2340 ARGENTINA e BOLIVIA FIRMANO STORICO CONTRATTO PER IL GAS

20061022 21:52:00 webmaster

di Tito Pulsinelli (da Caracas – Venezuela)

Argentina e Bolivia hanno firmato un contratto per la fornitura di gas per i prossimi 20 anni. La firma apposta da Kirchner ed Evo Morales nella città di Santa Cruz, in un momento molto critico per il governo di La Paz, oltre a un fermo sostegno politico, significa anche un’entrata garantita di 32,2 miliardi di dollari, più altri 7,9 miliardi per la commercializzazione del gas naturale.

Il contratto, considerato il più importante degli ultimi dieci anni, prevede l’esordio dell’argentina Enarsa nell’esplorazione, trivellazione ed estrazione in Bolivia, e della boliviana YPFB nel trasporto e commercializzazione del gas attraverso il Gasoducto del Nordeste Argentino (GNA).

L’accordo tra le due società statali prevede l’estrazione ed invio di 30 milioni di metri cubi di gas al giorno, dopo un investimento di circa 1 miliardo di dollari. Attualmente la Bolivia invia in Argentina solo 4 milioni e mezzo di metri cubi.

Questo accordo strategico sopravviene nel momento in cui la Bolivia è alle prese con la prima e grave offensiva destabilizzatrice che -come scosse telluriche a catena- mira ad annullare i risultati concreti della svolta politica e sociale diretta da Evo Morales.
Le elites tradizionali interne, i loro alleati internazionali degli Stati Uniti ed inglesi, i servizi segreti cileni e l’oligarchia brasiliana, agiscono in maniera convergente per cancellare il decreto di nazionalizzazione dei giacimenti (ma non degli impianti) e per abortire l’Assemblea Costituente.

Di fronte a questa morsa ferrea, l’iniziativa dell’Argentina sblocca la situazione e mette la brasiliana Petrobras di fronte alle sue responsabilità: possono trattare, non pretendere la resa del governo di Evo Morales.
Repsol e Petrobras devono atterrare nella realtà contemporanea: i prezzi che pagavano fino a tre mesi fa alla Bolivia appartengono al passato.

L’altra buona notizia è che l’Uruguay concede due dei suoi porti alla Bolivia per facilitarne le importazioni e le esportazioni. E’ una risposta concreta, di rilevante importanza per la Bolivia e la sua necessità vitale di uno sbocco sul mare. L’offerta di Montevideo contribuisce ad aggirare e neutralizzare le tergiversazioni del Cile e del Perù,che, oltre la retorica diplomatica, non hanno nessuna intenzione di permettere alla Bolivia l’accesso al mare.
Soprattutto in questa fase, quando Alan Garcia è prono a Bush, e i servizi segreti militari cileni complottano in piena luce del sole a La Paz.

 

 

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