2560 IMMIGRAZIONE:Ad Algeciras Ferrero annuncia l'avvio del processo di ripensamento della Bossi-Fini

20061213 12:44:00 webmaster

Per il ministro, la Conferenza è stata soprattutto l’occasione per stabilire accordi strategici con i paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo in vista del consolidamento di accordi bilaterali sulle politiche migratorie

ALGECIRAS – Il ministro per la Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, ha partecipato alla quinta conferenza meditarranea sull’immigrazione. E’ la prima volta, da quando è stato istituito questo appuntamento complementare al “Processo di Barcellona” del 1995, che un ministro italiano partecipa direttamente ai lavori del Dialogo 5 + 5 (vedi lancio precedente). E’ il segno, ha spiegato oggi ad Algeciras lo stesso ministro, di un cambiamento di rotta evideente delll’Italia sul fronte delle politiche migratorie, a cominciare ovviamente da quelle che riguardano l’area strategica del Mediterraneo.

Il ministro italiano ha spiegato ai suoi colleghi europei e africani che il nostro Paese sta avviando un complicato processo di ripensamento della legislazione interna sull’immigrazione, a cominciare dalla riforma della legge Bossi-Fini, che invece di favorire lo sviluppo di forme legali di immigrazione ha incentivato l’illegalità. Ma per Ferrero, oltre a prendere contatto con questa conferenza che ogni anno si ripete (tra i precedenti appuntamenti quelli di Tunisi del 2002, di Rabat 2003 e di Algeri del 2004), è stata soprattutto l’occasione per stabilire accordi strategici con i paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo in vista del consolidamento di accordi bilaterali sulle politiche migratorie.

Il ministro italiano si è anche schierato dalla parte di quei Paesi che non vedono di buon occhio un allargamento della conferenza 5 + 5. Ci sono state infatti proposte dei Paesi africani di coinvolgere, dal prossimo anno, anche altri paesi europei, in particolare quelli del nord a partire dalla Germania. Ma Ferrero ha spiegato che ci sono già altre sedi in cui tutti i Paesi europei sono rappresentati. L’importanza della conferenza 5+5 sta proprio nella sua specificità. Si occupa infatti dello scambio tra i Paesi direttamente interessati all’immigrazione meditarranea. Anche per il ministro Ferrero, come per la sottosegretaria all’immigrazione spagnola Consuelo Rumì, nella conferenza di quest’anno ad Algeciras, si è registrata una totale convergenza di intenti. L’Italia era – fino all’anno scorso – dissonante. Ora sia l’Italia che la Francia sono rientrate a pieno titolo nella discussione politica tra i paesi del Mediterraneo sulle politiche migratorie.

Il ministro Ferrero, nel suo intervento alla conferenza, ha chiesto anche che dal prossimo anno vengano stabilite formule ancora più stringenti. Il dialogo 5 + 5 può diventare infatti non solo il luogo del confronto, ma anche la sede della verifica del’efficacia delle politiche messe in atto. Decisivo il punto dei flussi migratori. C’è la necessità di ricominciare a determinare flussi migratori regolari, cosa che con la legislazione vigente oggi in Italia non è possibile. Non è un caso che il ministro tunisino abbia spiegato a Ferrero che dal 2002 non è stato possibile firmare – in Tunisia – nessuna richiesta legale di immigrazione in Italia. Negli ultimi cinque anni dalla Tunisia all’Italia c’è stata solo immigrazione clandestina. Un altro problema che è stato al centro dell’interesse della conferenza è quello delle pensioni. I paesi di origine chiedono che vengano stabilite regole certe e accordi sulle rimesse non solo finanziarie degli immigrati, ma anche quelle dei contributi previdenziali. (pan)

 

 

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