2411 Gianni Pittella: UTILIZZARE AL MEGLIO I FONDI EUROPEI EVITANDO GLI ERRORI DEL PASSATO

20061109 10:45:00 webmaster

L’iniziativa del prossimo 10 novembre promossa a Bari dall’Anci sulla nuova programmazione dei fondi strutturali e il ruolo degli Enti Locali, offre interessanti e attualissimi spunti di riflessione e di proposta. Per non disperdere la grande opportunità che l’Unione Europea ci offre per i prossimi sette anni -circa 18 miliardi di euro solo per le regioni del Mezzogiorno- è necessario evitare alcuni errori del passato e cogliere le novità proposte dai nuovi regolamenti e dalle linee guida indicate a livello europeo.

Riassumerei in 6 punti le direttrici da seguire:

1) Accelerare i tempi della definizione dei programmi regionali e nazionale, ancorandoli agli orientamenti della strategia di Lisbona e Goteborg (ricerca, formazione, ambiente, innovazione, grandi reti);

2) Non dar corpo alle ombre dei cosiddetti partiti neocentralistici e regionalistici. Le regioni hanno piena titolarità nella programmazione e nella attuazione, la esercitino valorizzando la cooperazione con gli enti locali e gli attori socioeconomici. Si dotino di banche progetti, e perseguano, in collaborazione col Governo, una giusta e indispensabile finalità di coordinamento e di regia su alcune missioni che hanno valenza sovraregionale;

3) Valorizzare appieno la scelta effettuata dal Governo centrale di programmare insieme le azioni sostenute dai fondi europei e dai fondi nazionali per le aree svantaggiate;

4) Utilizzare gli strumenti della sovvenzione globale e degli accordi di programma per dare sostanza al partenariato interistituzionale e pubblico – privato, esaltando il ruolo di Città, Comuni, Province, attori socioeconomici, società per lo sviluppo, organizzazioni non governative;

5) Garantire uno spazio adeguato alle politiche di riqualificazione urbana nell’ambito dei documenti strategici, coinvolgendo le istituzioni locali sia nella fase della programmazione che in quella della realizzazione degli interventi;

6 ) Vi sono alcuni terreni di cooperazione che travalicano i confini regionali e su cui vale la pena di spendersi attivando una sinergia e riservando una quota di fondi mirati a progetti multiregionali. Penso alle infrastrutture fisiche (altrimenti l’idea della piattaforma logistica del mediterraneo rimarrà uno slogan), penso alle infrastrutture telematiche (internet ad alta velocità in tutto il Mezzogiorno), penso alla sicurezza (la video sorveglianza va assicurata in tutti i maggiori centri urbani del Sud e sulle grandi arterie), penso alla creazione di un’agenzia per la educazione alla imprenditorialità (non sarebbe il caso di rispolverare la esperienza riveduta e corretta della legge 44?), penso al trasferimento incentivato di competenze (ricercatori) dalle università e dai centri di ricerca alle imprese, e penso alla cooperazione tra le regioni del Mezzogiorno e i nuovi Stati membri dell’Ue sul versante della internazionalizzazione e del partenariato.

L’esperienza di questi anni ci dice che l’uso migliore dei fondi europei lo hanno fatto quei Paesi che hanno adottato il principio della concentrazione. Il Regno Unito ha speso quasi tutto per la ricerca e il capitale umano. L’Irlanda per le infrastrutture di trasporto. Noi dobbiamo farne tesoro, abbandonando le residue tentazioni alla polverizzazione, e puntando ad ottimizzare le risorse su grandi progetti che diano valore aggiunto all’intero territorio. Ce la faremo? La lettura dei primi documenti elaborati da alcune regioni (la Campania ad esempio) mi induce ad una qualche fiducia. Ma occorrerà essere determinati. La posta in gioco è altissima e fra sette anni se non avremo vinto questa sfida, non avremo un filo di voce per farci valere sui tavoli di Bruxelles.

Gianni Pittella
Membro delle commissioni Bilanci ed Economica
del Parlamento europeo

 

 

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