20070206 13:58:00 webmaster
da l’Unità
La lettera che l’ambasciatore americano a Roma Ronald Spogli ha scritto per esortare l’Italia a confermare l’impegno militare in Afghanistan risponde a una precisa linea tracciata dal segretario di Stato di Washington Condoleezza Rice e «diffonde il Vangelo della politica del governo americano».
Il tema evangelico si adatta bene alla politica di George W. Bush e dei suoi sottoposti. Terry Davidson, portavoce del dipartimento di Stato, lo ha spiegato. «Agli ambasciatori viene intimato di premere, sorvegliare e diffondere il Vangelo della politica del governo americano. Non si chiede loro di essere riservati ma di essere vocali». Quindi gli ambasciatori in Europa e nel mondo sono nient´altro che dei ministri della Chiesa di Bush e rimproverano che non segue quella fede.
«Il lavoro da fare in Afghanistan non è concluso», aveva detto l´alta sacerdotessa Rice al summit della Nato di Riga. «Il lavoro da fare in Afghanistan non è concluso», recitano in coro a ogni vespro i ministri-ambasciatori diffusi per il mondo a diffondere il Vangelo di George. E l´infedele Italia non può pensarla diversamente, «il lavoro non è finito».
Così deposta l´ostia e presa in mano la penna, in sei hanno scritto al ministro degli Esteri italiano, Massimo D´Alema, per insistere sulla necessità di mantenere alta la guardia in Afghanistan e riportare nella Chiesa il recalcitrante discepolo.
«Irrituale» l´ha definito D´Alema. «Penso che per discutere queste questioni ci siano le sedi proprie», ha fatto sapere intendendo i summit Nato non le chiese di George Bush. «Se ne era parlato alla riunione dei ministri degli Esteri della Nato» a Bruxelles, il 26 gennaio scorso, dunque non si capisce il senso della lettera il cui ispiratore sarebbe l’ambasciatore americano a Roma Ronald Spogli. Ma forse l´ispirazione è arrivata letteralmente dall´alto.
E Gianfranco Fini non perde l’occasione di parlare: «Non c’è niente di irrituale nella lettera degli ambasciatori all’Italia sull’Afghanistan, invece è irrituale la risposta stizzita di D’Alema».
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EmiNews 2007
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