2491 LE REAZIONI DELLA DESTRA: "CGIE:CHE DELUSIONE!"

20061208 13:28:00 webmaster

Il Cgie si è riunito a Roma, all’Hotel Villa Carpena

"Può un ente di governo che dovrebbe difendere gli interessi di tutti gli italiani residenti all’estero, essere tutto di un solo colore politico?"
di Ricky Filosa

E dire che sono rimasto a Roma fino adesso – sarei dovuto partire per Santo Domingo giorni fa – per assistere all’Assemblea Plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’estero, riunito a Roma. Chissà che cosa mi aspettavo, chissà che cosa ci aspettavamo tutti: invece, delusione totale. Un nulla di fatto, uno zero assoluto.

La giornata delle votazioni di Segretario Generale, Vicesegretario, e delle più alte cariche del Consiglio, è stata assai movimentata. Ancora una volta la sinistra ha arraffato tutto ciò che si poteva arraffare, allo stesso modo con cui ha occupato tutte le più alte cariche dello Stato.

Una risicata maggioranza ha deciso brutalmente di far valere la legge dei numeri, ed ha rinsaldato una vera e propria maggioranza bulgara. Colpi di scena durante la votazione del Segretario per l’Area Anglofona extra europea: Sorriso ha perso di tre voti contro Rapanà; Schiavone è stato eletto nel Comitato di Presidenza del Cgie. Ma forse, anche qui , c’era da aspettarselo.

Francesco Pascalis, UDC Australia
Per la nomina di Carozza a Segretario Generale sono state necessarie due votazioni. La prima è infatti risultata nulla poiché, in base all’articolo 9 della Legge Istitutiva del Cgie, numero 368 dell’89 modificata dalla 198 del ’98, serviva la maggioranza assoluta che non è stata raggiunta. Con 87 votanti, 6 assenti, 42 voti per Carozza, 38 per Santellocco, 1 per Losi e 6 schede bianche, non è stato dunque raggiunto il quorum. Con la seconda votazione si è potuto raggiungere il risultato ed eleggere il nuovo Segretario: infatti , sempre in base alla normativa vigente, per la seconda votazione è sufficiente anche la maggioranza relativa. Carozza è stato eletto con 86 votanti e 7 assenti: 49 voti sono andati a Carozza, 31 a Santellocco, 6 schede sono risultate bianche.

In ogni caso, la minoranza di centrodestra ha dimostrato di saper essere compatta al momento del voto, e questo dimostra che fra le forze dell’opposizione c’è la voglia di unirsi contro questa maggioranza autoritaria che non lascia nemmeno un minimo di spazio a chi non ha la sua stessa visione politica.

A questo punto il Cgie, che vede come nuovo Segretario Generale un alto funzionario del partito dei DS, è un organismo di parte che si delegittima. A nulla sono valse le discussioni su Silvana Mangione, che non è stata nemmeno candidata: il suo nome, come spesso succede con quelli che vengono fuori prima degli altri , è stato bruciato: in più di una votazione, poi, è stata inserita fra i candidati, ma non ha raggiunto mai più di qualche voto.

Guglielmo Picchi, deputato di Forza Italia eletto nella circoscrizione estero Europa, era presente ai lavori dell’Assemblea, e ha dichiarato "La sinistra ha ancora una volta dimostrato il suo attacamento alle poltrone e la totale chiusura alla partecipazione democratica dell’opposizione". Picchi e tanti altri non parteciperanno all’ultima giornata di questo Consiglio Generale in segno di protesta, contro l’egemonia della sinistra.

In effetti, è difficile dare un giusto peso politico ed una dignità ad un organismo che è composto prevalentemente da comunisti: meglio, da un’unica parte politica. Ma allora, che fare? Difendere il Cgie ad oltranza ha ancora senso? Lo avevamo già scritto: il compito del Cgie – del Segretario Generale ma in realtà di tutti i consiglieri – deve essere quello di saper trovare una migliore distribuzione politica all’interno del Consiglio. Anche il nuovo Segretario Generale Carozza ha dichiarato al sottoscritto che in futuro si dovrà trovare un miglior equilibrio fra le forze politiche presenti nel Cgie. Noi siamo contenti, ma ci domandiamo: in futuro, quando? Non era adesso la migliore opportunità per poter rivedere i pesi politici all’interno per esempio del Comitato di Presidenza? E invece, nisba.

Se il Cgie deve essere un organo che non conosce obiettività, che disprezza il contributo politico della minoranza, che non riesce a capire che gli italiani residenti all’estero non sono tutti bolscevichi, allora a cosa è servito difendere il Consiglio Generale? A cosa è servito il dibattito fra i partiti, fra le associazioni, fra i consiglieri di Comites, Intercomites e Cgie?

Insomma, lo ripetiamo: il Cgie è un organo importantissimo, vitale, che ha funzione di raccordo fra i Comites di tutto il mondo ed il Parlamento: ma può un ente di governo che dovrebbe difendere gli interessi di tutti gli italiani residenti all’estero, essere tutto di un solo colore politico?

Forse è stato anche per questo che, amareggiati per la situazione e certamente delusi e scoraggiati, un gruppo di consiglieri appartenenti alla minoranza – fra i quali anche Gian Luigi Ferretti – hanno deciso ad un certo punto di non partecipare più alle votazioni:tanto sarebbe stato inutile. "A nome di un gruppo di consiglieri – ha dichiarato Ferretti davanti all’Assemblea – dichiaro che, visto che dei bambini dispettosi non ci lasciano giocare con il loro giocattolo, noi non parteciperemo più a nessuna votazione." Non c’era altro da fare.

Con le elezioni di questo Consiglio Generale, ci si è resi conto che così non si può continuare. C’è ancora tanto da cambiare. Ma quanto tempo dovrà passare? Gli italiani del mondo che non la pensano come Narducci, Carozza, e compagnia, si stanno chiedendo questo, ed ormai sono stanchi di aspettare.

 

 

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