2346 BRASILE: Una settimana preoccupata

20061023 22:37:00 webmaster

di Bruna Peyrot (da Belo Horizonte – Minas Gerais-BRASILE)

Mancano sette giorni alla fine della competizione per la presidenza della Repubblica. I sondaggi, fino a ieri, danno Lula in testo con 15 punti di vantaggio su Geraldo Alckmin del Psdb, che rappresenta l’elite brasiliana di destra. Il confronto era stato dato vincente al primo turno per Lula che invece è stato costretto a disputare il secondo. Il motivo principale è stata la scoperta da parte della Polizia Federal di S. Paulo di un dossier che i militanti del Pt di Lula stavano per comprare, contenente – ma cosa ci sia davvero, nessuno ancora lo sa – elenchi di fatti, accuse e scandali dell’avversario.

Intanto, la stampa nazionale e locale continua mettendo in risalto ogni più piccola mancanza dei governi locali retti dal Pt, di personaggi inquisiti, ovviamente legati al Pt o considerati tali solo perché al momento del reato sono stati scoperti con una maglietta di propaganda di questo partito, e Alckmin riprende ininterrottamente il tema della corruzione del partito di Lula, prima paladino di moralità.
In apparenza, dunque, lo scontro di questo secondo turno è l’etica, che coinvolge tutti i partiti di questo paese continente, in realtà, la posta in gioco è molto più grande: è in atto una grande offensiva dell’elite brasiliana conservatrice, i “ricchi”, come si diceva una volta, che oggi sono ancora tali! E che allevano figli abituati agli autisti e incapaci di muoversi soli per una piccola o grande città. non vogliono per nessun motivo ridurre le diseguaglianze sociali.
Alcuni stretti collaboratori di Lula, come il ministro Tarso Genro, parlano di “golpe politico” cioè la pratica del ricorrere a ogni mezzo, vero o falso, per discreditare l’operato di Lula e anche la sua persona, tornando – come già successe nella precedente campagna elettorale del 2002 – a identificarla con l’immagine di un rozzo nordestino, non acculturato e che si intende solo di calcio.
E’ sempre lo stesso Tarso a dirlo, ma a pensarlo sono migliaia di sezioni di militanti del Pt, che in fondo è stato un bene arrivare al secondo turno, nonostante le ansie che ciò procura. Infatti, il dibattito interno al Pt si è fatto più vivo, il governo e lo stesso Lula si sono imposti nel parlare di programmi e iniziative, mentre Alckmin non smette la linea dura della denigrazione, anticipando quale sarà il comportamento dell’opposizione in caso di sconfitta dello stesso.
Insomma, possiamo dire che sia la società brasiliana, sia il Pt di Lula stanno attraversando momenti di grande complessità che dimostrano però anche il grande sentido democratico che è stato costruito in questi decenni di ritrovata democrazia. Una democrazia giovane, ma salda nelle sue radici germogliate durante la dittatura. Questo travaglio a cui stiamo assistendo è giusto sperare che traduca l’esperienza democratica a livelli più alti sia nelle istituzioni che nel paese intero.

 

 

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