2492 Ricontiamo le schede degli italiani all'estero!

20061208 13:36:00 webmaster

Una storia dimenticata. Accantonata forse fin troppo presto. Lo scandalo che fu sollevato da Il Giornale sul voto degli italiani all’estero riemerge oggi con grande attualit࠮el giorno in cui la Giunta del Senato ha deciso di ricontare le schede bianche e nulle. E allora perch蠮on fare lo stesso anche con i nostri connazionali nel mondo?

di Alfredo Iannaccone (Global Press)

Schede già pronte, una sorta di "kit all’insegna del tutto compreso" che fece gridare allo scandalo ma che poi, stranamente, finì nel dimenticatoio. Come spesso, troppe volte succede in Italia. Pochi, e forse non è un bene, si ricordano oggi dell’inchiesta sollevata qualche mese fa da Il Giornale e dal repoter Luca Telese che era riuscito con grande astuzia e professionalità a strappare dichiarazioni sconcertanti a un certo Antonio Bruzzese, responsabile Inca Sudamerica, che rivelò come in America Latina settimane prima del voto dei nostri connazionali all’estero si respirasse un clima surreale, di come, a suo dire, le poste del Venezuela gli offrirono ben 10mila tagliandi elettorali da trasformare in voti già pronti. Una offerta che Bruzzese rifiutò ma che, dichiara oggi il Giornale con un interrogativo allarmante ma fin troppo realistico, quanti seppero non accettare?

L’inchiesta di Luca Telese, al di là della verità, pone una questione molto interessante con una frase che non lascia spazio a dubbi. Al di là della prima e non perfetta esperienza del voto degli italiani all’estero, lacunosa nell’organizzazione e non priva di difetti, perchè ad oggi si è deciso di ricontare le schede bianche e nulle al Senato e invece nessuno ha osato minimamente pensare di fare lo stesso anche per gli Italiani nel Mondo? Forse davvero i nostri connazionali all’estero sono figli di un dio minore? Non è bastato che il loro voto si trasformasse nel perfetto ago della bilancia, non è bastato che siano stati loro alla fine a consegnare la vittoria a Romano Prodi? Vera o non vera la storia dei "pacchetti già pronti", una cosa resta da accertare: ovvero la verità. E la sola puzza di bruciato avrebbe dovuto indurre e deve indurre oggi ad andare fino in fondo per capire davvero se c’è stato quell’incendio di cui alcuni parlano oppure se si è trattato di qualche episodio isolato che non ha condizionato il risultato finale.

Le parole di Bruzzese risuonano però e lasciano attoniti: le vogliamo riportare, per far riemergere una storia che forse in un clima di dietro-front e riconteggi vari non andava affatto accantonata.
"Ma davvero lei – diceva ancora Bruzzese al giornalista Luca Telese – non ha capito come funzionava? La metà degli aventi diritto manco sapevano che potevano votare. Con i tagliandi si andava al seggio, e si votava direttamente». E se gli chiedevi del documento, l’uomo dell’Inca rideva amaro: «Macché documento! Si vede che lei non ha idea di cosa è successo qui».

Pochi ricordano anche la questione legata alla senatrice Mirella Giai, figura di prestigio della comunità italiana in Venezuela. Un’altro episodio messo a tacere, insabbiato, che meriterebbe quanto meno ulteriori approfondimenti.

Insomma secondo Il Giornale la Giai aveva in realtà vinto le elezioni nella sua Circoscrizione e questo traspariva da un dialogo tra Norberto Lombardi e la stessa Giai, riportato poi da un documentario di Sky, tra l’altro mai trasmesso, Hermanos de Italia. Insomma i voti della Giai erano stati spostati altrove per una strana e terribile, ripetiamo sempre secondo Il Giornale, logica di partito e di potere. Una logica spietata visto che secondo i bene informati la Giai aveva anche presentato ricorso. Un ricorso mai neanche preso in considerazione. Insomma ad oggi se davvero i conti non tornano è il caso di lasciare da parte il voto degli Italiani all’Estero e di non includerlo nel riconteggio?

Il riconteggio deciso ieri dalla Giunta del Senato

Sono circa 700mila le schede che saranno esaminate dal Senato tra le bianche, le nulle e le contestate nelle sette regioni in cui sarà effettuata la verifica. In particolare le bianche sono 292mila, le nulle 395mila mentre le contestate sono 250. A queste vanno aggiunti i voti nulli, circa 2mila. A giudizio del senatore di Forza Italia, Lucio Malan, questo lavoro "sarà avviato prima di Natale". Il via libera al riesame delle schede nulle, bianche e contenenti voti nulli o contestati è arrivato dalla giunta per le elezioni del Senato. Si partirà dalle sette regioni in cui il distacco tra le due coalizioni era più ridotto: Calabria, Campania, Lazio, Lombardia, Puglia, Sicilia e Toscana. Il ministro per l’Attuazione del Programma, Giulio Santagata, in una intervista al Messaggero, sottolinea che "L’Unione non deve temere il riconteggio del Senato. Anzi tiriamo un sospiro di sollievo perché così si rasserena il clima avvelenato sin dalla notte del 9 aprile da sospetti e diffidenze. Crediamo che questo riconteggio possa restituire serenità non solo alla maggioranza, ma a tutto il Paese". Soddisfatto il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che, però, insiste nella richiesta di ricontare tutte le schede: "Questa decisione è un primo passo positivo soprattutto perché è stata presa all’unanimità. Ma io insisto, dobbiamo ricontare tutte le schede, bianche e nulle". Una posizione condivisa anche dall’ex ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu: "E’ una decisione saggia e utile, ma non riguarda in alcun modo l’operato del ministero dell’Interno". Decisamente compiaciuto Enrico Deaglio, il direttore di Diario, che con la sua inchiesta ha sollevato la questione delle schede bianche. "Ora io partecipo dell’accusa di diffusione di notizie false e tendenziose insieme all’intera Giunta del Senato…" ha detto Deaglio che è indagato dalla Procura di Roma con l’accusa di aver diffuso notizie false attraverso il suo dvd "Uccidete la democrazia".

 

 

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