2243 Firenze, 1361 i negozi, bar e ristoranti con titolari o soci extracomunitari

20061006 12:41:00 webmaster

Un’immagine dell’imprenditoria straniera in uno studio dell’Università. Al primo posto gli imprenditori iraniani, attivi nel settore abbigliamento e articoli in pelle. I due terzi del totale sono esercizi non ambulanti

FIRENZE – Sono ben 1361, sull’intero territorio del comune di Firenze: negozi – in particolare di abbigliamento ed articoli in pelle – bar, e ristoranti con titolari o soci di provenienza extracomunitaria. E’ quello che rivela uno studio sull’imprenditoria extracomunitaria a Firenze, realizzato dal Dipartimento di studi storici e geografici del Laboratorio di geografia dell’Università, in collaborazione con l’assessorato all’accoglienza e integrazione del Comune.

La ricerca, presentata nei giorni scorsi, ha cercato di offrire una ‘mappatura’ dell’evoluzione dell’imprenditoria straniera sul territorio dal 1975, quando le aziende erano solo 3, al 2005. “Ci siamo concentrati sulle categorie di attività maggiormente presenti sul territorio – afferma Margherita Azzari, dell’Università di Firenze, curatrice dell’indagine – nello specifico i negozi, i bar e i ristoranti. L’area di Firenze vede l’imprenditoria straniera predominante soprattutto nel terziario, e andando nello specifico delle nazionalità più diffuse, vediamo in primo piano titolari iraniani, circa 270, e subito dopo naturalmente quelli cinesi, circa 250”. Il maggiore aumento delle aperture dei negozi, sottolinea lo studio, è avvenuto negli ultimi anni. Delle 1361 aziende attive, 793 (il 58% del totale) sono state aperte dopo il 1999.

Dopo Iran e Cina, tra i paesi di provenienza dei titolari si trovano Senegal e Marocco, nel complesso il 55% del totale degli imprenditori è di origine asiatica, il 28% arriva dall’Africa, il 9% dal continente americano, l’8% dall’Europa. “Emerge una correlazione abbastanza stretta fra settore merceologico e provenienza degli imprenditori – sottolinea Azzari – i cittadini iraniani, ovvero la componente più ‘vecchia’ dell’immigrazione, sono attivi nel settore dell’abbigliamento e degli articoli in pelle. I negozi di alimentari invece sono distribuiti tra titolari di origine diversa, e sono in maggioranza rivolti ai cittadini appartenenti alle varie nazionalità piuttosto che ai fiorentini.Le etichette dei prodotti, ad esempio, sono per lo più solo nella lingua del titolare del negozio”. La tipologia delle aziende poi offre un altro dato interessante: 2/3 delle imprese, per la precisione 914, sono esercizi non ambulanti, mentre 1/3, 447 riguardano un’attività ambulante, “anche se il numero degli ambulanti stranieri è comunque superiore rispetto a quelli italiani – aggiunge Azzari – E’ molto importante, nel dedicarsi a questo tipo di studi, prendere in considerazione un’ampia area di riferimento, e non riferirsi ad un campione ma rivolgersi da vicino e direttamente ad ogni struttura che si individua. Stiamo procedendo in questo modo anche sugli altri comuni della cintura fiorentina, tra cui Prato”. (sm)

 

 

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