2343 Rovereto: il Consiglio Direttivo dell’UNAIE dedica un’intera sessione al tema: ripensare l’UNAIE

20061023 22:28:00 webmaster

A Rovereto, in occasione del Convegno Europeo dell’UNAIE, organizzato dall’Associazione “Trentini nel Mondo” con la collaborazione dell’EZA, ha avuto luogo la riunione del Consiglio Direttivo dell’UNAIE allargato alle Associazioni partecipanti, presente il Presidente Emerito Sen. Dino De Poli.
In apertura dei lavori il Sen. Aldo Degaudenz ha fatto gli onori di casa a nome dei “Trentini nel Mondo”, ha dato un saluto di benvenuto ai partecipanti ed introdotto il tema del Convegno.

Il dibattito del Direttivo UNAIE si è incentrato, per l’intera sessione, sulle necessità di ripensare e ridefinire il ruolo dell’UNAIE come presenza, contenuti e linee operative nello scenario politico del dopo-voto e nella vita associativa delle nostre comunità all’estero al cospetto dei cambiamenti di un mondo sempre più globalizzato nella concentrazione delle risorse e nella omologazione delle culture.

Il Presidente Azzia, nella sua relazione, ha fatto una minuziosa disamina della fase pre-elettorale ricordando che l’UNAIE, con il Forum di Roma, rivolse un accorato appello agli elettori invitandoli a partecipare compatti alla consultazione elettorale con la raccomandazione di ricercare i programmi ispirati ai valori guida della nostra storia e della nostra civiltà ed a scegliere, tra i candidati, le persone con un vissuto ed una conoscenza dei problemi dell’emigrazione.

Una indicazione risultata preziosa che ha orientato moltissimi elettori, tranquillizzandoli.

La campagna elettorale si è svolta nell’oblio più assoluto da parte delle Istituzioni e della stampa nazionale svegliati di colpo solo da un risultato eclatante divenuto determinante per il Governo della Unione.

Sono passati sei mesi dalla consultazione, ha detto Azzia, ma degli italiani all’estero non si è parlato più.

Le tv italiane, politiche e private, ogni sera fanno avanspettacolo con le immagini degli uomini politici di Governo e della opposizione visibilmente assetati di esibizione. Ma fino ad oggi gli italiani non conoscono il volto di nemmeno uno solo dei 18 parlamentari eletti nella Circoscrizione Estero. Quello che è peggio è che non si è a conoscenza alcuna di proposte o provvedimenti ancorché minimi riguardanti il mondo dei connazionali all’estero. Un angolo dove il black out è ricominciato. Totale.

Verosimilmente, molti considerano il voto ai connazionali come una concessione nei confronti di una vecchia, retorica rivendicazione. Avete voluto il voto, ve lo abbiamo dato, basta. Il voto, quasi un incidente di percorso.

Si fa finta, cioè, di non sapere che il voto ai connazionali significa immissione degli stessi nella “quotidianità” delle Istituzioni e della società civile italiana con parità di trattamento e di diritti a pieno titolo e non più quindi solo soccorso diplomatico-consolare sugli incagli che capitano all’italiano all’estero.

Queste cose le abbiamo dette a Belluno in pubblico ed a chiare lettere al Vice-Ministro Danieli all’Assemblea dei 40 anni dell’Associazione “Bellunesi nel Mondo”.

A sei mesi dal suo insediamento, il Governo non ha ancora fatto sapere quali sono le politiche che intende avviare per rapportarsi con l’altra Italia che vive all’estero. Diversamente non avrebbe senso la presenza nel Parlamento italiano dei 18 parlamentari della Circoscrizione Estero.

Con riferimento poi a quanti considerano in crisi l’associazionismo di emigrazione, Azzia ha ricordato che si tratta di un associazionismo tutto particolare e fuori regola perché contiene fin dal suo nascere “ex tunc” il DNA della solidarietà, del volontariato e della rappresentatività reale. Spesso come supplenza alle Istituzioni. Pronto sempre a ripartire e mai a smobilitare.

Una longevità che va ricercata nella sua tradizionale autonomia e sulle sue motivazioni valoriali ed identitarie.

Questo associazionismo è certamente un modello ed un punto di riferimento fermo dal quale ripartire alla ricerca di nuovi spazi creativi ed innovativi.

L’associazionismo più recente non possiede la tensione di ieri dettata dal bisogno.

Accanto al ruolo di difesa, solidarietà e promozione della dignità, oggi ritroviamo la grande forza mediatica della cultura e del suo patrimonio. L’associazionismo deve capire questa realtà ed inserirla in un ruolo aggiornato di promozione e diffusione nel proprio raggio operativo.

La cultura rappresenta oggi il collante, il grande aggregante nel quale le nostre comunità all’estero si riconoscono e ritrovano unità, orgoglio ed appartenenza.

Ecco, l’UNAIE intende ripartire con un progetto che faccia della cultura e della solidarietà il punto di forza per trovare nuovi spazi operativi e creatività nella società del nostro tempo.

Una cultura che considera i partiti politici essenziali della vita democratica ma che non deve farsi assimilare dalla partecipazione politica.

Su questo tema, ha osservato Azzia, ci preoccupa l’attuale deficit di democrazia del Paese, ci preoccupa, cioè, la strategia di certi ceti politici e parlamentari fondata sulla soppressione della preferenze e sulla scomparsa della dialettica democratica all’interno di quasi tutti i partiti politici.

Un sistema questo, che riduce il rapporto con la società civile e che agisce senza essere stato legittimato né dal voto politico né da una elezione dal basso per le classi politiche partitiche.

La caduta delle ideologie ha aperto nel Paese la stagione degli schieramenti spesso dominati da singole o poche persone determinanti ai fini delle maggioranze e divenuti autentiche nomenclature collegate agli interessi ed ai poteri forti del Paese.

Emblematico quanto è avvenuto sulla costruzione del Ponte sullo Stretto.

Uomini politici di sinistra, ancorché prestigiosi, hanno votato contro gli interessi dei propri elettori e della propria terra rinunciando perfino a convinzioni personali, pubblicamente dichiarate, per la scellerata obbedienza a precisi interessi di potere e lobby economici imposti da uno schieramento che li ha relegati al ruolo di semplici comparse senza libertà di opinione. È questo purtroppo lo scenario che abbiamo davanti. Ma che è indicativo anche per l’associazionismo di emigrazione.

Queste considerazioni ci portano a riflettere sulla fragilità del sistema democratico del nostro Paese e a ripensare ad un associazionismo di emigrazione nuovo, autonomo, creativo ed interlocutore capace di mediare e di svolgere un ruolo propositivo e contrattuale sui temi di fondo che interessano le nostre collettività all’estero puntando sui contenuti della nostra cultura ed ovviamente difesa della dignità, solidarietà e partecipazione sulle scelte del Paese.

Un associazionismo, ha insistito Azzia, autonomo che sappia essere soggetto vivo della società con capacità di supplenza sui tanti temi così spesso irrisolti dalla politica altalenante anche di questo Governo e che promuova lingua e cultura e con esse l’italianità nel mondo.

Lavoro certamente non facile.

Ma l’UNAIE può farcela perché possiede gli ingredienti necessari per riuscire, cioè un proprio patrimonio di storia e di valori e la collaborazione delle Associazioni aderenti presenti in tutto il territorio nazionale ed all’estero.

L’UNAIE può diventare la locomotiva dell’associazionismo di emigrazione, ha concluso Azzia, nella misura in cui saprà ripensare un modello culturale capace di coinvolgere le Associazioni aderenti su linee e progetti operativi di interesse comune sulle quali inserire specifici progetti regionali. Coinvolgere i giovani, le testate dei giornali delle Associazioni aderenti, attualizzare la struttura internazionale.

In questa direzione, per l’approfondimento operativo, il Consiglio Direttivo è convocato per fine Novembre a Pordenone.

Sulla relazione Azzia sono intervenuti: On. Avv. Dino De Poli, Presidente Emerito, confermando che il quadro di riferimento dopo le elezioni all’estero è certamente cambiato e serviranno tempi e pazienza per recuperare l’insostituibile ruolo delle Associazioni.

E’ necessario un più forte riferimento all’Europa ed ai valori cristiani che sono nelle radici dei nostri emigrati.

Serve maggior impegno nei confronti delle nuove generazioni che devono essere create nelle Università attraverso la spiegazione dell’Umanesimo Latino così come fatto in ormai 45 convegni organizzati in tutto il mondo oltre che il finanziamento della Fondazione Cassamarca di oltre venti cattedre di lingua italiana in Australia, Argentina ed altri paesi di lingua inglese.

L’Ing. Luigi Luchini, Presidente EFASCE di Pordenone – Riferisce sulle attività svolte ed in particolare di alcuni scambi culturali con giovani dal Canada, Usa e Africa.

Christian Canciani, in rappresentanza di “Ente Friuli nel Mondo” di Udine – Conferma il valore della presenza nell’organizzazione di giovani che debbono valorizzare il lavoro sin qui svolto e promuovere iniziative unitarie, attraverso la stampa, sulle tematiche attuali degli italiani nel mondo.

Gioachino Bratti, Presidente “Bellunesi nel Mondo” – Si sofferma sulla necessità di azioni comuni da presentare al Governo attraverso i parlamentari eletti all’estero anche con proposte di legge per la valorizzazione delle associazioni e per la mole di lavoro che queste svolgono ed ora anche per gli oriundi ed immigrati che arrivano in Italia.

Riccardo Masini, Vice-presidente “Trevisani nel Mondo” – Riferisce sul Convegno di “laggio 6” svoltosi in Cadore confermando la necessità di potenziare la struttura UNAIE, unico riferimento nazionale delle nostre Associazioni e valorizzare di più i giovani che sono protagonisti di sé stessi.

Vittorio Anastasi, Presidente “Siracusani nel Mondo” – E’ necessario ricaricare le batterie nei nostri motori, basta incontrare le nostre comunità per capire quanto siano indispensabili le iniziative svolte dalle Assosciazioni e porta ad esempio incontri a Verona, a Bisbaden, ecc.

Serve ora aprire maggiormente l’orizzonte sull’Europa e sui giovani per conservare la nostra identità.

Mons. Domenico Locatelli, Direttore “Migrantes” per gli italiani nel mondo. Ho raccolto nel recente viaggio in sud America disagi e povertà che le nostre Istituzioni non raccolgono perché più impegnate agli incontri con Istituzioni e Governi locali per giustificare viaggi che spesso sono turistici. Ci sono molte attese dai parlamentari eletti all’estero che però non riescono a svolgere quel lavoro di supporto per le nostre comunità. La nostra gente è molto legata alle tradizioni popolari e religiose che noi dobbiamo aiutare a conservare con una formazione della nuove generazioni.

Domenico De Sossi, Presidente della “FUSIE” – Le Associazioni devono essere maggiormente valorizzare anche all’interno del CGIE evitando però di assumere precisi connotati politici e di partito. Servono sostegni e spazi maggiori per la nostra stampa in Italia ed all’estero.

Laura Bisso, “Palermo nel Mondo” – Dobbiamo cercare maggiore visibilità coinvolgendo l’ambito scolastico per una maggiore presa di coscienza dell’Europa. L’occasione dovrà essere il 40^ anniversario UNAIE nel 2007.

Daniele Marconcini, Presidente “Mantovani nel Mondo” – Viviamo nel momento di crisi e decadenza istituzionali vedi il calcio, Telecom e le continue sanatorie per gli immigrati. Serve un serio confronto europeo anche con politiche e religioni diverse tenuto conto che in Europa vivono 30 milioni di mussulmani. L’UNAIE deve sopravvivere anche attraverso la presentazione di progetti culturali europei collaborando magari con il centro Studi degli Scalabriniani.

L’elemento legislativo servirà se possiamo contare sull’appoggio politico importante.

Rino Zandonai – Direttore “Trentini nel Mondo” – Illustra il programma del Convegno Eza-UNAIE, confermando la necessità di un maggior coordinamento delle nostre iniziative, scambiandoci preventivi ed idee in particolare per le nuove generazioni che purtroppo non sempre riusciamo ad ottenere quelle risposte che ci aspettiamo. Servono interventi ed impegni più forti.

Patrizio De Martin – Direttore UNAIE – Riferisce sugli incontri a Roma della Consulta nazionale per l’emigrazione confermando l’impegno dell’UNAIE attraverso decine di comunicati ed interventi sulla stampa, nella FUSIE, nel CGIE e con i parlamentari eletti all’estero. Ringrazia l’impegno della “Trentini nel Mondo” per il Convegno sulle tematiche del lavoro in Europa ed annuncia prossimo un incontro del Direttivo a Pordenone e di una nuova assemblea della FUSIE a Udine.

Nel 2007 ricorderemo il 40^ di fondazione con un Convengo ed una pubblicazione.

Conclude la serie di interventi il Sen. Aldo Degaudenz sottolineando la necessità di una riflessione sul futuro dell’UNAIE rispetto ai cambiamenti del nostro tempo.

 

 

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