20061213 12:46:00 webmaster
I Cpt? ”In teoria dovrebbero finirci 700mila immigrati”
Il ministro Ferrero al termine del vertice dei paesi europei e africani. Verso una politica coordinata nel mediterraneo occidentale. Uno strumento il microcredito, per cui l’Italia potrebbe utilizzare parte del Fondo per la cooperazione
ALGECIRAS – Si sono raggiunti risultati importanti per il conseguimento dell’obiettivo di una politica migratoria coordinata nel mediterraneo occidentale. Lo ha detto oggi, alla chiusura della conferenza dei 5 paesi europei e dei 5 paesi africani, che si è tenuta ad Algeciras in Spagna, il ministro per la solidarietà sociale Paolo Ferrero.
In particolare ha ricordato l’intenzione dei governi europei, prima la Spagna, di avviare politiche di scambio con i paesi di provenienza degli stranieri. L’immigrazione, ha detto, deve essere multidimensionale, bisogna cioè favorire i processi di rimpatrio e incentivare la collocazione economica degli immigrati che sono stati a lavorare nei paesi europei. Il ministro Ferrero ha anche precisato che quello spagnolo è stato un appuntamento importante per la discussione italiana sulla legislazione: ha poi confermato che entro la fine di gennaio sarà pronta la proposta di legge che modifica la Bossi-Fini e che il processo di discussione con le associazioni del settore è molto avanzato. Dal giro per l’Italia di verifica sulla legge in vigore emergono – ha detto – segnali univoci; persino Confindustria e le piccole aziende insistono per cambiare al più presto delle norme che negli ultimi anni hanno incentivato le entrate illegali. Confindustria e le associazioni delle piccole imprese chiedono nuove norme che eliminino i passaggi burocratici per il permesso di soggiorno e accorcino i tempi: ad oggi, infatti, tra la richiesta dell’azienda e la stipula del contratto passano ancora troppi mesi.
Ferrero ha voluto affrontare anche la questione spinosa dei Cpt, spiegando che sarà la nuova legge a definire nuovi criteri. Non ha parlato direttamente di chiusura ma ha sottolineato che attualmente essi svolgono una funzione improria; l’identificazione dell’immigrato infatti deve avvenire – secondo il Ministro – direttamente in carcere, quando il clandestino viene arrestato evitando in questo modo i passaggi previsti oggi per legge: il fermo, l’arresto e poi la consegna al Cpt per l’identificazione. Questo strumento va superato, ha detto, anche se in modo graduale poiché oggi, potenzialmente, sono 700mila gli immigrati che potrebbero finire nei Cpt.
Ferero infine ha annunciato che il governo è pronto a varare un nuovo decreto flussi a gennaio, sulla cui entità non si è sbilanciato; si stanno facendo verifiche soprattutto con le associazioni imprenditoriali ed agricole che utilizzano in modo prevalente la manodopera stagionale. In ogni caso sia le proprosta in discussione della legislazione italiana che le conclusione del vertice spagnolo vanno nella direzione di cambiare l’approccio dei governi europei: l’mimigrazione non è più considerata transitoria, ma fatto glabale e strutturale. Bisogna dunque favorire processi di scambio tra i paesi e in questo senso molti sono i progetti, tra cui quelli di microcredito. Per quanto riguarda l’Italia, Ferrero si è detto convinto che parte delle risorse per questi progetti potrebbero essere recuperate dal Fondo per cooperazione internazionale, che supera i 600milioni di euro. (pan)
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2006-1
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