20061215 12:50:00 webmaster
ROMA aiseEminotizie – È giunto ieri pomeriggio in Senato il maxi emendamento preparato dalla Commissione Bilancio che in un solo articolo compostione della rete diplomatico-consolare alle risorse per l’informazione, dalla previdenza al rilascio dei documenti, il maxi emendamento contiene specifiche disposizioni o da 1400 commi condensa la Legge Finanziaria per il 2007 su cui il Governo ha posto la questione di fiducia che, è stato confermato, verrà votata tra venerdì sera e sabato mattina.
Dalla ristrutturazione della rete diplomatico-consolare alle risorse per l’informazione, dalla previdenza al rilascio dei documenti, il maxi emendamento contiene specifiche disposizioni che interessano direttamente le collettività italiane all’estero a cominciare dalla disposizione contenuta nel comma 947 secondo cui "per le politiche generali concernenti le collettività italiane all’estero, la loro integrazione, l’informazione, l’aggiornamento e la promozione culturale a loro favore, la valorizzazione del ruolo degli imprenditori italiani all’estero nonché il coordinamento delle iniziative relative al rafforzamento e alla razionalizzazione della rete consolare, è autorizzata la spesa di 24 milioni di euro per l’anno 2007 e 14 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009".
Quanto alla ristrutturazione e alla valorizzazione delle rappresentanze diplomatiche, il comma 404, alla lettera g, prevede "l’avvio della ristrutturazione, da parte del Ministero degli affari esteri, della rete diplomatica, consolare e degli istituti di cultura in considerazione del mutato contesto geopolitico, soprattutto in Europa, ed in particolare all’unificazione dei servizi contabili degli uffici della rete diplomatica aventi sede nella stessa città estera, prevedendo che le funzioni delineate dagli articoli 3, 4 e 6 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 marzo 2000, n. 120, siano svolte dal responsabile dell’ufficio unificato per conto di tutte le rappresentanze medesime".
Secondo quanto disposto dal comma 568, relativo al personale della Farnesina, la Finanziaria autorizza, a decorrere dal 2007, una spesa di 6 milioni di euro "da destinare, attraverso la contrattazione collettiva nazionale integrativa, all’incentivazione della produttività del personale delle aree funzionali in servizio presso il Ministero degli affari esteri in relazione all’incremento dei compiti ad esso assegnati e connessi al supporto delle missioni umanitarie, di stabilizzazione e di ricostruzione in atto, di cui alla legge 4 agosto 2006, n. 247, e al decreto-legge 28 agosto 2006, n. 253, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 ottobre 2006, n. 270, ivi incluse la gestione e l’amministrazione degli interventi".
Quanto ai contrattisti, il comma 1321 stabilisce che "per assicurare il rispetto degli obblighi derivanti dagli impegni assunti in sede europea finalizzati al contrasto della criminalità organizzata e dell’immigrazione illegale, per le esigenze connesse alla componente nazionale del "Sistema d’informazione visti", nei limiti dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 5, del decreto-legge 14 marzo 2005, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 maggio 2005, n. 80, il contingente degli impiegati a contratto degli uffici all’estero, di cui all’articolo 152 del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, e successive modificazioni, è incrementato di non più di 65 unità".
Ancora, per il funzionamento della rete, il comma 569 dispone che "una quota delle maggiori entrate di ciascun anno provenienti dalla applicazione della tariffa consolare di cui all’articolo 56 del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 200, certificate con decreto del Ministro degli affari esteri, nel limite di 10 milioni di euro annui, è destinata al funzionamento e alla razionalizzazione delle sedi all’estero".
Quanto alla razionalizzazione del patrimonio immobiliare italiano all’estero, il comma 1315 prevede che la Farnesina, avvalendosi della collaborazione dell’Agenzia del demanio, entro il 30 luglio dell’anno prossimo dovrà elaborare "un piano di razionalizzazione del patrimonio immobiliare dello Stato ubicato all’estero, procedendo alla relativa ricognizione, alla stima, nonché, previa analisi comparativa di costi e benefici, alla individuazione dei cespiti per i quali proporre la dismissione". Il successivo comma 1316, inoltre, prevede che il Ministero, sulla base del piano citato, individui con proprio decreto "gli immobili da dismettere, anche per il tramite dell’Agenzia del demanio".
Il calcolo della pensione maturata secondo contributi versati in Paesi diversi, caso che interessa molti dei nostri connazionali all’estero, è chiarito nel 779 del maxi emendamento secondo cui "l’articolo 5, secondo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1968, n. 488, e successive modificazioni, si interpreta nel senso che, in caso di trasferimento presso l’assicurazione generale obbligatoria italiana dei contributi versati ad enti previdenziali di Paesi esteri in conseguenza di convenzioni ed accordi internazionali di sicurezza sociale, la retribuzione pensionabile relativa ai periodi di lavoro svolto nei Paesi esteri è determinata moltiplicando l’importo dei contributi trasferiti per cento e dividendo il risultato per l’aliquota contributiva per invalidità, vecchiaia e superstiti in vigore nel periodo cui i contributi si riferiscono. Sono fatti salvi i trattamenti pensionistici più favorevoli già liquidati alla data di entrata in vigore della presente legge".
Come anticipato dal senatore Micheloni alla scorsa plenaria del Cgie, il comma 1323 prevede che dal l giugno 2007 "gli uffici Consolari sono autorizzati a rilasciare e a rinnovare la carta d’identità a favore dei cittadini italiani residenti all’estero ed iscritti al registro dell’AIRE. Il costo per il rilascio e il rinnovo della carta d’identità è fissato in misura identica a quello previsto per i cittadini italiani residenti in Italia".
Infine, l’informazione italiana all’estero. Due i commi al riguardo: nel 720, che prevede il conferimento di contributi alle imprese editrici e alle emittenti radiotelevisive, comunque costituite, che editino giornali quotidiani trasmettano programmi in lingua francese, ladina, slovena e tedesca nelle regioni autonome Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige si prevede, retroattivamente, che "a decorrere dal 1º gennaio 2002 i contributi di cui ai commi 8 e 11 (contributi fissi e variabili) e in misura, comunque, non superiore al 50 per cento dei costi complessivi, compresi gli ammortamenti, risultanti dal bilancio dell’impresa stessa, sono concessi ai giornali quotidiani italiani editi e diffusi all’estero a condizione che le imprese editrici beneficiarie possiedano i requisiti di cui alle lettere b), c), d) e g) del comma 2 del presente articolo. Tali imprese devono allegare alla domanda i bilanci corredati da una relazione di certificazione da parte di società abilitate secondo la normativa dello Stato in cui ha sede l’impresa".
Il comma 1249 che riguarda la riforma dell’editoria prevede invece che "in attuazione del principio costituzionale del pluralismo dell’informazione e al fine di tutelare e promuovere lo sviluppo del settore dell’editoria, il Governo elabora, entro sei mesi dall’approvazione della presente legge, una proposta di riforma della disciplina dello stesso settore. La riforma dovrà essere riferita tanto al prodotto quanto al mercato editoriale e alle provvidenze pubbliche ed essere indirizzata a sostenere le possibilità di crescita e di innovazione tecnologica delle imprese e la creazione di nuovi posti di lavoro, in coerenza con gli obiettivi di finanza pubblica e con la normativa europea. In particolare la riforma dovrà tenere conto della normativa europea in materia di servizi postali, privilegiando quali destinatarie delle agevolazioni tariffarie, le imprese editoriali di minori dimensioni, l’editoria destinata alle comunità italiane all’estero e le imprese no profit". (m.c.aiseEminotizie)
2574-gli-italiani-allestero-nel-maxi-emendamento-alla-finanziaria-al-senato
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2006-1
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