20061014 12:24:00 webmaster
E’ l’obiettivo di un gruppo di associazioni cittadine, tra cui Arci e Naga, con una richiesta formale al Prefetto per ottenere trasparenza e accesso ai dati relativi al Cpt. Il 28 ottobre un concerto di sensibilizzazione
MILANO – Fare luce sui Cpt italiani, a cominciare da quello di via Corelli a Milano. E’ l’obiettivo di un gruppo di 20 associazioni e realtà politiche e sociali della sinistra milanese, riunite sotto il cappello “Città per Tutti”, tra cui Arci, Attac, Naga, Fillea Lombardia, Fiom Milano, Rifondazione Comunista e Naga. A luglio avevano inviato una richiesta formale al Prefetto della città, Gian Valerio Lombardi, allo scopo di ottenere trasparenza sulla condizione del Cpt di Milano e accesso ai dati relativi al Centro.
Una richiesta che, secondo il presidente del Naga, Pietro Massarotto, si è infranta ieri pomeriggio contro un “muro di gomma”, in occasione di un incontro in Prefettura tra Lombardi e i rappresentanti delle associazioni che chiedono di fare chiarezza.
“Facciamo seguito ad una lettera spedita in luglio al prefetto di Milano, in cui si chiedevano i dati relativi ai Cpt in termini di costi di gestione, ma anche nei termini di quella che io chiamo ‘contabilità minuta’, che tiene il conto degli ingressi e delle espulsioni -dice Lombardi-. L’incontro di ieri alle 17 è andato come ci aspettavamo: ci siamo trovati di fronte ad un ‘muro di gomma’ e non ci è stato fornito alcun dato, dicendo che serve l’autorizzazione del Ministero. Dal canto nostro abbiamo fatto istanza di accesso agli atti amministrativi relativi al Cpt, se la Prefettura continuerà a negarceli faremo ricorso al Tar. In particolare, chiediamo che le circolari e gli atti relativi al Cpt di via Corelli siano resi pubblici a soggetti, enti terzi e giornalisti. Chiediamo copia della convenzione e del contratto con la Croce rossa italiana per la gestione del Centro, la pubblicazione della graduatoria dei bandi per la gestione dei servizi interni al Cpt, in particolare a quelli relativi al catering del cibo e al servizio di pulizie”.
“I Cpt sono coperti da omertà istituzionale -condanna Luciano Muhlbauer, consigliere regionale di Rifondazione comunista-: il Governo ha detto che verrà messo in discussione anche il futuro dei Cpt, ma riteniamo che prima di ogni decisione politica debba essere data al cittadino la possibilità di sapere cosa si sta decidendo. Riteniamo inoltre che la trasparenza sia un atto dovuto ai cittadini. Gli unici dati esistenti su i Cpt sono stati raccolti con difficoltà dalla Corte dei Conti nel 2004. Nel biennio 2002-2004 il 27,5% del denaro a disposizione per le politiche migratorie in Italia è stato speso in politiche di accoglienza e il restante 72,5%, pari a 345 milioni di euro, in azioni di contrasto e repressione. A fronte di questo dispiego di risorse soltanto il 48% delle persone è stato rimpatriato. In questo quadro, il Cpt di via Corelli, al 7° posto su 15 Cpt sparsi in Italia nel periodo 2002/04, era al secondo posto per spese sostenute e al primo per la convenzione più cara con un ente gestore, nel caso la Croce rossa. Il Cpt di Roma, con una capacità di circa 300 posti, costa circa 2 milioni di euro in meno. Chiediamo quindi di capire quanto costa questa struttura, senza toccare il capitolo diritti umani”.
L’oscuramento di notizie non riguarderebbe soltanto il Cpt, ma anche il Centro di identificazione per i rifugiati, ricavato in un salone all’interno dello stesso Cpt: “Corelli è un oggetto sconosciuto alla città, non rientra nell’agenda politica”, ha aggiunto Ilaria Scovazzi di Arci Milano. Per sensibilizzare l’opinione pubblica, per il pomeriggio del 28 ottobre il gruppo di 20 associazioni ha organizzato un concerto di sensibilizzazione in via Corelli, proprio di fronte al Cpt, con la musica dei gruppi Les Ambassadeurs e Les Anarchistes. Info: citta.pertutti@yahoo.it. (ar)
www.redattoresociale.it
2310-immigrazione-fare-luce-sui-cpt-italiani-a-cominciare-da-quello-di-via-corelli-a-milano
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2006-1
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