2715 Clima, la minaccia è l'uomo: mille anni di guai

20070203 19:48:00 webmaster

Il riscaldamento della Terra causato dall´uomo è un dato di fatto. Ma non solo. La temperatura sul Pianeta continuerà a crescere e, entro il 2100, da salirà un minimo di 1,8 gradi a un massimo di quattro. Infatti le emissioni di CO2 «passate e future» continueranno a «contribuire al riscaldamento e al rialzo del livello del mare per oltre un millennio»Sono questi alcuni dei dati allarmanti confermati dal rapporto approvato dal Gruppo di esperti intergovernativi sull’evoluzione del clima (Giec, Ipcc in inglese ), riuniti per quattro giorni a Parigi che confermano la gravità della situazione climatica del pianeta, anticipata dalle indiscrezioni dei giorni scorsi.

In seguito a questo riscaldamento e allo scioglimento dei ghiacci, ci dicono infatti gli esperti, alla fine del secolo, il livello degli oceani potrebbe invece aumentare da un minimo di 19 cm a un massimo di 58. Questo potrebbe compromettere l’integrità di gran parte delle coste abitate del pianeta.

Per quanto riguarda le cause del riscaldamento, la "scomoda verità" (per usare il titolo del documentario di Al Gore sui cambiamenti climatici, è che al 90 per cento delle probabilità l’effetto serra è dovuto alle attività umane. Da sottolineare che nel rapporto precedente, diffuso nel 2001, questa probabilità era valutata al 60 per cento.

«I bambini nati nel 2007 vivranno in un mondo più caldo , dalla tendenze meteorologiche considerevolmente modificate e dove il livello del mare sarà più elevato – ha spiegato il direttore esecutivo del Programma dell’Onu per l’ambiente (Unep), Achim Steiner – Globalmente il messaggio è chiaro: se è vero che la prova assoluta non sarà disponibile prima che sia troppo tardi, non vi possono più essere dubbi seri che le emissioni umane di anidride carbonica e di altri gas da effetto serra presentino un rischio reale per il nostro benessere».

Insomma, se la comunità scientifica è sempre stata divisa sulle cause dell’aumento delle temperature registrato nell’ultimo secolo (diversi esperti la fanno rientrare nel normale avvicendamento tra periodi freddi e caldi che ha accompagnato i 180milioni di anni di vita della Terra), quest´ultimo rapporto dell’Ipcc non potrà non incrinare anche le ultime incertezze rimaste, vista anche la fama di imparzialità e di serietà dei climatologi coinvolti. Creato nel 1988 dalle Nazioni Unite e l’Organizzazione Metereologica Mondiale ha la "vocazione" di essere "una Courroie di trasmissione" tra il mondo della ricerca e quello dei politici. I suoi rapporti che costituiscono la più vasta expertise possibile sul tema sono riconosciuti da 192 Stati membri dell’Onu. In base ai suoi primi lavori, la comunità internazionale ha elaborato nel 1992 la Convenzione dell’Onu sui cambiamenti climatici e nel 1997 il Protocollo di Kyoto di lotta contro l’effetto serra.

Adesso sotto accusa senza più ripensamenti c´è il biossido di carbonio emesso dalla combustione delle energie fossili (gas, petrolio, carbone) e liberato nell’atmosfera dalle attività umane, ciò che impone una risposta da parte dei politici. E che purtroppo non è arrivata fino ad oggi da alcuni importanti Stati responsabili di tali emissioni di gas. Primo tra tutti gli Stati Uniti.

http://www.climatecrisis.net/

 

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EmiNews 2007

 

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