2384 Il Ministro degli Esteri D'Alema chiude “Terra Madre” e sul Salone del Gusto di Torino

20061101 15:01:00 webmaster

D’Alema:”L’Italia vuole aprire i suoi mercati anche ai prodotti di qualità che vengono dal terzo mondo”

TORINO – E’ calato il sipario su "Terra madre", l’assemblea delle Comunità del cibo. Nel salutare le migliaia di delegati in partenza, la presidente della Regione, Mercedes Bresso, dall’enorme palco montato all’Oval ha sostenuto che "Terra Madre sta diventando progressivamente una realtà sempre più importante per il mondo, e pochi potranno ignorare l’esistenza di questa rete, una rete materiale che si è consolidata".
"A Torino – ha aggiunto Bresso – è esplosa la consapevolezza che esiste un dovere sociale nei confronti di chi ha conservato i prodotti e i saperi tradizionali. I produttori hanno ripreso consapevolezza che il loro lavoro è ben fatto. Tra due anni Terra Madre sarà ancora più bella". Alla cerimonia è intervenuto anche il ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, il quale ha sostenuto che "se il negoziato Doha Round sull’agricoltura si arenasse per l’egoismo dei Paesi più ricchi, ci sarebbe un grave rischio per l’equilibrio mondiale.

L’Italia vuole aprire i suoi mercati anche ai prodotti di qualità che vengono dal terzo mondo, siamo contrari a un protezionismo che sarebbe dannoso innanzitutto per i consumatori".
"Il nostro Paese – ha ricordato D’Alema – si è battuto per la riforma della Politica agricola comune, che prima accoppiava i contributi alla quantità del prodotto senza guardare alla qualità. Invece, via via il sistema degli aiuti europei si orienterà verso la difesa del paesaggio agricolo, premiando i contadini che lavorano in montagna, tutelando l’assetto idrogeologico e difendendo produzioni tradizionali. Dobbiamo smantellare, insomma, il sistema dei sussidi, puntare sulla qualità. Buono, pulito e giusto è uno slogan valido per costruire un ordine mondiale diverso e orientare la politica di un grande Paese come l’Italia".
"Siamo molto soddisfatti per il successo di pubblico che hanno riscontrato Salone del Gusto e Terra madre. Le due manifestazioni spingono alla riflessione, alla conoscenza di luoghi e culture diverse", ha detto poi Mercedes Bresso, durante la conferenza stampa conclusiva sul Salone del Gusto 2006.
Bresso ha poi precisato che "non si tratta solo di un evento mangereccio, e neanche del mercato della convenienza, ma di una rassegna per trovare prodotti rari e di qualità difficilmente reperibili altrove. Quindi, se alcuni sono più cari di quanto ci si aspetta, bisogna considerare che si non si tratta di un prezzo di mercato ma di un prezzo equo, dietro al quale ci sono tutti gli sforzi economici che i piccoli produttori, che vengono da Paesi poveri del mondo, devono affrontare per potere presenziare al Salone". Per abbassarli auspica l’intervento degli enti pubblici, italiani e stranieri: "E’ necessario il loro sostegno economico ai produttori, altrimenti è normale che il prezzo alla vendita aumenti, trattandosi di piccole aziende che, per la maggior parte, vengono da molto lontano, portando ridotte quantità di cibi".
Novità in vista per il 2008. “Nelle prossimi edizioni – ha annunciato Bresso – allargheremo gli spazi, vista la densità di visitatori di quest’anno, allestiremo un padiglione in più che collegherà Lingotto e Oval, intensificheremo i rapporti fra istituzioni e produttori, per facilitarli sempre più la partecipazione. Si potrebbe anche pensare, per il futuro, a una suddivisione dei prodotti effettuata seguendo il criterio della georeferenziazione, piuttosto che quello della suddivisione merceologica".
Carlo Petrini, presidente di Slow Food internazionale, ha dal canto suo evidenziato che "tra Salone e Terra Madre c’è stata una bella sintonia. Non si è creata quella dualità che era possibile tra un’operazione etica, come è la rete mondiale dei produttori di tutto il mondo, e l’altra di interesse gastronomico. Ci sono stati anche punti di contatto, per esempio un convegno con 600 spettatori sull’agricoltura sostenibile e la dignità umana".
Si lavora, infine, per mitigare l’impatto ambientale dei tanti rifiuti lasciati in eredità del Salone. "Il Politecnico di Torino – hanno annunciato Bresso e Petrini – sta mettendo a punto un progetto che sarà sperimentato nel 2007 a Slow Fish e Cheese per arrivare ad ottenere la certificazione ambientale per il Salone del Gusto 2008".

(Inform/Eminotizie)

 

 

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