 2015. Che non ce la si farà è ormai chiaro a tutti, ma l’urgenza ora è quella di riportare tutto questo all’attenzione dell’opinione pubblica e dei governi. E’ quello che vogliono fare le oltre 260 organizzazioni, associazioni, ong, sindacati, movimenti ecologisti riuniti nel Comitato Italiano per la Sovranità Alimentare: da qui all’appuntamento di novembre hanno messo in piedi un fitto calendario di eventi per costringere chi di dovere ad occuparsi della vicenda. Parola d’ordine: “Vincere la fame si deve”. Non hanno intenzione di chiedere né di auspicare: vogliono semplicemente “obbligare” i governi a cambiare politica rispetto al diritto al cibo, affermando ovunque nel mondo il principio della sovranità alimentare. E cioè quel “diritto dei popoli a definire le proprie politiche e strategie sostenibili di produzione, distribuzione e consumo degli alimenti”: una vera e propria piattaforma di rivendicazione che vuole costruire un nuovo orizzonte politico in tema di agricoltura e alimentazione.

Un occhio critico è rivolto dunque al ruolo giocato dagli organismi internazionali (fra tutti l’Organizzazione Mondiale del Commercio – WTO) e poi dalla Politica Agricola Comune dell’Unione Europea, dalle pratiche di dumping e di scardinamento dei mercati locali, dai tentativi di imporre nei paesi poveri coltivazioni di organismi geneticamente modificati (Ogm). Tutte realtà che causano un danno alle popolazioni locali e alla loro possibilità di inserirsi sul mercato. “La lotta a favore degli agricoltori dei paesi poveri non significa affatto muoversi contro gli interessi dei nostri coltivatori” – ha affermato il presidente del Comitato Italiano, Sergio Marelli: “La presenza fra di noi delle sigle sindacali di categoria è la risposta più chiara a chi vorrebbe farci apparire come i nemici di quanti lavorano la terra in questo paese: si tratta invece di capire che solo cambiando i criteri di giudizio a livello nazionale e internazionale si potranno davvero ottenere risultati concreti sul versante della lotta alla fame”.

“Occorre ribadire con forza” – ha insistito Antonio Onorati, coordinatore del Comitato Internazionale per la Sovranità Alimentare – “che anche in questi anni la crescita della produzione agricola è in linea con l’aumento della popolazione e dei loro standard di bisogno: non è vero dunque che non c’è abbastanza cibo, è vero invece che occorre mettere in atto serie riforme per consentire una nuova distribuzione delle risorse”. 260 associazioni ci credono, le altre sono invitate ad aderire e a partecipare alle iniziative in programma. Ce ne sono decine da qui al 3-4 novembre, quando in un Seminario Internazionale all’Auditorium di Roma si trarranno le dovute conclusioni. Fra gli appuntamenti più rilevanti, il 1° Festival del cibo equo e sostenibile a Parma il 14 ottobre e due convegni a Roma previsti per il 16 ottobre, Giornata Mondiale dell’Alimentazione, e per il 17 ottobre, Giornata Mondiale contro la Povertà. Il 30 e il 31 ottobre, poi, lo Special Forum della Fao, con gli incontri fra le delegazioni governative e i rappresentanti della società civile. L’ultima occasione di confronto prima del Comitato FAO che dovrà prendere le iniziative adatte per cambiare rotta. Ammesso che i governi lo vogliano.

 

 

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