2502 INTERVISTA A ELIO CAROZZA

20061208 14:14:00 webmaster

di Ricky Filosa

Elio Carozza, Lei è il nuovo Segretario Generale del Cgie. E’ soddisfatto?

Pienamente soddisfatto. Felice , contento, naturalmente teso – perchè la votazione è stata abbastanza complicata – tuttavia credo sia stata una elezione netta, chiara, trasparente, che ha dimostrato a chi pensava che il cgie fosse morto, esattamente il contrario: il cgie è molto vivo, e le aree che vi convivono vogliono contare e si vogliono confrontare. Credo che non ci sia migliore occasione per dire che da ciò è venuto fuori il nuovo segretario generale.

Le polemiche che ci sono state nei mesi scorsi, Cgie sì o Cgie no, sono concluse per sempre?

Questo Cgie è vivo più che mai e lo ha dimostrato. Il dibattito non è chiuso: molto dipende da questo consiglio, da come saprà rispondere nell’immediatezza alla nuova complessa rappresentanza degli italiani nel mondo. Questo consiglio fino a ieri era il "parlamentino" degli italiani nel mondo: ora non lo è più. Oggi il Parlamento italiano all’interno ha i propri eletti, ma il Consiglio Generale ha senza alcun dubbio un ruolo ancora più importante oggi: deve da una parte rafforzare il ruolo dei parlamentari, dall’altra è l’unico strumento che possa raccordarsi col territorio,col mondo associativo, coi Comites e con tutto ciò che fa movimento. L’incontro con i giovani è la dimostrazione di quanto può fare il Cgie se lavora su meriti. La mia azione sarà prima di tutto quella di assicurare una continuità ed assumere il ruolo – cosa non facile – del successore di Narducci, che è stato un grande segretario di questo consiglio.

Ci sarà più spazio per i giovani nel futuro del Cgie?

Le dico la mia opinione personale, e le assicuro che non è affatto dovuto a questione di opportunità: io lavoro per gli italiani del mondo da 30 anni. Sono stato sempre tra coloro che erano contro le quote. Credo però che il nuovo Cgie debba trovare gli strumenti per facilitare la presenza di donne e di giovani in questo organismo. E’ un’urgenza per l’Italia. Se non facciamo questo sforzo rischiamo di non dare al paese Italia l’allerta che ci stiamo distaccando dagli italiani che vivono nel mondo. Se c’è un ruolo da assumere deve essere proprio quello: guardare al futuro, e per farlo dobbiamo considerare i giovani e l’enorme sensibilità che , devo dire, hanno le donne.

La parte politica del centordestra vorrebbe più spazio. Il Cgie rappresenta davvero la visione politica degli italiani nel mondo? Non è troppo sbilanciato a sinistra?

E’ un dato di fatto. In questa nuova fase dobbiamo riconoscere le diverse realtà di valori che esistono in questo Consiglio. Sono tra coloro che sono convinti che bisogna dare a questo consiglio, in particolare al Comitato di Presidenza, una rappresentanza più equilibrata. Mi auguro che esista in questo consiglio un parallelismo rispetto al voto. Qui devo fare un appello ai nostri amici del centrodestra: discutiamo sui meriti. Non possiamo discutere sui posti. La mia elezione credo sia stata più limpida possibile, perchè non c’è stato nessun mercanteggiamento fra noi e l’area che non è la mia. Ne sono orgoglioso. Ho apprezzato moltissimo la candidatura della loro parte, però ora dobbiamo tornare a discutere sui meriti: credo che su questi noi possiamo ottenere molto di più, e quindi trovare anche un equlibrio politico del Cgie.

 

 

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