2405 USA: Bush dimezzato dal voto La Camera ai democratici

20061108 10:15:00 webmaster

Ancora incerto il voto al Senato

I democratici hanno conquistato la maggioranza nella Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, ma la maggioranza al Senato resta in bilico: conquistarla, per i democratici, appare estremamente difficile. Con solo una manciata di corse aperte, restano da assegnare quelle, decisive, in Tennessee, Virginia, Missouri e Montana: se ne vincono due, i repubblicani, che hanno già perso tre seggi (Pennsylvania, Rhode Island e Ohio), mantengono la maggioranza e, finora, sono in vantaggio in tre su quattro.

Sul fronte dei Governatori, altro successo dei Democratici: dopo 12 anni riconquistano la maggioranza degli Stati, un fattore decisivo per le elezioni presidenziali del 2008.

Alle 7,30 di mercoledì mattina i seggi già assegnati alla Camera assegnati sono 220 ai democratici e 180 ai repubblicani, su un totale di 435: la maggioranza è di 218 e dunque i Democratici si sono già assicurati la maggioranza assoluta della Camera. Il presidente uscente Dennis Hastert, repubblicano, rieletto nell’Illinois, ha già ammesso che a guidare la Camera sarà da gennaio la leader dei democratici Nancy Pelosi, una donna, per la prima volta, e, per la prima volta, un’italo-americana.

Il voto di midterm è stato dunque una bocciatura per il presidente George W. Bush, soprattutto per la guerra in Iraq, e di ‘punizione’ dei corrotti, numerosi specialmente nelle file repubblicane. Nonostante l’impopolarità del presidente e gli scandali, i repubblicani, pero’, non sono crollati: difendevano margini di 15 seggi alla Camera, dove si devono rinnovare tutti e 435 seggi, e di 6 seggi al Senato, dove i seggi in palio sono solo 33 su 100.

Secondo i rilevamenti della Cnn, la corruzione a Washington, sia economico-finanziaria che morale-sessuale, è stato il tema di fondo che ha orientato le scelte degli elettori americani. E i temi di portata nazionale hanno dominato l’attenzione rispetto a quelli locali. Il 42% degli elettori interpellati dalla Cnn hanno detto che la corruzione a Washington era la principale preoccupazione: una priorità che, gemellata con l’opposizione alla guerra in Iraq, è stata negativa per i repubblicani, che sono stati coinvolti in varie vicende giudiziarie negli ultimi tempi. Il terrorismo sarebbe il secondo tema rilevante (40%) e l’ economia il terzo (39%), mentre l’Iraq è, nelle cifre della Cnn, solo al quarto posto (37%). Tutti elementi negativi per il partito repubblicano.

Il presidente – ha riferito un suo collaboratore – è stato ”molto deluso”. Bush non ha fatto commenti a caldo e non ha chiamato candidati vincitori o sconfitti. Ha fatto annunciare che terrà una conferenza stampa alle 13.00 locali, le 19.00 italiane.

Ma ciò che è meglio è che la nuova leader della nuova maggioranza democratica alla Camera, Nancy Pelosi, destinata a diventare la prima donna presidente di uno dei rami del Conmgresso federale nella storia degli Stati Uniti, ha subito sollecitato un cambio della politica nazionale in Iraq, sottolineando come l’esito delle elezioni di medio termine abbia dimostrato che per gli elettori americani è venuto il momento di voltare pagina. Originaria di San Francisco, miliardaria ma liberal convinta, famosa per le sue convinzioni progressiste e per la chiara presa di posizione a favore di un ritiro graduale delle truppe di stanza dal 2003 nel Paese arabo, la battagliera parlamentare democratica ha avvertito che continuerà a premere affinchè i soldati Usa siano richiamati in patria.

 

 

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