2704 Silvana Mangione (USA): A MODO MIO

20070106 16:49:00 webmaster

Oggi gli Stati Uniti celebrano un momento storico, la prima elezione di una donna a presidente della Camera dei deputati. Ricordiamoci che l’emendamento alla Costituzione americana per l’inserimento del principio delle pari opportunità uomo donna non venne mai approvato, perché mancò il richiesto l’assenso di trentotto Stati su cinquanta. Ricordiamoci che la pena capitale è comminata in trentotto Stati su cinquanta. Per noi la celebrazione vale il doppio: la prima donna presidente è di origine italiana e non è stata preceduta da nessun italo-americano nella stessa carica. Doppio primato dunque e ne ha dato ragione e grazie alla famiglia, dichiarandosi orgogliosa della sua discendenza italica, dell’essere cresciuta cattolica e rigidamente democratica, di aver avuto l’appoggio che le ha consentito di passare dalla “cucina” al “Congresso”, con cinque figli ed un notevole numero di nipotini. Una donna italo-americana, dopo duecentotrent’anni di storia degli USA che hanno visto nei ruoli fondamentale di governo soltanto e sempre uomini. Un’altra donna italo-americana vanta l’unico altro primato della nostra etnia: fu Geraldine Ferraro la prima e sola candidata alla Vice Presidenza degli Stati Uniti. Nessun italo-americano è mai stato candidato ad alcuna di queste cariche.

Nel suo discorso di insediamento la Pelosi cita San Francesco, patrono della città che l’ha eletta e l’inno a San Francesco che prega Dio di renderlo strumento di pace. Invoca il partenariato e non la faziosità, promette di essere la presidente di tutta la Camera dei Deputati e non soltanto dei democratici che l’hanno votata all’unanimità. Si impegna a proteggere le truppe e i veterani, la classe media e l’ambiente, la riconquista da parte degli Stati Uniti della posizione di leader riconosciuto a livello internazionale e il controllo della spesa per non aumentare il deficit. Sfida Bush a presentare una nuova strategia di uscita dall’Iraq, perché, dice, il popolo americano ha votato contro una guerra senza fine, consegnando la maggioranza dei due rami del Parlamento ai democratici. Ammonisce la Camera che le prime cento ore dovranno produrre una reale riapertura al popolo con l’approvazione di una legge veramente rigida sul comportamento etico di tutti coloro che rivestono posizioni nel governo e nella legislatura. Poi compie un atto inaspettato: invita tutti i figli e nipotini dei presenti a raggiungerla sul podio per vedere da vicino e toccare con mano il martello di legno che rappresenta il suo potere. Questa immagine di mamma e nonna presidente, circondata dai bambini di tutti i deputati, a prescindere dall’appartenenza di partito, fa davvero nascere questo nuovo Congresso degli USA con una marcia diversa rispetto al passato.
L’Italia ha preceduto gli Stati Uniti nell’eleggere non una, ma due donne alla presidenza della Camera dei deputati: Nilde Jotti e Irene Pivetti, l’una colonna della democrazia italiana, l’altra forse troppo indipendente per riuscire a sopravvivere in un ambito tutto “maschio, puro e duro” come quello della Lega Nord. Tuttavia, non abbiamo ancora eletto una donna presidente della Repubblica o del Senato o del Consiglio dei Ministri o del Consiglio Superiore della Magistratura, del Consiglio di Stato, del CNEL e così via.
A ruota il mondo dell’emigrazione che, fra i diciotto magnifici deputati e senatori degli italiani all’estero, ha eletto soltanto due donne e che anche nelle altre cariche di rappresentanza preferisce costantemente rimanere nell’ambito dei maschietti.
Nancy Pelosi ha detto che con la sua elezione è stato sfondato il soffitto di marmo (della Camera, ovviamente) e che per le nostre figlie e nipotine il limite è ormai il cielo.
Noi, donne italiane all’estero, non abbiamo ancora sfondato davvero il soffitto di cristallo che continua ad imprigionarci: sarà bene che ci facciamo un grosso esame di coscienza, perché la colpa è prima di tutto nostra.
Silvana Mangione

 

2704-silvana-mangione-usa-a-modo-mio

3479

EmiNews 2007

 

Views: 2

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.