2348 IN VISTA DELLA CONSULTA EMIGRAZIONE DELLA REGIONE LAZIO

20061023 22:43:00 webmaster

Considerazioni e proposte della Fedelazio al presidente della Regione Piero Marrazzo

MAR DEL PLATA- In vista della riunione della Consulta per l’Emigrazione della Regione Lazio, la Fedelazio, Federazione che riunisce le Associazioni laziali dell’Argentina, ha inviato una lettera al Presidente della Regione Piero Marrazzo. Una lettera, a firma del presidente Gustavo Velis, per “analizzare e riflettere sulle problematiche degli emigrati”: sono considerazioni che “hanno come scopo fondamentale migliorare la qualità di vita dei laziali in Argentina”. La comunità laziale in Argentina “è costituita da quasi 30mila cittadini italiani di passaporto, ai quali vanno aggiunti italo argentini di seconda, terza e quarta generazione che hanno manifestato la volontà di essere riconosciuti cittadini italiani” ricorda la Fedelazio.

Sottolineando che “siamo partiti dalla consapevolezza che in vista dei cambiamenti avvenuti nella stessa comunità”,Fedelazio scrive che “è necessario riproporre le diverse tematiche nell’ambito di un nuovo equilibrio tra la vecchia e la nuova politica dirigenziale per il futuro. Abbiamo dato un esempio di partecipazione e democraticità nelle ultime elezioni, con rappresentanti laziali in tutte le liste, le elezioni sono gia passate e dobbiamo continuar a lavorare”.

Fedelazio ricorda poi che nel corso della visita di Marrazzo in Argentina (febbraio-marzo) “si è parlato delle possibilità che i nostri giovani possano usufruire, delle borse di studio, convenzioni tra Università Laziali ed Argentine, possibilità per i giovani di svolgere microimprese, scambi di tecnologia, stage, eccetera” e che il rettore dell’Università “La Sapienza” di Roma aveva detto che il suo Ateneo ‘partecipa attivamente all’iniziativa riguardante le borse di studio a favore degli studenti argentini, iniziativa della quale è stata promotrice in prima persona insieme con la Regione Lazio’.

La Fedelazio fa presente “temi importanti per noi”: che rete consolare e servizi ai cittadini; garanzia della continuità del diritto di voto all’estero; lingua e cultura italiana; nuove generazioni e integrazione; associazionismo.

La rete consolare in Argentina è composta da 9 Uffici di prima categoria, “e da tempo si auspica l’apertura di altre sedi consolari soprattutto nel cordone del Gran Buenos Aires”. Di fronte al problemi socio economico dell’Argentina, “le pratiche di cittadinanza, passaporto ed assistenza sono in costante aumento, si mette seriamente in crisi il funzionamento dei Consolati, e gli storici ritardi ed inadempienze nei servizi che essi offrono, rischiano drammaticamente di acutizzarsi. Il problema dell’anagrafe che si è fatto sentire nelle ultime elezioni, ha bisogno di una prioritaria soluzione. per garantire ai cittadini laziali l’esercizio al voto nelle future elezioni”. Fedelazio ricorda che sia per il referendum del 15 giugno 2003 “prima esperienza di voto per gli italiani all’estero, alla quale gli italiani in Argentina hanno dimostrato un forte interesse ed un’attiva partecipazione quasi in 42 % sul totale delle schede elettorali inviate” sia alle elezioni politiche quando “grazie ai nostri rappresentanti eletti si è potuto garantire la governabilità”.

Fedelazio fa presente poi che “ci sono molti laziali che hanno bisogno di assistenza, e che purtroppo né i Consolati, né i Comites danno risposte positive”. “”Ciò di fronte a un considerevole aumento dei laziali che hanno bisogno di assistenza e che si trovano al di sotto della soglia della povertà”. “Di fronte a questo grave problema, e sebbene la necessità di istituire una prestazione a carattere assistenziale, diretta ai cittadini laziali emigrati che abitano in Argentina, che si trovano in condizioni di indigenza e che non possono usufruire di analoghi trattamenti , costituisce una vecchia rivendicazione del mondo dell’emigrazione, l’acuirsi dei bisogni in quest’area del mondo, merita una risposta efficace e definitiva da lavorare tra Regione, Consultori e Fedelazio”. “Dall’esplosione della crisi in Argentina, dalla Regione Lazio, hanno manifestato la loro volontà attraverso iniziative che aiutano a mitigare la drammatica situazione economica e sociale dei laziali, soprattutto interventi mirati ai giovani, come per esempio l’approvazione dei progetti gestiti dall’OICS”. Fedelazio è convinta che “da questo ambito istituzionale bisogna sensibilizzare la Regione Lazio, le Province e i Comuni affinché la questione assistenziale per i laziali dell’Argentina, possa essere tenuta nella dovuta considerazione. Perché s’é vero che esistono problemi ed aspettative comuni tra gli italiani all’estero, è indispensabile mettere a fuoco le specifiche realtà, per poter identificare linee di azione diretta alla pianificazione degli interventi per l’emigrazione”. Fedelazio chiede che “la discussione sulla tematica assistenziale diretta agli italiani all’estero sia accolta nella Legge Finanziaria dello Stato prevista per il 2007”.

Fedelazio ricorda poi che “un fattore forte e specifico di identità è quello della lingua italiana all’estero richiesta in modo crescente”. E in Argentina, da quando è stata varata la legge “Federal de Educación” è stata avviata una politica di accordi mirati con le singole Province e Municipi per l’inserimento dell’italiano quale materia d’insegnamento (facoltativa) nelle scuole pubbliche, “però purtroppo oggigiorno nella maggioranza delle scuole l’italiano non esiste come tale. Le difficoltà economiche dell’Argentina non consentono di approfondire, per il momento, questa iniziativa”. E allora “bisognerà pensare ad un intervento di riorganizzazione in un ‘ottica di interculturalità”, basato su criteri di “integrazione nelle scuole dei paesi di residenza; continuitá dell’insegnamento nei diversi livelli formativi, razionalizzazione e qualificazione del sistema di gestione pubblico e privato; sistematica politica di formazione ai docenti”.

“Verifichiamo – si sottolinea – che c’è una maggiore domanda di insegnamento della lingua e cultura italiane. Infatti circa 77 mila studenti in 104 scuole private, 147 scuole pubbliche argentine e 15 scuole legalmente riconosciute o con presa d’atto, nonché i corsi di italiano organizzati dai Comitati della Dante Alighieri ed altre associazioni, dove la Regione Lazio ha dato un esempio con circa 150 borsisti distribuiti nelle Dante di tutta l’Argentina”.

Fedelazio fa poi presente che in Argentina siamo di fronte ormai “a nuove generazioni cercano di costruire un rapporto con l’Italia partendo dall’identità culturale che includa integralmente le variabili socio-politiche ed anche economiche”. Pertanto “la partecipazione politica, la cultura, la formazione, il rapporto produttivo tra le imprese italiane ed argentine, sono alcuni elementi dell’interesse che riveste l’idea del modello italiano di sviluppo, soprattutto delle piccole e medie imprese, le quali sono sicuramente un fattore importante per integrare le nuove generazioni del nostro paese e per fermare l’esodo di tanti giovani che cercano di trovare fortuna nei paesi sviluppati”.

Infine, riguardo ai finanziamenti all’associazionismo, si fa osservare che “non si possono usare gli stessi criteri nei diversi continenti perché, è ben saputo che la situazione del Sud America è di gran lunga più difficile di quella degli altri continenti ed è, inoltre, il continente che, dopo il Canada e l’Australia, ha accolto la maggior quantità di laziali”. Pertanto “è necessario stabilire in questo piano triennale le priorità ed i mezzi di finanziamento, cercando di arrivare ad un accordo ‘interassessorile’, per ottimizzare i programmi creando nuove risorse per il settore dell’emigrazione”. Riguardo alla Casa dell’Emigrante, “che avrà, nel futuro, un’importante ruolo e protagonismo, in beneficio di tutti gli emigrati, però bisogna organizzare un programma integrale tra le Federazioni ei Consultori”, Fedelazio dice che “il problema è che il finanziamento previsto a suo tempo, è passato, quasi interamente alla Casa dell’Emigrante e non alle Associazioni o Federazioni residenti all’Estero ed in particolar modo al Sud America”. Per Fedelazio “è necessario che la Regione proponga un momento adeguato per analizzare le problematiche e le necessità degli emigrati pero sopratutto per ottimizzare i risultati delle attuazioni della Regione Lazio, dopo la Prima Conferenza dei Giovani Laziali nel Mondo”. e per questo motivo la Fedelazio chiede al presidente Marrazzo “di organizzare per il 2007 la V Conferenza Regionale dell’Emigrazione Laziale”, con l’invito a fare nel futuro modifiche della legge, ma previamente convenute in seno alla Conferenza.

 

 

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