2680 Danieli ha incontrato a Zurigo il Coordinamento degli Enti Gestori

20070201 15:54:00 webmaster

Le richieste per le iniziative scolastiche in Svizzera: dare priorità ai corsi di lingua e cultura italiana e garantire i fondi necessari per migliorare l’offerta formativa

BASILEA – Sabato 26 gennaio i rappresentanti del Coordinamento Enti Gestori delle iniziative scolastiche in Svizzera hanno incontrato a Zurigo il Vice Ministro con delega per gli Italiani all’estero senatore Franco Danieli. Nel corso dell’incontro il coordinatore degli Enti Roger Nesti (FOPRAS) ha ribadito l’importanza fondamentale che i corsi di lingua e cultura Italiana rivestono in Svizzera.

Con oltre 1500 corsi che accolgono 18’000 alunni i corsi rappresentano uno straordinario motore di diffusione della lingua e della cultura italiana
Il Coordinamento ha chiesto al Ministro di rivedere e reindirizzare la politica scolastica condotta negli ultimi anni dall’Amministrazione, in modo particolare dall’Ispettorato scolastico dell’Ambasciata d’Italia in Berna, interamente incentrata sulla promozione delle scuole italiane in Svizzera. Una politica – è detto in una nota diffusa dallo stesso Coordinamento – che per altro ha prodotto risultati poco lusinghieri. Senza disconoscere l’intervento delle scuole italiane in Svizzera, la priorità degli interventi da parte dell’Amministrazione deve essere nuovamente posta sui corsi di lingua e cultura italiana, numericamente più consistenti e potenzialmente più strategici. La politica scolastica condotta dall’Amministrazione negli ultimi anni ha invece penalizzato i corsi, a partire dalla riduzione di fatto dell’orario settimanale.
In Svizzera l’insegnamento della lingua italiana ha subito negli ultimi anni un preoccupante calo, rischiando di scomparire dalla scuola pubblica svizzera, dove l’italiano è oramai confinato nella scuola media superiore e ridotto a materia facoltativa non curricolare. In questo contesto i corsi, in continuo aumento di alunni, rappresentano uno strumento fondamentale per agganciare gli alunni già a livello elementare. Il potenziale di diffusione della lingua italiana attraverso i corsi è ancora molto grande. Gli enti gestori registrano un crescente interesse da parte di alunni non italiani e/o non italofoni. Il Coordinamento ritiene necessario consentire anche formalmente l’accesso ai corsi agli alunni non italiani, oggi ammessi come uditori.
La gestione mista enti/uffici scolastici ha prodotto negli ultimi 15 anni molti risultati positivi: continuità didattica; rete di rapporti con le autorità locali; avvio dei progetti di certificazione; estensione dei corsi alle prime classi con progetti sperimentali di insegnamento; progetti di insegnamento bilingue in immersione; progetti di aggiornamento con la scuola locale.
È ferma intenzione degli enti migliorare ulteriormente l’intervento qualitativo nel settore corsi. A tale scopo è urgente rivedere la normativa ministeriale in una direzione più flessibile e dinamica. Gli enti gestori ritengono che gli interventi scolastici debbono essere adattati alle peculiarità del territorio in cui si applicano. Una normativa rigida e centralistica, come applicata sin qui, a tutte le iniziative scolastiche all’estero produce invece disservizi e rappresenta un freno alle potenzialità di sviluppo del settore scolastico.
Il Coordinamento degli enti gestori individua nel Piano Paese il primo strumento utile per correggere tale impostazione. Gli enti gestori sono disponibili a contribuire alla stesura del nuovo Piano Paese che tenga conto delle specificità locali dell’intervento scolastico e che indichi percorsi e soluzioni particolari alle situazione svizzera.
L’esperienza degli ultimi anni insegna che un buon Piano Paese non è sufficiente a garantire un intervento adeguato, se, come avvenuto nell’ultimo triennio, l’Amministrazione nella gestione ordinaria smentisce puntualmente il Piano. Affinché il Piano Paese diventi lo strumento guida della politica scolastica in Svizzera è necessario che la redazione del Piano Paese coinvolga, seguendo il metodo della concertazione, tutti i soggetti interessati.
Tra gli argomenti da riesaminare in sede di discussione del Piano Paese vi è la questione dell’orario settimanale dei corsi. L’applicazione rigida di una vecchia norma, superata oramai dai fatti, ha portato negli ultimi anni alla riduzione delle ore settimanali da tre a due. Considerato che la normativa non vieta le tre ore, il Coordinamento degli enti ha riproposto con forza di regolamentare l’orario settimanale, fermo restando il massimo previsto dalla normativa, in base a esigenze e bisogni locali che tengano conto anche della composizione delle classi (pluriclasse monoclasse, conoscenze linguistiche degli alunni) e dalla disponibilità degli spazi orari e logistici.
Tra i punti di forza da riproporre in sede di discussione del Piano Paese vi è anche la certificazione dei corsi avviata nell’ultimo triennio con grande successo in tutte le circoscrizioni. I progetti di certificazione linguistica nell’ambito del Quadro di Riferimento Europeo consentono di rilasciare agli alunni dei corsi una certificazione spendibile e riconosciuta localmente e hanno contribuito a un forte recupero di alunni a livello medio. Il Coordinamento ha chiesto di conseguenza al Ministro di rivedere l’intenzione del MAE di sospendere il finanziamento di tali progetti.
Il solo Piano Paese non è però sufficiente a migliorare l’intervento qualitativo nel settore corsi. Il Coordinamento enti ritiene indispensabile rivedere tutta la normativa che regola i corsi a cominciare dalla circolare 13 del 2003 che ha introdotto alcune significative novità, ma ha anche prodotto situazioni ingestibili e prescritto una prassi di rendicontazione non trasparente.
In un quadro più ampio, il Coordinamento enti gestori concorda con il Ministro Danieli sulla necessità di procedere finalmente alla riforma della legge 153. Gli enti hanno dichiarato tutta la loro disponibilità al dialogo e al confronto sull’argomento, se l’obiettivo della riforma è inteso come una legge quadro che lasci i necessari spazi di manovra alle singole realtà locali.
Il miglioramento qualitativo dei corsi è infine imprescindibile da un significativo aumento delle risorse finanziare a disposizione. I contributi ministeriali sono oramai tabili o addirittura in calo da alcuni anni (senza nemmeno tenere conto del carovita). Il Coordinamento apprezza l’aumento, seppure modesto, del capitolo 3153 nella legge di bilancio dello stato e lo interpreta come segnale di rinnovato sostegno ai corsi. Destano però forte preoccupazione le norme contenute nella legge finanziaria che prevedono forme di accantonamento sulle disponibilità dei singoli capitoli di spesa. Con soddisfazione gli enti hanno accolto le rassicurazioni del Ministro Danieli che tali misure non riguarderanno il settore scolastico, che altrimenti presenterebbe una diminuzione di contributi rispetto agli anni precedenti.
Con preoccupazione gli enti prendono invece atto dei tagli MAE che potrebbero portare alla diminuzione del contingente dei docenti di ruolo. Con i fondi attuali gli enti non sarebbero in condizione di coprire eventuali soppressioni di cattedre. Il Coordinamento enti ha pertanto chiesto al Ministro di reintrodurre la possibilità di presentare richieste di contributi suppletivi in caso si verificassero situazioni di emergenza dovute a tagli di contingente.

 

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EmiNews 2007

 

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