2480 POLITICA ITALIANA: No agli ultimatum, Casini (UDC): «La Cdl non c'è più»

20061205 13:20:00 webmaster

«La Cdl non ha più senso». E «i vertici se li facciano loro». «Loro» nel senso di Berlusconi, Fini e Bossi. Pierferdinando Casini liquida così l´ultimatum inviatogli dal leader di Forza Italia dopo il bagno di folla si piazza San Giovanni. Berlusconi, all´indomani della manifestazione del centrodestra, aveva lanciato il suo ultimo messaggio al centrista ribelle volgendo in minaccia la parabola evangelica del vitello grasso: «Se c’è un ritorno si manifesti in tempi rapidi. Perché altrimenti, poi, il vitello lo usiamo per altre cose».

Casini, che a tornare nella casa del padre non ci pensa proprio, replica con la fermezza e il bonario sarcasmo di chi pensa che il tempo gli darà ragione: «Farò una dichiarazione d’amore: anche quando Berlusconi usa toni padronali e mi dà del vitello grasso e parla di ultimatum mi è simpatico». Sulla manifestazione di sabato, però, l´ex presidente della Camera va giù duro: «Il ritualismo della Cdl, quello dei vertici così come quello del palco di San Giovanni per me fa parte del passato e non di una prospettiva politica del presente». E a chi pensasse di fare a meno di lui, ricorda: «Il centrodestra senza l’Udc resterebbe all’opposizione per i prossimi venti anni, ma nessuno è così sciocco da pensare una cosa di questo tipo».

Il problema è che ogni parola, ormai, apre una nuova lacerazione nel centrodestra. Casini e il segretario Udc Cesa sostengono l´esistenza, alla luce dei fatti, di due distinte opposizioni? Ecco il leghista Maroni che replica con un aut aut secco : «No, non esistono due opposizioni, esiste un’unica opposizione che è divisa e l’Udc dovrà decidere: o sta con la gente che ha manifestato a Roma o va oltre». Si va avanti così, con strappi che non diventano mai lacerazioni definitive. Perché se ancora Cesa punzecchia Berlusconi sostenendo ci considerarlo solo il leader di Forza Italia, l´azzurro Sandro Bondi lo riprende ma non lo censura: – «Berlusconi è il leader dell’opposizione», puntualizza. Ma poi apre la porta del perdono: «Noi non vogliamo fare a meno dei centristi, anzi chiediamo all’Udc di impegnarsi con noi per andare oltre la Casa delle Libertà, cioè verso il Partito unitario della Libertà che si ispiri al Partito popolare europeo».

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