2550 CGIE, Norberto Lombardi: superare le scissioni

20061212 11:57:00 webmaster

(da Newsitaliapress)

Roma – "Le scissioni ci sono state ma dobbiamo lavorare per superarle". E’ Norberto Lombardi, membro CGIE in rappresentanza dei Democratici di Sinistra (DS), che parla, al termine della due giorni dell’Assemblea Plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE) tenutasi il 6 e 7 dicembre. Lombardi, l’uomo di mediazione per eccellenza della maggioranza di centro-sinistra del CGIE, messo all’angolo, per sua stessa ammissione, come gli altri mediatori, quelli della minoranza, guarda avanti.

Dunque, un CGIE spaccato, Professor Lombardi?
E’ indiscutibile che ci siano state delle scissioni, anche se credo che ognuno di noi stia usando la sua legittima facoltà di esprimere la sua identità politica. Il CGIE si trova in un momento delicato, deve essere ridefinito, ed è necessario fare appello ad una maggiore responsabilità istituzionale. Tuttavia la domanda fondamentale non riguarda il merito e la fisionomia del CGIE ma gli spazi di azione della minoranza. A me la risposta sembra ancora positiva e la si può individuare nella nuova legge sul CGIE che dovrebbe istituire un sistema, un criterio di limitazione del modo della composizione degli organismi dirigenti per dare spazio alla minoranza. Sul piano concreto, invece, io penso che si debba aprire una fase costituente nel contesto della quale sciogliere nodi sostanziali, quali la natura e la funzione reale del CGIE, che rapporto debba avere il CGIE con i Comites, che sintesi di problemi deve operare su base nazionale e continentale e che rapporto debba avere con la delegazione parlamentare, inoltre quale sviluppo dare alla conferenza Stato-regioni e il ruolo da attribuire ai giovani e alle donne. E’ a queste cose che si deve dare una risposta.

Si è parlato di occupazione del CGIE da parte dei partiti.
Il disagio c’è e sarebbe sbagliato non leggerlo. Io penso che ci siano le prove sul fatto che le aree giocano un ruolo importante, di amalgama di un organismo che non può vivere in modo puramente assembleare. Si devono mettere insieme persone che provengono da esperienze diverse, trovare un equilibrio tra organizzazioni sindacali e mondo associativo.

Si è sentita la mancanza di una mediazione, sia da parte del centro-sinistra che da parte del centro-destra. Si è avuta l’impressione che gli uomini di mediazione siano stati messi agli angoli.
E’ mancata la saldatura di una mediazione che si era già sviluppata. Hanno avuto prevalenza legittimi interessi particolari sia da una parte che dall’altra. Qualcuno che amalgami ci vuole.

 

 

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