2651 Il Sundance si schiera contro la guerra

20070119 13:54:00 stefy

di Ida Rotano

da aprileonline

Si è aperta la 27esima edizione del festival cinematografico diretto da Robert Redford. Spazio ai documentari -denuncia. Si inizia con "Chicago 10", un reportage contro il conflitto in Vietnam
Un Sundance all’insegna dei documentari e della pace. La ventisettesima edizione del festival voluto da Robert Redford è iniziata a Park City sulle montagne dello Utah. Il film d’apertura, il documentario Chicago 10, diretto da Brett Morgan, sulle proteste contro la guerra in Vietnam alla Convention nazionale dei democratici di Chicago, nel 1968, ha segnato la strada della kermesse del cinema indipendente. E la strada conduce al dissenso contro la guerra, allora come ora, come ha sottolineato Robert Redford nella conferenza stampa d’apertura della rassegna. Redford ha affermato che dopo gli attacchi dell’undici settembre, lui come buona parte degli americani aveva reagito con un certo spirito di unità nei confronti del Presidente Bush e di coloro che hanno deciso gli interventi in Afghanistan e Iraq. "Allora abbiamo messo tutti i nostri dubbi da parte per consentire ai nostri leader di governare. Credo che ci siano dovute delle grandi, enormi scuse ha dichiarato Redford – La scelta di mostrare Chicago 10 come primo film dell’edizione 2007, va in questo senso".
Il giovane regista Brett Morgan (non ancora nato all’epoca della protesta contro la guerra in Vietnam) ha detto agli oltre mille spettatori della prima che il suo film ha appunto lo scopo di mobilitare i giovani del paese, affinché‚ prendano posizione e attuino dimostrazioni, come avevano fatto i giovani allora, per imporre al governo di fermare la guerra. Chicago 10, accolto dal pubblico del Sundance con una standing ovation, è uno dei tanti documentari che interesseranno questa edizione della manifestazione.
Questo sarà l’anno dei documentari ha affermato Robert Redford dicendo di voler tornare allo spirito con cui il Sundance è partito, 27 anni fa, ponendo i documentari allo stesso livello dei film e mostrando quanto possa intrattenere ed essere divertente una intelligente, affilata verità .
Obiettivo del democratico Redford, è quello di dare spazio ai documentari politici capaci di mostrare il vero volto dell’attuale amministrazione che, secondo Redford, ha una visione della storia assolutamente confusa . Dei 122 film in gara moltissimi, sia americani che stranieri, affrontano il tema della guerra. No end in sight , nessuna fine in vista, è l’eloquente titolo del documentario che prende in esame la condotta della guerra in Iraq da parte dell’amministrazione Bush con interviste inedite ai personaggi chiave del conflitto, Ghost of Abu Ghraib mostra gli abusi nell ormai famigerato carcere americano in Iraq, mentre Wonders are many e Withe Light/Black Rain esaminano il problema delle armi nucleari, War Dance affronta la ventennale guerra in Uganda, l’olandese Three Comrades la guerra in Cecenia, Ezra racconta la storia di un soldato bambino in Sierra Leone.
Il Sundance Film Festival proseguirà sino al 28 gennaio quando chiuderà con Life Support in cui il premio Oscar Queen Latifah intepreta il ruolo di una ex tossicodipendente, sieropositiva diventata attivista nella lotta contro la malattia. In questi dieci giorni i cacciatori di film , mandati dalle varie case cinematografiche, cercheranno a Park City il prossimo Little Miss Sunshine, film ora in odore di Oscar, partito lo scorso anno da Park City ed arrivato ad incassare 70 milioni di dollari, la cifra più alta mai ottenuta da un film del Sundance.

 

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EmiNews 2007

 

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